Anche quest’anno il 6 e il 9 agosto ricordiamo le più devastanti esplosioni della storia, quelle che hanno portato distruzione e morte alle due città di Hiroshima e Nagasaki nel 1945.
Anche quest’anno tutti quanti ripetono: “Non deve mai più succedere”.
Ma la minaccia atomica permane, perché ancora 13.000 testate nucleari sono pronte a distruggere le città come fu per Hiroshima e Nagasaki.
C’è però una novità quest’anno che può alimentare la speranza e spingere a un maggiore impegno per il disarmo: dal 22 gennaio di quest’anno è in vigore il Trattato dell’ONU di proibizione delle armi nucleari (TPAN), che, se applicato da tutti gli stati, porterebbe alla fine della minaccia nucleare. Purtroppo, tanti stati ancora non lo hanno ratificato e tra essi l’Italia, che continua ad avere testate atomiche americane nelle basi di Aviano e Ghedi.
Le armi nucleari sono immorali ed ora sono anche illegali secondo il diritto internazionale.
Il M.I.R. (Movimento Internazionale della Riconciliazione) rinnova ancora, in questa occasione, l’appello al Governo italiano perché aderisca al Trattato, come desiderato dalla maggioranza del popolo italiano, come richiesto da tutte le organizzazioni che portano avanti la campagna “Italia, ripensaci” e dai sindaci che a migliaia in Italia e nel mondo aderiscono a “Mayors for Peace”, perché nessuna città venga distrutta dalla guerra.
Anche il MIR invita tutti a fare un minuto di silenzio il giorno 6 agosto alle ore 8:15 e il 9 agosto alle 11:02, in memoria dei bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki e delle migliaia di vite umane spezzate.
Un minuto di silenzio contro le bombe atomiche (pressenza.com)