Squadristi di Lotta Comunista aggrediscono gli studenti dell’accampamento pro-Palestina alla Statale di Milano

Combat-Coc – 23/05/2024

Squadristi di Lotta Comunista aggrediscono gli studenti dell’accampamento pro-Palestina alla Statale di Milano (italiano – English – Français) – Comunisti per l’organizzazione di classe (combat-coc.org)

 

(italiano – English – Français)

Squadristi di Lotta Comunista aggrediscono gli studenti dell’accampamento pro-Palestina alla Statale di Milano

Qui di seguito il comunicato della Tendenza internazionalista rivoluzionaria sull’azione squadristica compiuta nei giorni scorsi da “Lotta comunista” (mai nome è stato ed è più menzognero!) contro gli studenti accampati all’università statale di Milano a sostegno del popolo e della resistenza palestinese – azione replicata questa mattina contro l’acampada della Sapienza di Roma, a voler sottolineare, se mai si avesse qualche dubbio, che non si tratta di un’iniziativa locale o occasionale, ma nazionale, studiata, programmata. Non abbiamo nulla da aggiungere a quanto è scritto in questa presa di posizione. (Red.)

Su imitazione delle università americane, anche in diverse università italiane come in numerosi altri paesi, centinaia di studenti si sono accampati con tende per protestare contro il genocidio in corso a Gaza, e a sostegno della resistenza palestinese. Una nuova generazione di studenti sta arrivando all’impegno politico di solidarietà e lotta internazionalista per questa via. Come negli Stati Uniti, essi chiedono che le università rescindano gli accordi di collaborazione con le università israeliane complici del genocidio in corso e della colonizzazione armata della Cisgiordania. E protestano contro il sostegno militare e politico del governo italiano allo stato oppressore sionista di Israele. Negli USA molti sono stati gli interventi della polizia per sgomberare gli accampamenti, con migliaia di arresti. In alcuni campus i filo-palestinesi sono stati attaccati fisicamente da squadre sioniste – come alla UCLA di Los Angeles, dove la polizia ha lasciato fare.

In Italia la polizia non è finora intervenuta, per evitare che la repressione provocasse come risultato non voluto un’ondata di solidarietà con il movimento degli studenti pro-Palestina. I gruppi sionisti italiani non hanno i numeri per compiere delle incursioni squadristiche contro assembramenti di massa, anche se non si sono fatte mancare brutali aggressioni contro singoli (vedi Karem Rohana e Chef Rubio). E allora ecco Lotta Comunista proporsi per una supplenza di fatto mandando i suoi squadristi alla Statale di Milano – è accaduto sia giovedì 16 che martedì 21 maggio – ad aggredire gli studenti accampati nell’androne dell’Università. Con pugni e calci a sangue freddo, senza neppure cercare una provocazione. Cosa sta succedendo? Parlano i fatti: almeno a Milano il ruolo dello squadrismo sionista in Italia se lo stanno assumendo loro, questi sedicenti “leninisti”, per i quali la resistenza palestinese al colonialismo israeliano e occidentale sarebbe “terrorismo reazionario”, e che in questo modo rinnegano in una sola volta due capisaldi della politica di Lenin: il sostegno alle lotte di liberazione nazionale contro l’imperialismo, e quello della lotta contro il “proprio” imperialismo.

Dopo aver acquisito benemerenze dentro gli apparati della CGIL collaborazionisti con il padronato, che vogliano addirittura acquisire benemerenze anche presso gli apparati dello Stato quale “partito dell’ordine” andando a malmenare studenti che giustamente protestano contro gli accordi della propria università con quelle israeliane? Il dubbio sorge spontaneo, se è vero che la Digos, presente durante entrambe le aggressioni, ha lasciato fare, e da quanto ci è stato riferito, se è intervenuta, lo ha fatto per bloccare la reazione degli studenti che, colti inizialmente di sorpresa con alcuni di loro che sanguinavano al capo, si sono poi validamente difesi mettendo in fuga gli aggressori. E non ci si venga a raccontare che questi bodyguard sono operai o lavoratori, che a metà mattina hanno il tempo di fare una spedizione squadristica…

Nel luglio 2023 e poi nel febbraio di quest’anno Lotta Comunista ha organizzato degli “incontri internazionali” su posizioni di internazionalismo totalmente platonico e verbale, dove ciò che è assolutamente assente è la lotta concreta contro la politica imperialista del governo italiano, dello stato italiano, delle imprese italiane. A questi incontri hanno partecipato due dozzine di gruppi delle varie tendenze di sinistra extra-istituzionale, soprattutto trotzkisti e anarchici, spesso su posizioni opposte per quanto riguarda la guerra in Ucraina (sostenitori dell’Ucraina come della Russia), ma in gran maggioranza sostenitori della causa palestinese contro l’oppressione sionista. È bene che queste organizzazioni conoscano i FATTI che stanno sopra e sotto la bolsa fraseologia falsamente internazionalista, in realtà euro-centrica e – al fondo – sciovinista, di Lotta Comunista. Non abbiamo notizia che il servizio d’ordine di L.C. sia mai intervenuto negli ultimi decenni a fianco di un picchetto operaio (che sia uno di numero!) contro la violenza poliziesca e padronale. Hanno invece ritenuto necessario mandare i loro picchiatori contro gli studenti che manifestano contro la politica del governo Meloni.

Come per gli individui, anche per le organizzazioni ciò che conta non è quel che dicono di sé, ma quel che realmente fanno. Perché hanno individuato negli studenti delle tende e non nel governo Meloni, nella Leonardo o nell’ENI il nemico da combattere? Oltre a mirare a obiettivi di bassa bottega, come l’estromissione di gruppi concorrenti dalla “piazza” della Statale, è chiaro che si propongono come servizio d’ordine filo-governativo, che svolge quel lavoro sporco che le forze dell’ordine hanno difficoltà a fare, sia contrastando chi combatte realmente l’imperialismo di casa nostra sia fornendo pretesti per le prossime repressioni (è già partita la campagna mediatica per chiedere lo sgombero delle università col pretesto degli scontri interni). Per noi che li abbiamo conosciuti anche da vicino, è indimenticabile la decisione di Lotta comunista, nei famosi giorni del G-8 del 2001, una decisione opportunamente comunicata alla questura, di andare a diffondere il giornale nei paesi dietro Genova – a significare, anche fisicamente, che “noi con queste dimostrazioni anti-capitaliste non abbiamo nulla a che vedere”. Ma questa volta sono andati oltre, parecchio oltre. Non si sono limitati a disertare, a Milano e ovunque, tutte le manifestazioni a sostegno del popolo e della resistenza palestinese; hanno voluto mettersi in mostra come parte in causa nell’aggressione agli studenti solidali con la Palestina (e Libero, il Corriere della sera e altri giornali padronali hanno subito colto e valorizzato il segnale). Chi è in grado di screditare il “comunismo” più efficacemente di loro? Forse neppure un Marco Rizzo, ed è quanto dire.

È bene che chi li frequenta, più o meno incautamente, li conosca per le loro azioni.

23 maggio

Tendenza internazionalista rivoluzionaria

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Lotta Comunista squads attack encamped pro-Palestinian students at the Università Statale of Milan

In imitation of American universities, in several Italian universities as well as in a number of other countries, hundreds of students pitched tents in protest against the ongoing genocide in Gaza, and in support of the Palestinian resistance. A new generation of students is coming to the political commitment of internationalist solidarity and struggle by this route. As in the United States, they demand that universities terminate collaboration agreements with Israeli universities complicit in the ongoing genocide and armed colonisation of the West Bank. And they protest against the Italian government’s military and political support for the Zionist oppressor state of Israel. In the USA there have been many police interventions to clear encampments, with thousands of arrests. On some campuses, pro-Palestinians have been physically attacked by Zionist squads – as at UCLA in Los Angeles, where the police let it happen.

In Italy, the police have so far not intervened, lest the repression provoke a wave of solidarity with the pro-Palestinian student movement as an unintended result. Italian Zionist groups do not have the numbers to carry out squad raids against mass gatherings, even if they have not failed to carry out brutal attacks against individuals (see Karem Rohana and Chef Rubio). So here comes Lotta Comunista proposing itself as a de facto replacement by sending its squads to the State University of Milan – it happened both on Thursday May 16 and Tuesday 21st – to attack students camped in the university hallway. With cold-blooded punches and kicks, without even seeking provocation. What is going on? The facts speak for themselves: at least in Milan, the role of Zionist squads in Italy is being taken on by them, these self-styled ‘Leninists’ for whom Palestinian resistance to Israeli and Western colonialism would be “reactionary terrorism”, and who in this way repudiate at once two cornerstones of Lenin’s policy: support for national liberation struggles against imperialism, and the struggle against ”one’s own” imperialism.

After acquiring merits within the CGIL apparatuses collaborating with the bosses, do they even want to acquire merits within the state apparatuses as a ‘party of order’ by beating up students who rightly protest against their university’s agreements with Israeli universities? The plainclothes police, who were present during both aggressions, let it happen, and from what we have been told, if they did intervene, it was to block the reaction of the students who, initially taken by surprise with some of them bleeding from the head, then validly defended themselves and drove off the aggressors. And don’t let it be said that these bodyguards are workers, who have time in the middle of the morning to go on a squad expedition…

In July 2023 and then in February this year Lotta Comunista organised ‘international meetings’ on positions of totally platonic and verbal internationalism, where what is absolutely absent is the concrete struggle against the imperialist policy of the Italian government, the Italian state, and Italian companies. These meetings were attended by two dozen groups from various extra-institutional leftist tendencies, mainly Trotskyists and anarchists, often on opposite sides with regard to the war in Ukraine (supporters of Ukraine as well as of Russia), but for the most part supporters of the Palestinian cause against Zionist oppression. It is good for these organisations to know the FACTS that lie above and below the falsely internationalist, actually Euro-centric and – at bottom – chauvinist political position of Lotta Comunista. We have no record of L.C. squads ever intervening in recent decades alongside a workers’ picket (let there be one in number!) against police and employers’ violence. Instead, they find it necessary to send their squads against students demonstrating against the policies of the Meloni government.

As with individuals, what counts for organisations is not what they say about themselves, but what they actually do. Why have they identified the students in the tents and not the Meloni government, Leonardo or ENI as the enemy to fight? In addition to aiming at petty goals, such as the ousting of competing groups from the State University of Milan, in this they are actually acting as a pro-government policing service, doing the dirty work that the police find difficult to do, both by opposing those who really fight imperialism “at home” and by providing pretexts for the next repression (the media campaign calling for the eviction of universities on the pretext of internal clashes has already started). Those who got to know them closely, cannot forget Lotta comunista’s decision, in the famous days of the July 2001 G-8 in Genoa, a decision duly communicated to the police headquarters, to go and spread newspaper in the towns around Genoa – to signify, even physically, that ‘we have nothing to do with these anti-capitalist demonstrations’. But this time they went further, much further. They didn’t just desert, in Milan and elsewhere, all the demonstrations in support of the Palestinian people and resistance; they wanted to show off as an active party in the attack on students supporting Palestine (and Libero, the Corriere della sera and other mainstream newspapers immediately picked up on this signal). Who could discredit communism more effectively than them? Perhaps not even a Marco Rizzo, and that’s saying a lot.

Those who are, more or less incautiously, acquainted with them should know them by their actions.

TIR – Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria

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Escouades de Lutte communiste attaquent les étudiants du camp pro-palestinien à l’université Statale de Milan.

A l’instar des universités américaines, dans plusieurs universités italiennes ainsi que dans de nombreux autres pays, des centaines d’étudiants ont campé avec des tentes pour protester contre le génocide en cours à Gaza et en soutien à la résistance palestinienne. Une nouvelle génération d’étudiants en vient ainsi à l’engagement politique de la solidarité et de la lutte internationaliste. Comme aux États-Unis, ils exigent que les universités mettent fin aux accords de collaboration avec les universités israéliennes complices du génocide en cours et de la colonisation armée de la Cisjordanie. Ils protestent également contre le soutien militaire et politique du gouvernement italien à l’État oppresseur sioniste d’Israël. Aux États-Unis, la police est intervenue à de nombreuses reprises pour dégager les campements et a procédé à des milliers d’arrestations. Sur certains campus, des pro-Palestiniens ont été physiquement attaqués par des escouades sionistes – comme à l’UCLA à Los Angeles, où la police a laissé faire.

En Italie, la police n’est pas intervenue jusqu’à présent, afin d’éviter que la répression ne provoque une vague de solidarité avec le mouvement étudiant pro-palestinien. Les groupes sionistes italiens ne sont pas assez nombreux pour mener des raids contre des rassemblements de masse, même s’ils n’ont pas manqué de mener des attaques brutales contre des individus (voir Karem Rohana et Chef Rubio). Voici donc que Lotta Comunista se propose pour une substitution de facto en envoyant ses escadristes à la Statale di Milano – cela s’est produit le jeudi 16 et le mardi 21 mai – pour attaquer les étudiants qui campaient dans le couloir de l’université. Avec des coups de poing et de pied de sang-froid, sans même chercher la provocation. Que se passe-t-il ? Les faits parlent d’eux-mêmes : au moins à Milan, le rôle du escadrisme sioniste en Italie est assumé par eux, ces soi-disant “léninistes” pour qui la résistance palestinienne au colonialisme israélien et occidentale serait du «terrorisme réactionnaire», et qui renient ainsi d’un seul coup deux pierres angulaires de la politique de Lénine : le soutien aux luttes de libération nationale contre l’impérialisme, et celui de la lutte contre “son” propre impérialisme.

Après avoir acquis des mérites au sein des appareils de la CGIL collaborant avec les patrons, veulent-ils même acquérir des mérites au sein des appareils de l’État en tant que “parti de l’ordre” en allant tabasser des étudiants qui protestent à juste titre contre les accords de leur propre université avec les Israéliens ? Le doute surgit spontanément, s’il est vrai que les policiers en civil, qui étaient présents lors des deux attaques, ont laissé faire, et d’après ce qu’on nous a dit, s’ils sont intervenus, c’était pour arrêter la réaction des étudiants qui, d’abord pris par surprise avec certains d’entre eux saignant de la tête, se sont ensuite courageusement défendus en mettant en fuite les agresseurs. Et que l’on ne vienne pas dire que ces gardes du corps sont des ouvriers ou des travailleurs, qui ont le temps, en pleine matinée, de partir en expédition…

En juillet 2023, puis en février de cette année, Lotta Comunista a organisé des “rencontres internationales” sur des positions d’internationalisme totalement platonique et verbal, où la lutte concrète contre la politique impérialiste du gouvernement italien, de l’État italien et des entreprises italiennes était absolument absente. Ces réunions ont rassemblé deux douzaines de groupes issus des différentes tendances de la gauche extra-institutionnelle, principalement des trotskistes et des anarchistes, souvent sur des positions opposées concernant la guerre en Ukraine (partisans de l’Ukraine comme de la Russie), mais pour la plupart partisans de la cause palestinienne contre l’oppression sioniste. Il est bon que ces organisations connaissent les FAITS qui se trouvent au-dessus et au-dessous de la phraséologie faussement internationaliste, en réalité eurocentrique et – au fond – chauvine de Lotta Comunista. Nous ne disposons d’aucune information selon laquelle le service de police de L.C. serait intervenu au cours des dernières décennies aux côtés d’un piquet de travailleurs (même pas un seul !) contre la violence de la police et des employeurs. Au lieu de cela, ils ont jugé nécessaire d’envoyer leurs escouades contre les étudiants qui manifestaient contre les politiques du gouvernement Meloni.

Comme pour les individus, ce qui compte pour les organisations, ce n’est pas ce qu’elles disent d’elles-mêmes, mais ce qu’elles font réellement. Pourquoi ont-elles identifié les étudiants dans les tentes et non le gouvernement Meloni, Leonardo ou ENI comme l’ennemi à combattre ? En plus de viser des objectifs mesquins, comme l’éviction de groupes concurrents de la “Statale”, ils agissent en fait comme un service d’ordre pro-gouvernemental, effectuant le genre de sale boulot que la police a du mal à faire, à la fois en s’opposant à ceux qui combattent réellement l’impérialisme «chez nous» et en fournissant des prétextes pour les prochaines répressions (la campagne médiatique appelant à l’expulsion des universités sous prétexte d’affrontements internes a déjà commencé). Pour ceux qui les ont connus de près, on ne peut oublier la décision de Lotta Comunista, lors des fameuses journées du G-8 à Gênes en juillet 2001, décision dûment communiquée au commissariat, d’aller diffuser le journal dans les bourgs situés aux alentours de Gênes – pour signifier, même physiquement, que “nous n’avons rien à voir avec ces manifestations anti-capitalistes”. Mais cette fois-ci, ils sont allés plus loin, beaucoup plus loin. Ils n’ont pas seulement déserté, à Milan et partout ailleurs, toutes les manifestations de soutien au peuple et à la résistance palestinienne; ils ont voulu se montrer partie prenante de l’attaque contre les étudiants solidaires de la Palestine (et Libero, le Corriere della sera et d’autres journaux des patrons ont immédiatement repris ce signal). Qui peut discréditer le “communisme” plus efficacement qu’eux ? Peut-être même pas un Marco Rizzo, et ce n’est pas peu dire.

Ceux qui les fréquentent, plus ou moins imprudemment, devraient les connaître par leurs actes.

TIR – Tendenza Internazionalista Rivoluzionaria

 

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