Aumento dei biglietti ATM: cambia il vento ma non la musica

L’aumento del biglietto urbano a 1,5 euro e degli abbonamenti settimanali e mensili andrebbe a colpire, oltre ai pendolari, chi il tram lo prende sovente, ma non regolarmente.

Aumento dei biglietti ATM: cambia il vento ma non la musica

27 luglio 2011. “CUB-Trasporti è contraria all’aumento del biglietto e degli abbonamenti, mensili e settimanali del tram, ed è questa la posizione del sindacato di base sulla manovra del Comune di Milano che colpisce ancora una volta i redditi da lavoro dipendente, pensionati e migranti” dichiara Claudio Signore di CUB-Trasporti.

Ancora una volta si sceglie la strada più facile per recuperare fondi da chi non può evadere, salvaguardando il gioielliere milanese che dichiarerebbe venti mila euro l’anno; infatti l’aumento del biglietto urbano a 1,5 euro e degli abbonamenti settimanali e mensili, per i quali non è dato sapere la percentuale d’aumento, andrebbe a colpire, oltre ai pendolari, chi il tram lo prende sovente, ma non regolarmente.

“L’azienda tranviaria non è, o non sarebbe, in crisi se non avesse erogato al Comune di Milano i propri dividenti degli ultimi anni, che per il bilancio 2010 ammontano a 56 milioni di euro, senza dimenticare che tali dividendi sono soprattutto frutto della maggior produttività dei tranvieri milanesi ai quali, da quasi quattro anni, viene negato il contratto nazionale e da più di 10 quello aziendale”.

Nell’occhio del ciclone le retribuzioni di dirigenti e funzionari, che vivono nel centro storico in appartamenti a carico di ATM, retribuiti, sempre da ATM, a peso d’oro e con benefit da capogiro, uno spettacolo fornito da Audi A3, Golf, Toyota con cui entrare gratis in area Ecopass, parcheggiare gratis ovunque, andare gratis in autostrada con il pieno di carburante, gratis anche quello.

“Nel 2006, era pre-Catania, ATM spendeva 3 milioni e 200mila euro, nel 2007 i dirigenti erano 26, mentre all’inizio del 2011 la stessa azienda spendeva cinque milioni per 40 dirigenti con stipendi tra le 150 e 200mila euro l’anno, premi esclusi, tutto questo senza dimenticare che l’autista e la segretaria dello stesso presidente Catania sono inquadrati come due funzionari (fonte La Repubblica – 02 febbraio 2011 – “Atm, la fabbrica delle poltrone moltiplicati i dirigenti e le spese” vedi: http://milano.repubblica.it/cronaca/2011/02/02/news/atm_la_fabbrica_delle_poltrone_moltiplicati_i_dirigenti_e_le_spese-11988508/ – 03 febbraio 2011 – “Il biglietto ATM storia pessima” vedi: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2011/02/03/il-biglietto-atm-storia-pessima.html).

Insufficienti anche le dichiarazioni di miglioria del servizio pubblico, espresse dall’assessore ai trasporti, Pierfrancesco Maran, con la volontà di prolungare il servizio notturno metropolitano e di superficie, magari a danno del servizio nelle ore diurne di “morbida”, anche perché si nasconde il fatto che, con le 250 assunzioni previste per il prossimo anno, che non andrebbero nemmeno a coprire il regolare turn-over, quei servizi saranno svolti sempre dallo stesso personale, ovviamente a straordinario, o come da indiscrezioni degli ultimi mesi, la nuova giunta starebbe già lavorando per aumentare l’orario di guida dei tranvieri fino a 46 ore settimanali.

“L’intervento di miglioria deve essere concentrato nelle ore di maggiore utilizzo dei mezzi da parte dei pendolari con particolare attenzione a collegamenti interurbani e sub-urbani, vero perno centrale per una reale riduzione del traffico privato d’ingresso in città, senza dimenticare i parcheggi periferici di interscambio che a oggi non esistono e, a quanto pare, non sono in progetto, ma su quest’ultimo punto ATM si sta muovendo nella direzione totalmente opposta, subappaltando i servizi interurbani e suburbani, con il chiaro intento di volerli dismettere anziché svilupparli”.

Per migliorare la qualità del servizio, e la sua attrattività, al fine di attirare nuovi utenti, tra le indicazioni proposte da CUB-Trasporti troviamo la necessità di ridurre i tempi di attesa, aumentando il numero dei mezzi che dovrebbero essere più corti, quindi più agili e veloci (piuttosto che Jumbo tram e bus da 18 metri), mentre per recuperare fondi è necessario aumentare la cosiddetta velocità commerciale, tra le più basse in Europa, mai perseguita dalle precedenti amministrazioni, intervenendo pesantemente sul traffico privato in città, sulle corsie preferenziali e sui collegamenti con i comuni limitrofi.

“Altro che aumento del biglietto! In realtà speravamo in abbonamenti gratis per cassintegrati, lavoratori in mobilità, disoccupati, migranti, pensionati al minimo e altre categorie disagiate. Riteniamo che il trasporto pubblico debba gravare sulla fiscalità generale, e, visto quello che si ricava attraverso l’addizionale Irpef comunale, sarebbe stato addirittura possibile utilizzare quei soldi per renderlo gratuito ai cittadini milanesi”.

CUB-Trasporti metterà in campo le proprie forze e le proprie iniziative per denunciare e difendere il servizio di pubblico trasporto che è e deve rimanere di proprietà dei cittadini ai quali non è possibile chiedere di coprire buchi di bilancio ed errori gravanti dalle pessime gestioni delle amministrazioni comunali e aziendali precedenti” conclude Signore “Perché questo, sinceramente, non ci sembra un vento nuovo ma la solita bufera”.

Confederazione Unitaria di Base

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