Appello per un Referendum contro la guerra

Comitato Referendum “Ripudia la guerra”

Comitato Referendum “Ripudia la guerra” (google.com)

 

Referendum Ripudia la Guerra – Comitato Unitario. La Parola agli Italiani!!:

Raccolta dati sostenuto del Referendum

 

Vuoi sostenere il Referendum Ripudia la Guerra?

Segui il link qui di seguito e compila i dati richiesti, ci aiuterai a costruire la rete per il Referendum!

???? https://forms.gle/BhNgCzA8zYUhQ8ah9

(Nota: questo modulo non vale come firma per il referendum)

ITALIA PER LA PACE sarà il titolo della campagna referendaria contro l’invio di armi in zone di guerra. L’iniziativa referendaria sarà articolata in due quesiti che verranno proposti dal Comitato GENERAZIONE FUTURA e dal Comitato RIPUDIA LA GUERRA.

La raccolta delle firme su tutto il territorio nazionale inizierà dal fine settimana 21-23 aprile 2023. LA DECISIONE AL POPOLO SOVRANO.

Verranno presentati quindi i seguenti quesiti inerenti l’invio delle armi:

Quesito A: Vuoi tu che sia abrogato l’art. 1 del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185 (Disposizioni urgenti per la proroga dell’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorita’ governative dell’Ucraina), convertito in legge n. 8 del 27 gennaio 2023 nelle parole: “E’ prorogata, fino al 31 dicembre 2023, previo atto di indirizzo delle Camere, l’autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle autorita’ governative dell’Ucraina, di cui all’art. 2-bis del decreto-legge 25 febbraio 2022, n. 14, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 aprile 2022, n. 28, nei termini e con le modalita’ ivi stabilite.”?

Quesito B: Volete voi che sia abrogato l’art. 1, comma 6, lettera a), legge 09 luglio 1990, n. 185, rubricata “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, e successive modificazioni (che prevede: “6. L’esportazione, il transito, il trasferimento intracomunitario e l’intermediazione di materiali di armamento sono altresì vietati: a) verso i Paesi in stato di conflitto armato, in contrasto con i princìpi dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, fatto salvo il rispetto degli obblighi internazionali dell’Italia o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”) limitatamente alle parole “o le diverse deliberazioni del Consiglio dei ministri, da adottare previo parere delle Camere”?”…).

Stiamo “scaldando i motori”, tra meno di un mese inizierà la raccolta firme referendum contro la guerra. Serve anche il tuo aiuto: causale Sottoscrizione al Comitato Referendum “RIPUDIA LA GUERRA”: IBAN IT03N0895121900000000365327

 

APPELLO. REFERENDUM RIPUDIA LA GUERRA

La Costituzione ripudia la guerra e ci ammonisce che le istituzioni possano agire in nome del popolo italiano nell’ambito dei meccanismi che regolamentano i rapporti internazionali innanzitutto attraverso una richiesta di cessate il fuoco e di trattative che partano dal diritto alla autodeterminazione delle popolazioni interessate. Sulla base di questo principio da cui è caratterizzato l’Articolo 11, un gruppo di liberi cittadini si è costituito in un COMITATO PROMOTORE UNITARIO dal nome “Ripudia la guerra”. Dietro di loro c’è l’impegno importante di un gruppo di giuristi che hanno elaborato tre quesiti riguardo l’abrogazione delle disposizioni sull’invio di armi all’Ucraina contenute rispettivamente nell’art. 2 bis della Legge 28/2022 e nell’art.1 della legge n. 8/2023 ; nonché delle disposizioni contenute all’art. 1, comma 6, lettera a) della legge185/1990 che ammettono eccezioni al divieto di invio di armi ai Paesi in stato di conflitto armato.

A questo primo nucleo di comitato se ne aggiunge uno molto più esteso comprendente intellettuali indipendenti, giornalisti, scienziati, artisti, liberi professionisti di ogni settore interessati a farsi interpreti e portavoce della volontà popolare che si riconosce nel dettato costituzionale e che desidera una pace stabile. Il pericolo concreto che si vuole a tutti i costi scongiurare con questa iniziativa è quello che l’Europa si trasformi in una polveriera. Tanti, troppi i danni per la mancanza di determinazione delle parti e di ingombranti intermediari a mettersi intorno ad un tavolo e risolvere i problemi per via diplomatica e attraverso consultazioni referendarie delle popolazioni interessate, da effettuare con le opportune garanzie, nel rispetto del principio di autodeterminazione dei popoli. La posta in gioco è alta, troppo alta per la gente comune che ha tutto da perdere e nulla da guadagnare. Puntare alla sconfitta di una delle due parti confidando di ottenere la pace senza rimuovere le vere cause del conflitto non è una soluzione, è solo il presupposto per esporre l’Europa e il mondo all’olocausto nucleare. I danni all’economia europea ed italiana sono ingenti e tangibili e a farne le spese è soprattutto la gente comune che affronta una quotidianità sempre più insostenibile. L’estendersi delle sanzioni alla Russia a macchia d’olio fino a interessare anche Paesi terzi finirà per lasciare l’Occidente sempre più isolato, l’Europa priva di risorse e impossibilitata a far funzionare la sua economia, incapace di garantire un’esistenza libera e dignitosa ai cittadini. Tutto ciò nel terzo millennio e per la nostra sensibilità è oggettivamente intollerabile. Quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi da un anno a questa parte non ha precedenti. Siamo ancora in tempo per cambiare il corso della storia ridiventando artefici del nostro destino. Proprio perché la partita è terribilmente importante e squisitamente politica chiederemmo alla politica, ai partiti e ai leader di qualunque forma organizzativa di non comparire e invece di mettere a disposizione la propria forza militante per questo grande obiettivo unitario.

Partecipa anche tu e costituisci un Comitato Locale

Come costituire un Comitato Referendum “Ripudia la guerra” a livello territoriale:

1. Gli aderenti devono diffondere l’art.11 della Costituzione.

2. Non devono propagandare  nessun aspetto della politica partitica.

3. Devono nominare un portavoce che sarà responsabile per la raccolta delle firme in contatto col Comitato nazionale.

Cliccare QUI per maggiori informazioni
Referendum contro la guerra
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