Una mobilitazione generale, unitaria e prolungata per cacciare il governo Monti e costruire l’alternativa politica necessaria a fare fronte agli effetti della crisi, un governo di emergenza popolare.
– Lo sciopero indetto dalla FIOM il 9 marzo può e deve diventare il centro di questa mobilitazione, il contributo di tutte le organizzazioni operaie e popolari in questo senso è determinante!
– Che la sinistra sindacale, i sindacati di base, i movimenti, le Reti dei Beni Comuni, le Amministrazioni Locali democratiche e progressiste (Napoli, Cagliari, Milano…) contribuiscano! E’ il momento di osare!
Osare, in questo contesto e in questo momento, significa incanalare ogni sforzo e ogni energia per alimentare la mobilitazione generale, unitaria e permanente per rendere ingovernabile il paese a ogni autorità imposta dai circoli della finanza, dalla BCE, dal Vaticano e da Confindustria con l’obiettivo di imporre con la mobilitazione un esecutivo di emergenza popolare formato dagli esponenti delle organizzazioni operaie e popolari, dagli esponenti della società civile che godono della fiducia e del sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici, delle masse popolari. Quanto più questo obiettivo è cosciente, tanto più è possibile, realistico e realizzabile. Con questo orientamento osare significa dare testa e gambe a un centro che organizza e promuove la mobilitazione popolare; in questo contesto e in questo momento, significa:
– Mettere in connessione, in concatenazione, le numerose e importanti mobilitazioni popolari già previste, che si svolgeranno da qui al 9 marzo in tutta Italia (promuovere il coordinamento, l’unità d’azione, la mobilitazione generale e prolungata);
– Contribuire con slancio e responsabilità (pensando all’obiettivo politico più che alle beghe e divisioni che esistono in campo politico e sindacale) a trasformare lo sciopero dei metalmeccanici del 9 marzo in una grande giornata di mobilitazione generale a Roma. E in questo senso i sindacati di base – a partire dall’USB – possono essere l’ago della bilancia per isolare la destra CGIL, indicendo uno sciopero generale intercategoriale che dia a tutti i lavoratori e a tutte le lavoratrici la copertura sindacale per partecipare allo sciopero, indipendentemente dal sindacato e dalla categoria di appartenenza.
– Mettere in connessione, in concatenazione, la preparazione dello sciopero generale e della mobilitazione del 9 marzo con le iniziative che seguiranno, in particolare con il lavoro che sta conducendo il Coordinamento NO Debito per “Occupyamo Piazza Affari” il 17 marzo.
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)
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