Clamori dalla Colombia

  Puoi donare il tuo 5 per 1000 alla Pace con Giustizia Sociale in Colombia: Nel riquadro indicato come "SOSTEGNO DEL VOLONTARIATO ..." scrivi il codice fiscale di Nuova Colombia Onlus: 97710030152            02/04 - FARC PLAUDONO ALL’ACCORDO CHE DA INIZIO UFFICIALMENTE AI DIALOGHI ELN-GOVERNO <http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6475-0204-farc-plaudono-allaccordo-che-da-inizio-ufficialmente-ai-dialoghi-eln-governo.html>  Le FARC, attraverso un comunicato pubblicato lo scorso 31 marzo, si sono congratulate per l'accordo sottoscritto il giorno precedente fra il governo colombiano e l’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN).  “Si consolidano così i cammini verso la costruzione di una pace vera e completa”, sottolinea l'insorgenza fariana. L'accordo fra ELN e governo, sottoscritto a Caracas, comprende un'agenda di dialogo costituita da 6 punti fondamentali che saranno discussi durante le conversazioni dirette e ininterrotte che avranno luogo in Ecuador, Brasile, Cuba, Cile e Venezuela. I sei punti in programma sono: partecipazione della società, democrazia per la pace, vittime, trasformazioni per la pace, sicurezza per la pace, cessazione dell'uso delle armi in politica e garanzie per l'esercizio della stessa. “Questa agenda” -si legge nel comunicato- “permetterà di contribuire nell'avanzamento verso la materializzazione delle aspirazioni del popolo colombiano, per una società basata sulla vera democrazia e sulla giustizia sociale, storica aspirazione della nostra guerriglia e dell'organizzazione sorella dell'ELN”. Evidentemente la Pace in Colombia non è possibile se i dialoghi non hanno luogo con tutte le formazioni guerrigliere attive. Tuttavia, come i negoziatori dell’Esercito di Liberazione Nazionale stesso hanno dichiarato, il paramilitarismo di Stato -la cui esistenza il governo Santos nega sfacciatamente- continua ad essere una minaccia gravissima che attenta alla soluzione politica del conflitto sociale ed armato colombiano.          19/03 - MOBILITAZIONI DI MASSA ESIGONO UN MODELLO ECONOMICO COERENTE CON LA PACE E LA GIUSTIZIA SOCIALE <http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6463-1903-mobilitazioni-di-massa-esigono-un-modello-economico-coerente-con-la-pace-e-la-giustizia-sociale.html>  Lo scorso 17 marzo le strade e le piazze della Colombia sono state scosse da una grande mobilitazione nel contesto della giornata nazionale di sciopero, convocata da sindacati e organizzazioni sociali e popolari.  I diversi soggetti che hanno partecipato alle massicce manifestazioni in tutto il paese denunciano che gli accordi parziali raggiunti da governo e FARC all'Avana non sono adeguatamente sostenuti da azioni e decisioni del governo. La giornata di manifestazioni è ben sintetizzata dalle parole di Alberto Castilla, del Congresso dei Popoli : “Credo che in questo momento occorre dare fiducia al popolo colombiano per sostenere il processo, per l'implementazione  degli accordi, ed è quello che si sta facendo. E' molto importante che il contadino sia riconosciuto come un soggetto politico con dei diritti, che si difenda l'economia, che si rivedano gli accordi di libero commercio, la politica delle privatizzazioni e che si difenda il pubblico”. La firma di una pace fra l'insorgenza rivoluzionaria delle FARC e il governo colombiano può rappresentare un gigantesco passo in avanti per la situazione colombiana; ma se anche le armi taceranno, non per questo si interromperà il conflitto sociale, che nasce ben prima di quello armato ed è sorto a causa delle enormi contraddizioni che vive il paese, colmo di immense ricchezze in mano ad una percentuale infinitesima della popolazione; e senza giustizia sociale, la pace non sarà che una chimera.          14/03 - FARC: BASTA GUERRA SPORCA CONTRO I DIFENSORI DEI DIRITTI UMANI <http://www.nuovacolombia.net/Joomla/clamoridallacolombia/6462-1403-farc-basta-guerra-sporca-contro-i-difensori-dei-diritti-umani.html>  Attraverso un comunicato pubblicato lo scorso 11 marzo, la Delegazione di Pace delle FARC-EP all'Avana ha espresso grande preoccupazione per “l'ondata di omicidi di difensori dei Diritti Umani e di attivisti politici che sta scuotendo la Colombia negli ultimi giorni”.  Solidarietà e condoglianze vengono espresse a familiari ed amici di Marisela Tombe, Klaus Zapata, William Castillo, Alexandre Oime e Milton Escobar, “le vittime più recenti dell'intolleranza e del paramilitarismo, che sfida impunemente il buon andamento del processo di pace.” Il comunicato chiarisce che “se l'establishment non combatte risolutamente il fenomeno paramilitare, contribuisce, con la sua indifferenza, a configurare la guerra sporca del post-conflitto, principale minaccia alla nostra riconciliazione”. Nel corso del mandato di questo governo, sono stati aggrediti 2244 difensori dei Diritti Umani, 346 dei quali sono stati brutalmente assassinati. Per raggiungere la tanto agognata pace con giustizia sociale, è indispensabile smantellare le strutture paramilitari che imperversano nel paese; e le vaghe dichiarazioni del governo in questo senso sono assolutamente insufficienti 
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