Calamità naturali, incidenti, “fatalità”

Se è vero che un terremoto come quello accaduto nel rietino, tra Accumoli e Amatrice, non può essere evitato, è allo stesso tempo vero che può essere però evitato lo stato di abbandono di interi paesi periferici, interi territori, che vivono ancora di edifici e infrastrutture fatiscenti.



Agenzia Stampa – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo

Newsletter n.08/2016

Questa settimana ti consigliamo:

[Italia] Calamità naturali, incidenti, “fatalità”

Il vero cancro del nostro Paese e del mondo è la gestione della società in mano alla Borghesia Imperialista

L’articolo del “Il Fatto Quotidiano” che riportiamo fa emergere un dato essenziale: tutto quanto oggi accade non è frutto di qualcosa di inconoscibile, di “disgrazia divina”, di fatalità. Se oggi il nostro paese cade a pezzi a fronte dell’enorme necessità che ha di progredire è colpa della gestione del potere da parte della Borghesia Imperialista. Se è vero che un terremoto come quello accaduto nel rietino, tra Accumoli e Amatrice, non può essere evitato, è allo stesso tempo vero che può essere però evitato lo stato di abbandono di interi paesi periferici, interi territori, che vivono ancora di edifici e infrastrutture fatiscenti e vecchi a tal punto da non poter mai reggere l’impatto di calamità naturali che non possiamo certo evitare (in certi casi), ma di sicuro prevedere.

I soldi per rimettere in sesto il paese dal dissesto idrogeologico, dagli enormi interventi di cui necessita per recuperare i danni fatti dall’inquinamento ambientale, dalla cementificazione selvaggia, per salvare le aziende in crisi, ci sono ma sono destinati alla speculazione e al malaffare celati dalle grandi opere inutili quali il Mose, il TAV Torino-Lione, e tutti gli enormi giri di affari utilizzati per dissanguare le masse popolari a vantaggio della criminalità organizzata e dei comitati di aguzzini e speculatori della grande finanza e di confindustria. Avvenimenti come questi, sono e saranno (come è stato per il terremoto de L’Aquila del 2009) solo occasione per stanziare milioni e milioni da utilizzare come banchetto di sciacallaggio per i caporioni della borghesia imperialista.

Quello che manca è un governo deciso ad attuare un piano di risanamento del paese: un Governo d’Emergenza che intervenga con misure immediate a creare posti di lavoro utili e dignitosi, che sia deciso a ricostruire il paese dall’esasperazione e l’abbandono in cui la classe dominante lo sta gettando. Un governo che sia espressione delle decine, centinaia di organizzazioni operaie e popolari che oggi si mobilitano per cercare un’alternativa allo stato di cose presenti, come il Movimento NO TAV, le Mamme No Inceneritore e le decine di operai che si organizzano in tutto il territorio toscano, gli organismi popolari napoletani come l’Ex OPG Occupato, e tanti altri ancora che si mobilitano da sud a nord, e che è rappresentato da tutti quei sinceri democratici, esponenti sindacali, amministratori locali che sono decisi a porsi in antitesi con il governo centrale e ad attuare le misure necessarie a porre un freno alla crisi in corso, anche se in rottura con le norme e regole vigenti.

La soluzione ai problemi delle masse popolari è politica, di governo dell’intero paese!

Qui l’articolo de “Il Fatto Quotidiano”

 

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