Forum Italiano dei Comunisti

“La crisi dell’Europa e le prospettive politiche in Italia”

Forum Italiano dei Comunisti – 28/05/2025

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LA CRISI DELL’EUROPA E LE PROSPETTIVE POLITICHE IN ITALIA

Ovvero, come diceva Mao: bastonare il cane che cade in acqua prima che si riprenda

 

La non Europa, vien da dire, visto lo spettacolo che ci presenta, per la fortuna di tutti è una cosa positiva perchè sta precipitando in una crisi profonda e di ciò, come diceva Mao riferendosi al cane caduto in acqua, bisogna saper approfittare.

Cresciuta sotto l’ombrello americano, che permetteva all’UE di giocare alla democrazia continentale, l’Europa è caduta in un vero e proprio precipizio sia con il sostegno alla guerra contro la Russia per interposta Ucraina, che con il cambiamento di strategia dell’America di Trump.

Il sostegno alla guerra in Ucraina e lo sviluppo di una politica antirussa ha reciso non solo legami politici, ma anche e soprattutto rapporti economici vantaggiosi, a partire dall’energia, ed ha messo in crisi l’economia europea senza riuscire ad intaccare minimamente quella russa. E adesso Trump, delineando una strategia internazionale non più basata sull’asse USA-Europa, ha reso ancora più difficile per gli europeisti liberal-imperialisti presentare l’immagine di una UE forte e capace di affrontare la nuova situazione.

Sulla guerra in particolare, la crisi di credibilità dell’UE si sta manifestando in tutta la sua evidenza. Ormai l’Unione procede in ordine sparso soprattutto raggruppando una leadership screditata fatta di Francia, Germania e Polonia con l’aggiunta del Regno Unito che si muove al di fuori delle stesse strutture di Bruxelles, aggravando la credibilità di una UE democratica ed effettivamente unita. E’ il momento peggiore per chi vuol far passare questa istituzione per un organismo dal radioso futuro continentale e vuole addirittura rilanciarla con una politica di riarmo.

L’immagine che si ricava invece è quella di una UE allo sbando, che cerca di ritagliarsi uno spazio con l’incitamento alla guerra e col sabotaggio delle trattative di pace in Ucraina.

Non migliore appare la credibilità e il futuro del governo Meloni che, dopo le numerose giravolte, prima con rapporti stretti con la von der Leyen per accreditarsi verso coloro che, dati i suoi trascorsi, dopo l’ascesa al governo avrebbero potuto decretarne rapidamente la fine, poi con la scelta di giocare la  carta Trump ottenendo un effetto del tipo di Totò che cercava di vendere la Fontana di Trevi. Un attivismo senza costrutto, il dinamismo diplomatico inaffidabile di chi fa il gioco delle tre carte per rendersi credibile. Il rifiuto poi di votare assieme ad altri 17 paesi europei per la possibile revisione dell’accordo di associazione UE-Israele è stata la cartina di tornasole che ha dimostrato il gioco sporco della Meloni e del suo governo.

Il discredito aumenta dunque, tanto per l’UE che per il governo Meloni, ed è arrivato perciò il momento  di reagire e di colpire duro.

A questa esigenza si contrappone però il ruolo del PD che, mentre incita a liberarsi dell’attuale governo rilancia l’unità e il ruolo di questa Europa. Gravissima, a questo proposito, è stata la polemica con la Meloni per la mancata partecipazione ad alcuni incontri dei cosiddetti ‘volonterosi’, cioè del club della guerra composto da Francia, Polonia, Germania e Regno Unito.

In questo contesto bisogna dunque chiarire bene gli obiettivi da colpire: impedire che questa Europa si rilanci con la politica di riarmo, ma anche  guardare bene che le posizioni liberal-imperialiste diffuse nel PD possano essere parte di un’alternativa e rafforzarsi. Per combattere questa battaglia è essenziale perciò avere la capacità politica di vedere l’obiettivo principale, ma anche lavorare perchè il fronte contro la guerra e il liberal-imperialismo si rafforzi riuscendo a trovare un modello di azione che ci faccia superare il movimentismo e  l’improvvisazione.

La politica, quella vera, scacciata da pratiche sbagliate, ritorna come necessità oggettiva. Per questo bisogna comprenderla e saperci costruire una prospettiva.

 

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