“Roma, 11 cose che un eletto può fare, con o senza dimissioni!”

Le dimissioni di Paolo Berdini sono state respinte dalla Raggi ma “con riserva” e infatti pare che si stia già cercando un sostituto come Assessore all’Urbanistica. E’ evidente che il caso dei commenti di Berdini sull’ “impreparazione della sindaca”, subito carpiti dal giornalista della Stampa che li ha resi pubblici, sono solo la facciata con cui si tenta di occultare il motivo reale dei dissidi interni alla giunta.

 

 

Newsletter n. 07/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo

 

Questa settimana ti consigliamo:

[Roma] 11 cose che un eletto può fare, con o senza dimissioni!

Le dimissioni di Paolo Berdini sono state respinte dalla Raggi ma “con riserva” e infatti pare che si stia già cercando un sostituto come Assessore all’Urbanistica. E’ evidente che il caso dei commenti di Berdini sull’ “impreparazione della sindaca”, subito carpiti dal giornalista della Stampa che li ha resi pubblici, sono solo la facciata con cui si tenta di occultare il motivo reale dei dissidi interni alla giunta. Al punto che perfino Repubblica oggi scrive: “Sconfitta la linea Berdini, l’asse tra la giunta e il costruttore su 540 mila metri cubi di cemento per il business park (…) “Dietro le schermaglie pubbliche tra Paolo Berdini e Virginia Raggi si nasconde una guerra privata combattuta sull’affare degli affari: lo stadio della Roma”.

Certamente Paolo Berdini è all’interno della giunta Raggi, l’elemento che più ha provato a legarsi con gli organismi popolari di Roma, in particolare sulla questione degli spazi sociali e dei beni comuni: ricordiamo la sua partecipazione all’assemblea promossa da “Decide la città- Roma non si vende”, lo scorso luglio 2016. Una assemblea che ha dato a Berdini l’opportunità di schierarsi immediatamente “dalla parte giusta” per attuare quello che lui stesso dichiarava: “Questa giunta agirà in netta discontinuità rispetto all’urbanistica degli ultimi 25 anni”. Questo è l’invito che ha raccolto con la sua candidatura, che avrebbe affrontato avendo presente come modello “l’esperienza amministrativa e sociale avanzatissima” di Napoli (rappresentata nella stessa assemblea dall’assessore alle Politiche Urbane di Napoli, Carmine Piscopo). Quel giorno Berdini ha chiesto alle realtà sociali presenti di “essere rigorosi nel manifestare le proprie posizioni all’amministrazione”.

Quindi che fine fanno adesso quelle “dichiarazioni di guerra” alla speculazione?

Se il problema centrale nell’Amministrazione di Roma è la sottomissione ai poteri forti (palazzinari, affaristi, cardinali e speculatori di ogni sorta), è evidente che ogni eletto, onestamente intenzionato a farla finita con il sistema di Mafia Capitale, può vincere e avanzare “di battaglia in battaglia” solo se attorno ad ognuna di esse, mette il suo ruolo sociale al servizio degli organismi popolari, delle associazione, reti e comitati già attivi sulla costruzione di un altro modello di città rispetto a quello del cemento, dei disservizi, della disoccupazione. L’alleanza con le masse popolari è quindi la questione decisiva.

Ci sono però altre cose che ogni eletto può fare, coerentemente con i principi di onestà, democrazia e giustizia sociale da cui sostiene di essere animato, cioè… (Leggi tutto)

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Da Resistenza n. 2/2017

Di seguito una selezione di articoli, al link il numero completo.

Qui è possibile scaricare il formato cartaceo e PDF. 

 

Una nuova intervista al compagno Ulisse, Segretario Generale del (nuovo)PCI

L’attività dei Comitati di Partito clandestini, la differenza fra l’attività del (nuovo)PCI e quella del P.CARC, gli insegnamenti sullo sviluppo organizzativo del partito clandestino

Nel numero 11-12/2016 di Resistenza abbiamo pubblicato un’intervista al Segretario Generale del (n)PCI, il compagno Ulisse. L’intervista è stata oggetto di numerosi gruppi di studio e di discussione all’interno del P.CARC (sono state almeno 15 le discussioni collettive che abbiamo tenuto) e ha permesso di riflettere più a fondo sulla scelta del (n)PCI di essere clandestino, su che cosa significa clandestinità, sul perché il P.CARC non è e non può essere il Partito comunista che guida la lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista e, infine, in che cosa si sostanzia la collaborazione tra il (n)PCI e il P.CARC.

È stata una discussione viva e profonda che ha fatto emergere in modo più chiaro, aperto e diffuso di quanto avvenuto fin qui, una serie di dubbi, perplessità e divergenze su questi temi che esistono tra i nostri compagni, a partire dai membri della Direzione Nazionale e dai Rivoluzionari di Professione.

La loro scoperta è per noi preziosa e i principali elementi emersi dalle discussioni sono materia delle domande della nuova intervista al Segretario Generale del (n)PCI che è la persona più indicata per fare chiarezza su questi punti.

Il (n)PCI è una sorta di circolo di vertice, ristretto, nascosto, che elabora e “dà la linea” al P.CARC che poi la attua, oppure è un partito a tutti gli effetti con delle proprie strutture anche a livello territoriale e che collabora con il P.CARC? (Leggi tutto…)

 

Un paese allo sbando: le condizioni contingenti della lotta per il socialismo in Italia

Con il referendum costituzionale del 4 Dicembre 2016, le masse popolari hanno dato un sonoro schiaffone ai vertici della Repubblica Pontificia e ai loro progetti di stravolgimento della Costituzione. Un NO alla riforma che è anche una bocciatura nel suo complesso del programma comune della borghesia imperialista che il governo Renzi ha cercato di portare a termine a tappe forzate, creando scompiglio anche in parte della classe dominante.

Il governo Gentiloni è la fotocopia del precedente, una manovra per prendere tempo e cercare una tregua agli scontri sempre più acuti che imperversano fra i vertici della Repubblica Pontificia su come proseguire nell’attuazione di un programma di lacrime e sangue che non possono permettersi di accantonare per restare al passo nell’arena della competizione internazionale. E ciò che non sono riusciti a fare in maniera aperta, cercheranno comunque di ottenerlo operando sottobanco e con delle forzature. L’obiettivo è lo smantellamento di quanto resta delle conquiste e dei diritti delle masse popolari, quanto già fatto in Gran Bretagna con il governo Thatcher e negli USA con Reagan fra la fine degli anni ’70 e gli anni ’80, e dal governo Schroder, in Germania, a inizio anni 2000. (Leggi tutto…)

 

 


 

Il carattere unitario delle assemblee nazionali di Roma per l’attuazione della Costituzione
 

 

La parola d’ordine attuale “Attuare la Costituzione” contiene il programma per far fronte agli effetti più gravi della crisi e la strada per costituire il governo di emergenza popolare

Con la parola d’ordine “attuare la Costituzione” il 22 gennaio a Roma si sono svolte due assemblee per rilanciare la vittoria del Referendum del 4 dicembre contro la Riforma Costituzionale. Diversi i promotori, diversi i partecipanti, diverso il taglio, ma un carattere unitario che le collega, le mette in concatenazione e potenzialmente le allea. Fermo restando le differenze, a essere unitario è il percorso per cercare e costruire un’alternativa politica all’attuale corso disastroso delle cose. E se questo da una parte indica qual è la questione decisiva in questa fase, è altrettanto vero che è solo in questa ottica che le due assemblee potranno dare una risposta concreta e realistica alle principali domande di cui oggi sono portavoce. Come difendere e rilanciare la vittoria del 4 dicembre? Come attuare sin da subito le parti progressiste della Costituzione? In che campo concentrare, declinare e dare le gambe ai principi e alle aspirazioni della maggior parte del paese? (Leggi tutto…)

 

Volevamo discutere del “nuovo” che per la Rete dei Comunisti “non può nascere”, il 12 gennaio a Napoli la discussione, pubblica, aperta, dispiegata, è iniziata

Napoli. L’assemblea che si è tenuta il 12 gennaio scorso all’ex-Asilo Filangieri è stata veramente ricca di insegnamenti, per come ci siamo arrivati e per come si è svolta (vedi al riguardo http://rinascitadigramsci.blogspot.it). È stata una battaglia nella campagna che la Carovana del (n)PCI conduce contro le concezioni disfattiste e le posizioni attendiste e contro soggetti specifici che le promuovono. (Leggi tutto…)

 

Abbiamo visto “Snowden” il film… introduce molti argomenti utili per ragionare sulla clandestinità del partito

Milano. L’8 gennaio scorso, alla Casa del Popolo di via Padova, la Sezione locale del P.CARC ha organizzato la proiezione del film “Snowden” di Oliver Stone (recentemente uscito nelle sale cinematografiche) e un dibattito sulle tematiche che il film affronta, utili per confrontarsi sulle caratteristiche che deve avere il partito comunista della rivoluzione socialista in Italia. (Leggi tutto…)
 

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