Israele-Palestina, Fulvio Grimaldi: “Orchi e osti – Come eravamo, come sono”

Fulvio Grimaldi – 16/12/2023

MONDOCANE: ORCHI E OSTI — Come eravamo, come sono (fulviogrimaldi.blogspot.com)

 

ORCHI E OSTI

Come eravamo, come sono

BYOBLU-MONDOCANE, in onda domenica alle 21.30 (canale 262), per giorni e orari delle repliche consultare il palinsesto di Byoblu

 

Titolo e immagini di questo testo, che segnala la puntata di Mondocane di domenica, sembrano e sono in violento contrasto. Una serena e conviviale trattoria di Trastevere, l’aberrazione di cento uomini a Gaza, rastrellati, legati, denudati e esibiti al mondo dai loro mostruosi aguzzini. Cosa e chi eravamo, noi. Chi e cosa sono, loro. Si incrociano memorie di civiltà e presenti di barbarie. Dove il termine di barbarie è inadeguato se si mettono a confronti i barbari storici e gli israeliani attuali.

L’orrenda nequizia del rastrellamento di civili maschi da due scuole dell’ONU (bersaglio prediletto delle bande sioniste), illusoriamente considerate aree protette dal diritto internazionale, è segno di sadismo senza fine, ma anche di debolezza e sconfitta. Uomini palestinesi catturati, denudati, tutti civili, nessun combattente, legati dietro la schiena, ammassati su camion e fatti inginocchiare, o accovacciare, lungo le strade per essere ripresi ed esibiti come trofeo. Muti, cantano la sconfitta definitiva di Israele sul piano che conta. Quello del vanto di democrazia, società civile, vittima ontologica, umanità. Cercando di disumanizzare, si sono disumanizzati: orchi scaturiti dai corsi di formazione dei loro carnefici.

Molti hanno correttamente interpretato quella scelleratezza come estremo abuso della dignità umana. E’ anche altro e peggio: è il tentativo, da parte di patriarchi maschilisti frustrati, che si sanno votati all’impotenza storica, di castrare, ridicolizzandola, la temuta virilità degli uomini palestinesi. Una società in crisi riproduttiva terrorizzata da una società molte volte più prolifica, senza colpe da espiare e, dunque, connessa alla vita. Israele si mantiene demograficamente agibile grazie all’immigrazione. I palestinesi, ormai oltre 13 milioni (includendo gli esiliati con diritto e volontà di ritorno), sono maggioranza netta. E i numeri si sanno  storicamente decisivi.

Non resta perciò che ucciderli, possibilmente dalla nascita, possibilmente bambini. Possibilmente le donne, generatrici. Una frenesia che porta gli israeliani a uccidersi da soli. Tre sono i prigionieri, detti ostaggi, fatti fuori da Tsahal venerdì. Uccisi da un apparato militare maldestro, ripetutamente sconfitto sul terreno, bravo a bombardare con bombe “stupide”, indiscriminate, atte ad ammazzare alla rinfusa, ma efficiente contro ragazzini lanciatori di sassi. Una ripetizione di quel “fuoco amico” che, tra dottrina “Hannibal” e  totale caos organizzativo, ha provocato le centinaia di morti israeliani il 7 ottobre della presa di ostaggi di Hamas tesa a ottenere la liberazione dei 5.000 ostaggi palestinesi in carceri israeliani per patriottismo.

Quanto sopra nel capitolo “Dies Irae”. In Mondocane vero e proprio ci rilassiamo, si fa per dire, svolgendo il gomitolo della memoria, tra civiltà della trattoria e inciviltà tossica del tavolino selvaggio e della mangeria a taglio, fast food, slow food, street food, etnic food e chef a cinque stelle. Depravazione insieme gastronomica e urbana che ha privatizzato le nostre strade medievali, rinascimentali, barocche, romantiche, razionaliste. Ecologia dello stare insieme per coltivare parole, pensieri, propositi, legami, contro inquinamento di rumori e scarichi e chi s’è visto s’è visto.

Intanto, per non aver vinto una battaglia e averci rimesso battaglioni di soldati e decine di carri armati (tutti taciuti dai media infetti), gli psicopatici di Tel Aviv provano ad affogare la Palestina pompando acqua di mare nei tunnel della resistenza e nelle falde della sopravvivenza. Non si rendono conto, gli ottusi, che la resistenza è là fuori, è ovunque, sta diventando mondo, galleggia sulla presa di coscienza di cosa sia quell’aberrazione di Stato. Hamas non è terrorismo, ovviamente. Ma Hamas non è neanche solo una guerriglia, uno degli elementi spaziotemporali della guerra tra ricchi e proletari, tra élite di orchi e persone proletarie, popoli proletari. Hamas è umanità come si illudono di potercela togliere.

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