“Abitare il presente”

Non viviamo eccessivamente collocati nel presente, sostiene Amador Fernández-Savater. Il nostro problema è piuttosto il contrario: l’incapacità generalizzata di stare qui e ora, l’erosione dell’attenzione, il vivere in un “tempo contratto tra le cose in attesa e i possibili…”.

 

NEWSLETTER DI COMUNE

 

ABITARE IL PRESENTE
Viviamo collocati nel presente, è questo il nostro problema? No. Non viviamo eccessivamente collocati nel presente, sostiene Amador Fernández-Savater. Il nostro problema è piuttosto il contrario: l’incapacità generalizzata di stare qui e ora, l’erosione dell’attenzione, il vivere in un “tempo contratto tra le cose in attesa e i possibili…”. Anche coloro che in modi diversi cercano di cambiare il mondo (insomma, per utilizzare due parole limitanti e discutibili, i militanti, gli attivisti) sono oppressi dagli stessi mali degli “imprenditori di se stessi” neoliberali: sfiancati da mille progetti, desiderano che arrivino le vacanze per “staccare”. Che fare? Si tratta di favorire la smercantilizzazione della vita e del mondo. L&rsquo ;amore e l’amicizia, ad esempio, ci insegnano che non esistono solo le relazioni strumentali. “Nelle zone smercantilizzate, le cose possono risplendere nuovamente perché sono incommensurabili. Possono permanere singolari perché non hanno prezzo…”, scrive Amador commentando l’ultimo libro del Comité Invisible. Nel mondo “più al di là dell’economia”, la ricchezza “si definisce per abbondanza di tempo e di vincoli. È il mondo che si può abitare pienamente e non solo a metà, il mondo della presenza. Non un orizzonte utopico, ma una esperienza…”
AMADOR FERNÁNDEZ-SAVATER
 

QUELLA SVEGLIA PUNTATA ALLE SEI DEL MATTINO M.C. E G.C.

IL TEMPO VIRTUALE, UN BATTITO DI CIGLIA LEA MELANDRI

A CHI PENSA CHE I CAMBIAMENTI IMPORTANTI NON VENGANO MAI DALL’ALTO
«Una lavagna gigante lampeggia con lo slogan visuale di moda: “Proibito Pensare”… La lavagna segna anche la realtà che importa: il tale ha vinto, il tale ha perso. Nessun segnapunti indica chi è il padrone né del segnapunti stesso né tanto meno del pallone, delle squadre, delle tribune… Non importa che squadra vinca o perda, il padrone vince sempre… Il baccano continua. Sembra che alle tribune non importi l’assurdità che sta avvenendo al centro del campo… Una bambina, con timidezza, chiede: “Chi è il padrone del pallone?”, ma il grido di massa ingoia la sua domanda, e nessuno la ascolta. La bambina aggiunge: “Andiamo, dobbiamo uscire”. Perché? E la bambina, indicando la base del grande edificio, risponde: “Sta per cadere”. Ma nessuno sembra rendersene conto… Un momento, nessuno?…». Un invito molto speciale (non dimenticate di portare il vostro bicchiere, piatto o cucchiaio, perché le donne che lottano hanno consigliato già di non usare usa e getta che contaminano, oltre a lasciare un mondezzaio…; nota: sarà consentito l’accesso a uomini e ad altre minoranze…)
SUBCOMANDANTE INS. MOISÉS E SUBCOMANDANTE INS. GALEANO
 

DISEGNARE CITTÀ EDUCANTI
Superare muri, aule e spazi chiusi e concentrati dell’apprendere è un passaggio indispensabile per immaginare e creare un modo radicalmente diverso di fare scuola. Da dove cominciare? La prima cosa da fare è non costruire più nulla e trasformare in senso polifunzionale spazi e luoghi vecchi e nuovi abbandonati o malamente usati nelle città, magari in autocostruzione comunitaria. La seconda è smettere di separare la scuola dalla vita di ogni giorno e dai suoi personaggi. Ma occorre anche abbandonare presunti modelli come quelli dei paesi del Nord Europa, comunque legati al concetto obsoleto e mercantile di “school building”, per quanto nelle forme variegate e ipertecnologiche ed ecologiche. Piazze, edifici storici, botteghe, teatri. musei, parchi&he llip; sono pezzi di una città educante da disegnare insieme dal basso. Scrive Giuseppe Campagnoli: “Non vi può essere nuova educazione e una città educante senza rivoluzionare gli spazi e chiudere con le tipologie dell’edilizia scolastica…”
GIUSEPPE CAMPAGNOLI
 

LA SCUOLA SENZA MURA

MIRAGGI MIGRANTI. DUE GIORNI DI LABORATORI

IL CAPRO ESPIATORIO DELL’ONDA NERA
Giovedì abbiamo incontrato Alex Zanotelli in piazza Montecitorio – un non-luogo attraversato da turisti da spremere, politicanti in cerca di telecamere e militari ovunque – dove da alcuni giorni insieme ad altri e altre, non solo a Roma, ha promosso un digiuno contro le politiche sui migranti. Gridare contro questo governo è indispensabile, ci ha spiegato Alex, ma naturalmente sappiamo che i cambiamenti profondi nella società non passano da qui. Intanto pare a che a Salvini e dintorni non bastano queste prime settimane di razzismo e delirio di onnipotenza: le dichiarazioni contro rom e sinti annunciano nuovi provvedimenti odiosi verso il capro espiatorio per eccellenza di qualsiasi onda nera. Come spiega in questo articolo Alex, il problema è che governi preced enti e amministrazioni locali hanno sempre brillato per politiche vergognose verso le comunità di rom e sinti. “Solo nelle baraccopoli d’Africa, dove sono vissuto a lungo, ho trovato un degrado come l’ho trovato ad esempio nei campi rom di Napoli… Dobbiamo prima di tutto rimettere in discussione un razzismo atavico contro i rom che abbiamo tutti interiorizzato da secoli ed ora è cavalcato così abilmente da Salvini…”
ALEX ZANOTELLI
 

ALL’IMPROVVISO LA STORIA
Dalla Fortezza Europa, al governo gialloverde che respinge i migranti lasciandoli morire nel Mediterraneo: ma la salvezza in mare, la vita delle persone non erano acquisiti per sempre? Evidentemente no. Eppure “c’è un futuro diverso e nuovo nell’accoglienza, un mondo di speranza fatto di convivialità, convivenza, solidarietà e di un’economia riconvertita, finalizzata a una stabilità degli ecosistemi di supporto alla vita, attualmente danneggiati in maniera quasi irreversibile… – scrive Enzo Scandurra – In molte città, in tanti paesi sperduti dell’Italia, si manifestano ormai durature forme di vita antagoniste che nemmeno guardano più alla politica, lontana dai loro bisogni. Che sono bisogni di stare insieme, di fare comunità, cultura e sperimentazione di nuove economie. Ancora una volta la storia si presenterà davanti all’improvviso e chiederà conto dei misfatti che stiamo compiendo verso la specie umana e il suo ambiente…”
ENZO SCANDURRA
 

I PORTI SONO SEMPRE APERTI
Un video di un paio di minuti molto eloquente, spiazzante, ma anche angosciante
GUARDA IL VIDEO

II DIRITTI PRIMA DEL COMMERCIO
L’accordo Jefta mette a rischio le tutele sul lavoro e per l’ambiente
MONICA DI SISTO
 

LE CAVIE DI 5G
Ecco perché prima di inaugurare a Matera il 5G (“Bari Matera 5G” è il progetto con cui Tim, Fastweb e Huawei si sono aggiudicate insieme il gigantesco bando di gara del ministro dello Sviluppo economico per la sperimentazione della nuova tecnologia 5G, le città di Bari e Matera diventeranno tra le prime città al mondo coperte da questa rete), il ministro Luigi Di Maio avrebbe fatto bene a informarsi meglio
PATRIZIA GENTILINI

 

AMAZON ADDIO
Nata come semplice libreria on line, Amazon è oggi il brand più ricco e potente del mondo. Poco importa se intanto le librerie chiudono, se i lavoratori sono sempre più sfruttati o precari, se l’ambiente viene ulteriormente aggredito perché l’e-commerce, i dati sono chiari, resta prima di tutto un’infinita quantità di merce trasportata su strada. Intorno a queste ragioni nasce un invito di un gruppo di persone vicine a Comune: compiere un gesto di resistenza e di schieramento a partire dalla dissociazione da Amazon, evitando gli acquisti e annunciandolo pubblicamente
ADERISCI

 

APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

20/22 LUG – GENOVA: PER NON DIMENTI-CARLO
Musica, incontri, sport… diciassette anni dopo il G8

23 LUG  – COTIGNOLA/RA: BALLATA DEI SENZATETTO
Di e con Ascanio Celestini

26/29 LUG – VENAUS: FESTIVAL ALTA FELICITÀ
Festa No Tav con artisti, scrittori, attori, persone di ogni luogo del mondo

2/5 AGO – RIACE: RIACEINFESTIVAL
Festival delle migrazioni e delle culture locali (promosso da Recosol)

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