“…niente libri, niente shampoo, niente Wi-Fi…“ Oddio, non è che il confort negli ospedali italiani sia molto diverso da questo. Ma allora perché tutti i media italiani stanno inneggiando alla fuga da due diversi ospedali russi (uno ubicato a Samara, l’altro ubicato a San Pietroburgo) di due donne russe, provenienti dalla Cina e che avevano chiesto di essere lì ricoverate a seguito di sintomi ascrivibili a quelli del famigerato coronavirus? Si badi bene, due donne separate da 1.700 chilometri ma accomunate sui media in una unica storia, quasi fossero Thelma & Louise.
Una di queste, (tale Alla Ilyina) per scappare ha rotto una serratura elettronica; l’altra (tale Guzel Neder) fuggita da una finestra, si è portato via pure il figlio con la febbre. Invece di finire in galera, stanno con le loro foto su Telegram, dove continuano a ricevere entusiastici commenti inneggianti alla “libertà delle donne”. E tutto questo mentre dilaga sui media un fiume di bufale (l’ultima: la cremazione a Wuhan di 50.000 morti da Coronavirus) finalizzate a mettere la Cina (e – vedi anche sopra – la Russia) sul banco degli accusati.
Si, ma cosa sarebbe successo se ad essere epicentro di una così famigerata epidemia fosse stata l’Italia? Sorvoliamo sulle solite barelle in corsia o sulla decisione solo italiana di bloccare i voli con la Cina, e accenniamo ad una polemica che sta tenendo banco: la circolare del ministero della Salute secondo la quale i bambini provenienti dalle vacanze in Cina possono, se vogliono, (“assenza giustificata”) assentarsi per quindici giorni da scuola. È bastato questo e il richiamo al divieto che, normalmente, impedisce (o impedirebbe, siamo in Italia) ai bambini non vaccinati di frequentare scuole e asili per scatenare feroci polemiche (condite da reciproche accuse di “becero razzismo” e “irresponsabile buonismo”) che lasciano presagire quale sarebbe il terrificante quadro di una epidemia nel nostro Paese.
Altro che ospedale da mille posti costruito in dieci giorni o cordone sanitario per 45 milioni di cinesi.
Francesco Santoianni