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La clinica mobile di Medu in Toscana è costretta a fermarsi – raccolta fondi

MEDU – 28/04/2025

 

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I TAGLI INTERNAZIONALI AGLI AIUTI UMANITARI ARRIVANO SUL NOSTRO TERRITORIO. DOPO VENT’ANNI, LA CLINICA MOBILE DI MEDICI PER I DIRITTI UMANI IN TOSCANA E’ COSTRETTA A CHIUDERE

AVVIATA UNA RACCOLTA FONDI STRAORDINARIA PER FARE RIPARTIRE LA CLINICA MOBILE
IN TOSCANA

 

Si sta ultimando la reazione a cascata che a partire dai tagli imposti in primis dall’amministrazione americana a USAID (Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale) passa per le agenzie delle Nazioni Unite e i principali donatori internazionali e arriva fino ai nostri territori, a dimostrazione di come le decisioni politiche incidano concretamente sulla vita delle persone.
E’ così che il “Camper per i Diritti” di Medici per i Diritti Umani in Toscanache si muove nelle province di Firenze, Prato e Pistoia, è costretto a parcheggiare e spegnere il motore dopo vent’anni di attività.

Il taglio alle risorse è stato improvviso e drastico, ci ha spiazzato. E’ arrivato da Agenzie internazionali e anche da soggetti privati che, non ritenendo prioritari i bisogni legati alle migrazioni sul territorio nazionale, hanno spontaneamente seguito la stessa tendenza.” afferma il Presidente di MEDU, Marco Zanchetta. “Certamente, questo impone un’importante riflessione sulla dipendenza dell’azione umanitaria dai grandi soggetti pubblici e privati, ma ora l’urgenza è ripartire.  Subito. Se sono calati gli sbarchi sulle nostre coste non è calato il bisogno reale, il disagio materiale e mentale delle persone, che richiede interventi sempre più qualificati e complessi. Noi da anni su questo formiamo i nostri operatori e i nostri volontari. Vogliamo curare ma anche denunciare le violazioni dei diritti, e la solidarietà diffusa è ciò che ci garantisce la massima indipendenza.

La clinica mobile di Medu porta prima assistenza medica alle persone senza fissa dimora sganciate dalle istituzioni (stabili occupati, insediamenti precari, stazioni, contesti vari di marginalità), iniziando un percorso di regolarizzazione amministrativa e sanitaria e di collegamento al Servizio pubblico.  La clinica vede e ha visto impegnati in tanti anni moltissimi volontari e volontarie, soprattutto giovani, di professioni sanitarie e non, che hanno avuto modo di intraprendererare e preziose esperienze sia dal punto di vista umano che professionale.
Oltre alla clinica mobile, MEDU ha attivato in Toscana anche due ambulatori per la presa in carico della salute mentale delle vittime di violenza e tortura, uno dei quali è destinato alla stessa tragica fine, nonostante il generale apprezzamento per il lavoro svolto e le lunghe liste di attesa presenti.

Aiutateci ad affrontare una crisi senza precedenti” afferma il coordinatore generale di MEDU, Alberto Barbieri, “Oggi più che mai, in una fase storica in cui la sola logica della forza sembra prevalere ovunque su ogni senso di diritto e di umanità, sentiamo la necessità di proseguire ostinatamente la nostra attività di tutela delle popolazioni più vulnerabili“.

AVVIATA UNA RACCOLTA FONDI STRAORDINARIA
PER FARE RIPARTIRE LA CLINICA MOBILE

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Foto_ Silvia Berlingozzi

 

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