Torna Goletta Verde dal 6 luglio nel Lazio

Muri, recinzioni, cancelli. Sul mare di Roma le gabbie sono tutte là anche quest’anno, nonostante le norme e le buone intenzioni.

 

 

Legambiente Lazio – Comunicato stampa

Roma, 2 luglio 2012

Ostia, il mare c’è ma non si vede. Torna Goletta Verde dal 6 luglio nel Lazio

Muri, recinzioni, cancelli. Sul mare di Roma le gabbie sono tutte là anche quest’anno, nonostante le norme e le buone intenzioni. Ma il “lungomuro” non solo separa il mare e la città, ma anche gli stabilimenti tra loro e con le aree di spiaggia libera, con file di vasi, cabine, recinti che arrivano fino al mare.
A pochi giorni dall’arrivo della Goletta Verde nel Lazio, Legambiente torna anche quest’anno a denunciare lo scandalo del litoriale di Ostia.
I volontari del cigno verde hanno voluto verificare l’applicazione dell’ordinanza balneare del Comune di Roma, quest’anno sul fronte delle delimitazioni delle concessioni. Testualmente: “le delimitazioni del confine laterale delle aree in concessione sull’arenile non possono avere altezza superiore a cm 90 e dobbono, in ogni caso, essere interrotte prima dei 5 metri dalla battigia”
“Nulla è cambiato rispetto agli anni scorsi, tutto è palesemente in contrasto con l’ordinanza balneare ma il Comune di Roma non fa nulla per farla rispettare -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Il mare è ingabbiato, gli obblighi di pagamento per accedere all’arenile sono tutti lì, i muri arrivano fino al mare. Mentre su tutto il litorale italiano si cerca di puntare su qualità, paesaggio, mobilità sostenibile, sul mare di Roma non cambia nulla.”
Per due anni consecutivi Legambiente aveva assegnato la Bandiera Nera al “lungomuro” inaccessibile delle spiagge del Lido di Ostia, ma anche quest’anno c’è di tutto sul litorale romano, dai cartelli di divieto a “consumare cibi propri”, alle biglietterie per l’ingresso, persino accessi per non paganti che non portano in riva la mare.
Legambiente torna anche a denunciare il progetto di waterfront per il mare della Capitale, un milione di metri cubi di nuovo cemento su molteplici aree libere, verdi, della seconda fascia oltre il mare. Non è nemmeno facile scavare tra le pieghe dei progetti, visto che non esiste alcun sito dove consultare le carte ma il cemento riguarda beauty farm, centri commerciali e ristoranti, alberghi, una mega discoteca ma anche 20 piste da bowling, nuova darsena sul canale dei Pescatori, il raddoppio del Porto, centri sportivi, un impianto per il surf e naturalmente molta edilizia privata.
“Il litorale romano va liberato dai muri e dal cemento ma va subito stoppata la variante urbanistica per il waterfront -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Ostia non è Dubai, con le sue torri albergo, ma nemmeno Santa Monica, con le sue mega onde il surf.”

L’Ufficio stampa Legambiente Lazio

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