News Academy – 28/04/2024
Alcuni alti funzionari del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti hanno espresso gravi preoccupazioni riguardo alla conformità di Israele con il diritto umanitario internazionale nell’uso delle armi americane nella guerra a Gaza, secondo una nota interna rivelata da Reuters.
I documenti interni, che anticipano il rapporto che il Segretario di Stato Antony Blinken dovrà presentare al Congresso entro l’8 maggio, delineano una profonda divisione tra le agenzie governative statunitensi. Questa divisione riguarda la credibilità delle assicurazioni fornite da Israele circa il rispetto del diritto internazionale nell’uso delle armi fornite dagli USA.
Il memorandum sulla sicurezza nazionale, rilasciato a febbraio dal Presidente Joe Biden, impone a Blinken di valutare e confermare il lecito utilizzo di tali armamenti prima di procedere con ulteriori aiuti militari.
In particolare, una collaborazione tra i quattro uffici — Democrazia, Diritti Umani e Lavoro; Popolazione, Rifugiati e Migrazione; Giustizia Penale Globale; e Affari Organizzazione Internazionale — ha evidenziato una “seria preoccupazione per il mancato rispetto” di Israele delle leggi internazionali durante le operazioni militari a Gaza.
La valutazione congiunta riferisce di otto esempi specifici di operazioni militari che sollevano “serie domande” su potenziali violazioni del diritto umanitario. Questi includono attacchi ripetuti su infrastrutture protette e un “livello irragionevolmente elevato di danni civili” che sembra sproporzionato rispetto al vantaggio militare ottenuto. Inoltre, si lamenta la mancanza di azioni per investigare le violazioni e tenere responsabili i colpevoli di danni estesi ai civili, inclusi giornalisti e operatori umanitari.
Ancora più allarmanti sono le segnalazioni di “restrizioni arbitrarie sugli aiuti umanitari”, con episodi di rifiuto di accesso a carichi interi di aiuti a causa di singoli articoli considerati “a duplice uso” e ostacoli artificiali nelle ispezioni. Si aggiungono ripetuti attacchi a siti umanitari che avrebbero dovuto essere esclusi dai bersagli militari.