Taranto, presentazione compresse di ioduro di potassio

Il 27 marzo saranno mostrate ai giornalisti le compresse di ioduro di potassio in caso di incidente atomico distribuite gratuitamente nelle farmacie di Bruxelles. PeaceLink chiederà che una cosa simile venga fatta anche a Taranto, informando ufficialmente l’opinione pubblica la problematica del rischio nucleare connessa al potenziale transito di UMPN (Unità Militari a Propulsione Nucleare).

 
 
Saranno mostrate ai giornalisti le compresse di ioduro di potassio in caso di incidente atomico distribuite gratuitamente nelle farmacie di Bruxelles

Emergenza nucleare, ecco l’opuscolo distribuito a Bruxelles e che andrebbe distribuito anche nei porti italiani a rischio nucleare

 

Abbiamo tradotto i punti salienti dell’opuscolo belga. Domani questo opuscolo sarà presentato a Taranto in una conferenza stampa sul rischio nucleare collegato al transito di unità militari a propulsione nucleare, essendo Taranto un porto soggetto a tale eventualità.
 

A Bruxelles sul cellulare arrivano istruzioni in caso di emergenza nucleare, basta registrarsi al sito apposito.

Il 27 marzo 2018 a Taranto PeaceLink chiederà che una cosa simile venga fatta a Taranto, rendendo pubblica all’opinione pubblica in forma ufficiale la problematica del rischio nucleare connessa al potenziale transito di UMPN (Unità Militari a Propulsione Nucleare).

Che vi sia una tale eventualità e che sia necessario un piano di emergenza lo attesta un documento di riferimento ufficiale del Ministero dell’Interno che assegna alla Prefettura di Taranto il compito di pianificare in caso di emergenze connesse al transito di unità a propulsione nucleare, come previsto dal dlgs 230/95 e dalle linee guida del dpcm 10/2/2006

Il documento di riferimento che assegna alla Prefettura di Taranto il compito di pianificare in tal senso è pubblico.

Riguarda gli “Obiettivi delle Prefetture UTG assegnati nell’ambito del Piano della performance 2016/2018”.

Nell’ambito di tale documento che riguarda la programmazione gestionale 2016 delle prefetture italiane, a p. 130 si legge per la Prefettura – UTG Taranto c’è scritto: “Avvio attività di pianificazione delle emergenze nelle aree portuali interessate dalla presenza di naviglio a propulsione nucleare”.

 

PeaceLink ha inviato oggi questo messaggio PEC alla Prefettura di Taranto:

“L’Associazione PeaceLink terrà domani una conferenza stampa alle ore 11 presso la libreria Mandese (viale Liguria 82, Taranto) per illustrare le proprie richieste in merito agli adempimenti previsti dal dlgs 230/95 e smi ai fini della tutela della popolazione e della pubblica informazione circa il piano di emergenza nucleare.
Verranno presentate le confezioni di ioduro di potassio in distribuzione a Bruxelles a protezione della tiroide in caso di emergenza nucleare”.

 

I ritardi italiani nell’applicazione delle normative sui rischi nucleari
 
Quanti anni di ritardo sono stati accumulati dall’Italia nell’informare la popolazione sui rischi nucleari nei porti interessati dal transito di unità a propulsione nucleare?

La direttiva 89/618/Euratom che prevede l’informazione della popolazione è del 1989 e l’Italia la recepisce sei anni dopo, nel 1995 con il dlgs 230/95. PeaceLink ne chiede l’attuazione nel 2000 per i porti a rischio nucleare, dimostrando che l’Italia aveva accumulato altri cinque anni di ritardo nell’obbligo di informazione. Bisognerà aspettare altri sei anni perché il governo emanasse le linee guida per i porti a rischio nucleare con il DPCM del 10/2/2006. Dopo dodici anni anni a Taranto tali linee guida attendono ancora di essere attuate. In totale 29 anni di ritardi, dal 1989 al 2018.

 

26 marzo 2018 – Associazione PeaceLink

da: www.peacelink.it

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *