[Rete Ambientalista] Le basi Nato in Italia sono oltre 120: eccole

Rassegna del 09/07/2023

Basi Nato in Italia.

Per favorire la mobilitazione contro questa guerra, pubblichiamo gran parte delle 120 (e oltre) installazioni USA-NATO nel nostro paese, distribuite per regione. Sono 116, dunque una lunga lettura. Clicca qui.

Trattato sulla proibizione delle armi nucleari.

Anniversario del Trattato TPNW: l’Italia agisca concretamente per il disarmo nucleare.

Il 7 luglio è ormai da alcuni anni una data importante per le campagne a favore del disarmo nucleare: è in questa giornata (a due giorni dall’anniversario del Manifesto Russell-Einsteinche si ricorda l’adozione da parte di 122 Paesi del testo elaborato in ambito ONU del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (TPNW). Clicca qui.

La posta in gioco dell’Ucraina.

Perché nella guerra in Ucraina l’ultima cosa che conta è il destino di quel Paese e dei suoi abitanti? Lo scontro militare poteva terminare a poche settimane dal suo inizio, in quanto nel marzo dell’anno scorso Putin e Zelensky si erano quasi accordati sul ritiro delle truppe russe in cambio di un impegno per la neutralità permanente dell’Ucraina da inserire nella sua Costituzione. Perché allora la proposta di pace – redatta e firmata dal capodelegazione di Kiev – fu stracciata e la popolazione stritolata? (clicca qui)

Economia di guerra.

Senza conflitti di interessi. Quel che un tempo si chiamava “complesso militare-industriale” e che ora possiamo chiamare semplicemente “economia di guerra” emerge con tutta la sua potenza nella politica odierna. E si rende visibile non più soltanto secondo modalità di infiltrazione o condizionamento occulto, ma si presenta ormai alla luce del sole, senza più infingimenti da centro-sinistra, quale fondamento strutturale delle decisioni e delle visioni politiche ed economiche dello Stato. (clicca qui).

Le nostre complicità con i crimini di guerra.

Su PeaceLink è ora disponibile un rapporto ONU sull’Ucraina (clicca qui). Un rapporto su cui è sceso un velo di silenzio perché documenta cose scomode e sgradite. Perché non se ne parla? Non se ne parla perché documenta la violazione dei diritti umani da parte delle autorità politico-militari ucraine. E’ un’indagine minuziosa svolta dall’ONU in Ucraina. L’ONU esprime preoccupazione su varie questioni, fra cui anche “torture, maltrattamenti e violenze sessuali”.

Recentemente PeaceLink ha pubblicato un rapporto su analogo argomento che metteva sotto accusa la Russia. (clicca qui).

Ucraina, Donbass libro pubblicato nel 2014.

Un libro di Enrico Vigna che documenta crimini e orrori: scritto nel 2014!   Clicca sul titolo.

Sono solo bombette.

Le bombe a grappolo” sono  ordigni progettati per azionarsi quando sono ancora in quota, dopo essere stati sganciati da un aereo o lanciati da sistemi d’artiglieria, e rilasciare nell’area centinaia di piccole bombe che colpiranno indiscriminatamente un’area più o meno ampia di territorio, mutilando uomini, donne e  bambini. 111 Paesi hanno ratificato nel 2008  la Convenzione  che ne vieta “qualsiasi uso, stoccaggio, produzione e trasferimento”. Invece le grandi potenze mondiali, comprese Russia e Stati Uniti, oltre all’Ucraina, non hanno mai messo la loro firma sul documento. Zelensky, dopo aver definito l’uso presunto da parte della Russia  delle bombe a grappolo un “crimine di guerra” o “atto terroristico”,  ora  ha chiesto e si appresta ad ottenere da Washington questo tipo di armamenti. Resta da capire quale sarà la reazione degli alleati occidentale, compresa l’Italia, che hanno firmato la Convenzione. Di fortissima condanna?

Mobilitazione europea contro la guerra.

Appello per il cessate il fuoco e l’inizio di negoziati sottoscritto collettivamente da associazioni e organizzazioni diverse (socio-politico-sindacali) e individualmente da persone. Clicca qui.

Volute sempre dai governi, non dai popoli, le guerre non dovrebbero  nemmeno mai cominciare: nessuna guerra, in nessuna parte del mondo. è del popolo – dei sinceri rappresentanti dei popoli – il compito e la responsabilità di dire “basta!”, ovunque e per sempre.

La guerra Russia-Ucraina (NATO e USA contro Russia e Cina) deve cessare immediatamente. Per chiedere e ottenere che questo avvenga, occorre subito (a fronte dei rischi sempre più grandi di conflitto nucleare, delle enormi perdite di vite umane e delle gravi ripercussioni sociali ed economiche) una grande manifestazione europea, unitaria, concordata e corale: tutto il popolo europeo è chiamato a manifestare contemporaneamente in tutte le capitali.

Uno sciopero generale sarebbe necessario per gridare che l’Europa tutta si ferma per far finire (e finché non sarà finita) quest’ennesima immane tragedia. Se la proposta, l’idea forte dello sciopero generale risultasse irrealizzabile, si deve garantire l’individuazione di una giornata significativa e simbolica in cui convocare -in una stessa data da individuare – grandi manifestazioni di piazza per l’immediato cessate il fuoco e, contestualmente, per l’inizio di negoziati.

Raggiunto un certo numero di adesioni, si deciderà una data (es.: 6/9 agosto-Hiroshima e Nagasaki) significativa e si inviterà il popolo europeo a tenere manifestazioni in contemporanea in tutte le capitali d’Europa e in tutte le realtà anche minori in cui si riuscirà a organizzare dimostrazioni contro guerra/guerre.

Aboliamo la guerra.

“Facciamo sentire la voce della maggioranza delle persone che è per la pace e non vuole la guerra.” 71.a presenza in piazza Carignano a Torino.  Clicca qui insieme alle altre iniziative No Tav Valsusa.

Ci rivolgiamo a tutto il mondo accademico.

“Ci rivolgiamo con questo appello all’Università di Pisa, al mondo accademico, della ricerca, della scienza e della formazione in relazione al campeggio ‘Fermare l’escalation’ che promuoviamo a San Piero a Grado di Pisa località ‘Tre Pini’ dal 13 al 16 luglio” (Clicca qui)

Sulla scia del pensiero di Alex Langer.

Sin dagli anni ottanta il Centro di Educazione alla Pace di Rovereto ha portato avanti una fondamentale attività per la diffusione di una cultura di pace e nonviolenza attraverso iniziative innovative che hanno fatto scuola in tutta Italia. Il tutto nel segno di una figura storica del mondo dell’attivismo trentino, italiano e internazionale di cui è appena ricorso il 28esimo anniversario della scomparsa: Alex Langer. Clicca qui.

9 LUGLIO – #VIVADONGALLO 2013 – 2023.

A 10 anni dalla scomparsa. Clicca sul titolo il programma delle  manifestazioni nella sua città, anche in  festa con le canzoni di Fabrizio De Andrè .

Una lista nonviolenta alle europee del 2024.

Una lista nonviolenta per la pace che proponga come obiettivo fondamentale la cessazione della guerra e di ogni politica di guerra; e che quindi proponga il disarmo, la smilitarizzazione, la difesa popolare nonviolenta, i corpi civili di pace, il ripudio della violenza, il riconoscimento e la difesa integrale dei diritti umani di tutti gli esseri umani, la protezione e l’accudimento dell’intero mondo vivente. (clicca qui).

La resistenza del popolo palestinese.

Jenin è un microcosmo per l’intera esperienza palestinese di espropriazione, esilio, perdita e resistenza. Le forze di difesa israeliane hanno attaccato il campo profughi di Jenin nei Territori occupati della Cisgiordania. L’assalto è iniziato con missili da crociera e attacchi aerei, è continuato con droni, carri armati, gas lacrimogeni e unità di cecchini ed è finito con incendi e bulldozer che hanno demolito case e attività commerciali palestinesi. Benjamin Netanyahu ha etichettato l’attacco a una delle aree più indifese e impoverite del mondo come una “operazione speciale”, un raid mirato contro presunti terroristi. Dopo che i carri armati israeliani sono usciti da Jenin, gli Stati Uniti hanno annunciato la vendita di 25 F-35 a Israele, in un accordo finanziato dal Pentagono.

Dal cielo piovono i PFAS della Solvay. I giornali censurano.

A conferma del periodo di indagine marzo – agosto 2022, i monitoraggi dell’Arpa rilevano la presenza in atmosfera di PFAS (cC6O4 e ADV) da settembre 2022 fino a marzo 2023 non solo attorno alla Solvay nel sobborgo alessandrino di Spinetta Marengo, ma anche nel lontano Comune di Montecastello dove è stato chiuso l’acquedotto. I Pfas, che circolano nelle falde acquifere, piovono dal cielo e vengono dunque respirati e vanno ad accumularsi sul suolo e sui vegetali, infine nel sangue degli animali e degli abitanti. I quali non sono sottoposti ad analisi.

Clicca qui il relativo servizio di Monica Gasparini su il bisettimanale Il Piccolo di Alessandria. Gasparini ha la peculiarità di fare validi articoli e nel contempo di censurare l’incessante attività della nostra Associazione, anzi con la stessa di (tentare di) oscurare i 40 anni di attività ecologista di Lino Balza che fanno gran parte della storia locale e non solo. Gasparini e/o il suo direttore magari nutriranno rancori personali essendo stati stigmatizzati per la loro pesante insinuazione di prima pagina che i tre eroici pompieri vittime del dovere fossero in preda alla droga. Però non si giustifica l’ostinato l’ostracismo che non rispetta una deontologia giornalistica onesta, e soprattutto che è assai utile alla Solvay bensì non ai lettori e, men che meno, non alle Vittime.              Movimento di lotta per la salute Maccacaro.

Poco tempo fa ho incontrato una conoscente: “Temevo fossi morto, non ti leggo più sul Piccolo, prima non saltavi una settimana”. Accennati i soliti gesti scaramantici, le ricordo: “Ti riferisci agli anni del coraggioso direttore Paolo Zoccola. Per il presente: dammi il tuo indirizzo e riceverai almeno una volta alla settimana la nostra mailing list insieme agli altri quasi 40mila utenti (una tiratura superiore al Piccolo, benchè l’ex trisettimanale festeggi 100 anni dalla sua fondazione)”.               Lino Balza

Martedì il video della conferenza per la class action contro Solvay.

Organizzata, in collaborazione con il Movimento di Lotta per la salute Maccacaro, da  CIVG Centro di Iniziativa per la Verità e la Giustizia.

Porto Marghera – Inganno letale.

Clicca sul titolo.   Film d’inchiesta importantissimo ed utilissimo perché è servito a far conoscere in Italia e all’estero la realtà dei fatti e le lotte dei lavoratori e degli ambientalisti in difesa della salute e dell’ambiente. Racconta la vicenda del maxiprocesso Petrolchimico di Porto Marghera per la strage di lavoratori addetti ai cicli di lavorazione del CVM e PVC e il disastro ambientale causato nei decenni. Su youtube si può vedere il film: diviso in 6 parti  e caricato da Lino Balza.   

Sito: www.rete-ambientalista.it

Sharing - Condividi