Appello affinché la ATT imponga a Israele un embargo completo e bilaterale sulle armi

Noi, appartenenti alla sottoscritta coalizione globale di leader –dalla società civile al mondo accademico, dell’arte, media, affari, politica, comunità indigene e religiose e persone di coscienza in tutto il mondo– invitiamo gli Stati parti del Trattato sul Commercio delle Armi (ATT) ad agire con decisione per porre fine al famigerato uso israeliano di armi ed equipaggiamento militare per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani contro i civili palestinesi, imponendo immediatamente un embargo completo e bidirezionale sulle armi a Israele.

Nella primavera del 2021, il mondo ancora una volta ha guardato con orrore mentre le forze di occupazione israeliane attaccavano civili palestinesi indifesi nella Striscia di Gaza, in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, e all’interno di Israele. I civili palestinesi che protestavano pacificamente contro la colonizzazione della loro terra sono stati aggrediti con proiettili d’acciaio ricoperti di gomma, bombe sonore, gas lacrimogeni e acqua maleodorante. La micidiale aggressione militare di Israele contro la popolazione civile palestinese nella Striscia di Gaza è stata la quarta in un decennio. In 11 giorni sono stati uccisi 248 palestinesi, di cui 66 bambini. Migliaia sono stati feriti e gli effetti dell’uso di armi esplosive che si ripercuotono su ospedali, scuole, sicurezza alimentare, acqua, elettricità e rifugi continuano a colpire milioni di persone.

Questa brutalità sistematica, perpetrata negli ultimi 70 anni di colonialismo israeliano, apartheid, occupazione belligerante illegale prolungata, persecuzione e chiusura, è possibile solo grazie alla complicità di alcuni governi e imprese multinazionali.

Le sole dichiarazioni simboliche di condanna non porranno fine a questa sofferenza. In conformità con le norme pertinenti dell’ATT, gli Stati parti hanno l’obbligo legale di porre fine al commercio irresponsabile e spesso complice di armi convenzionali che mina la pace e la sicurezza internazionali, facilita il verificarsi di crimini gravi e minaccia l’ordine legale internazionale.

Ai sensi dell’articolo 6, paragrafo 3, dell’ATT, gli Stati parti si sono impegnati a non autorizzare alcun trasferimento di armi convenzionali se, al momento dell’autorizzazione, erano a conoscenza del fatto che armi o dispositivi sarebbero stati utilizzati per commettere genocidi, crimini contro l’umanità, gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra del 1949, attacchi diretti contro obiettivi civili o individui civili protetti in quanto tali, o altri crimini di guerra come definiti dagli accordi internazionali di cui fanno parte.

Ai sensi degli articoli 7 e 11, si sono impegnati a non autorizzare alcuna esportazione di armi convenzionali, munizioni, parti e componenti che potrebbero, tra l’altro, compromettere la pace e la sicurezza o essere utilizzati per commettere gravi violazioni del diritto internazionale umanitario e delle leggi sui diritti umani.

È chiaro che le esportazioni di armi verso Israele non sono coerenti con questi obblighi. Invariabilmente, Israele ha dimostrato di usare le armi per commettere crimini di guerra e crimini contro l’umanità, come documentato da innumerevoli organismi delle Nazioni Unite e organizzazioni della società civile in tutto il mondo. Anche le esportazioni militari verso Israele hanno chiaramente consentito, facilitato e mantenuto il pluridecennale regime coloniale e di apartheid imposto da Israele all’intero popolo palestinese.

Allo stesso modo, le importazioni di armi da Israele sono del tutto incompatibili con gli obblighi previsti dall’ATT. Fonti militari e industriali israeliane si vantano apertamente che le loro armi e tecnologie sono “provate in combattimento” –in altre parole, testate sul campo su civili palestinesi “cavie umane”. Quando gli Stati importano armi da Israele, lo incoraggiano a continuare a bombardare i civili palestinesi e a persistere nelle sue pratiche illegali. A nessuno – né a Israele, né ai produttori di armi negli Stati membri dell’ATT – dovrebbe essere permesso di trarre profitto dall’uccisione o dalla mutilazione di civili palestinesi.

È quindi del tutto chiaro che imporre un embargo bilaterale sulle armi a Israele è un obbligo sia legale che morale. Gli Stati parti dell’ATT devono immediatamente porre fine a qualsiasi trasferimento in corso e vietare qualsiasi futuro trasferimento di armi convenzionali, munizioni, parti e componenti di cui all’articolo 2, paragrafo 1, all’articolo 3 o all’articolo 4 dell’ATT a Israele, finché non ponga fine alla sua occupazione belligerante illegale del territorio palestinese e rispetti pienamente i suoi obblighi ai sensi del diritto internazionale. In attesa di tale embargo, tutti gli Stati devono sospendere immediatamente tutti i trasferimenti di equipaggiamento militare, assistenza e munizioni a Israele.

La mancata attuazione di queste azioni comporta una pesante responsabilità per le gravi sofferenze dei civili –più morti, più sofferenze, poiché migliaia di uomini, donne e bambini palestinesi continuano a sopportare la brutalità di una forza di occupazione belligerante coloniale– ciò che porterebbe a screditare l’ATT stesso. Renderebbe inoltre gli Stati parti complici di atti illeciti a livello internazionale attraverso l’agevolazione o il favoreggiamento di crimini internazionali. Una mancata azione potrebbe anche comportare l’ipotesi di responsabilità penale personale degli individui di questi Stati per favoreggiamento nella commissione di crimini di guerra e crimini contro l’umanità ai sensi dell’articolo 25(3)(c) dello Statuto di Roma della Corte Criminale Internazionale.

La giustizia non verrà raggiunta finché l’occupazione illegale, il colonialismo di insediamento, il regime di apartheid, la persecuzione e l’oppressione istituzionalizzata del popolo palestinese continueranno, e finché gli Stati continueranno a essere complici dei crimini della potenza occupante facendo commercio di armi con essa.

In conclusione, crediamo che l’ATT possa fare la differenza nella vita dei civili palestinesi. Ha il potenziale, se attuato in buona fede, di risparmiare sofferenze a innumerevoli persone protette. Se il nostro appello a smettere di ignorare il popolo palestinese riguardo all’attuazione dell’ATT viene ignorato, la stessa ragion d’essere dell’ATT sarà infranta.

Organizzazioni aderenti:

Action Sécurité Ethique Républicaines
Adalah Justice Project
Addameer Prisoner Support and Human Rights Association
AFPS 63
Al Mezan Center for Human Rights
Aldameer Association for Human Rights
Al-Haq, Law in the Service of Man
Alrowwad Cultural and Arts Society
American Muslims for Palestine
Anglican Pacifist Fellowship
Applied Research Institute – Jerusalem (ARIJ)
Arab Canadian Lawyers Association
Arab Organization for Human Rights
Argenteuil Solidarité Palestine
Asociación Americana de Juristas
Association Belgo-Palestinienne WB
Association femmes plurielles
Association France Palestine Solidarité (AFPS)
AssoPacePalestina
Australia Palestine Advocacy Network
Australian Centre for International Justice
Australians For Palestine
Badayl
BDS Australia
Begian Campaign for Academic and Cultural Boycott of Israel
Campagne BDS France
Canadian BDS Coalition
Canadians for Justice and Peace in the Middle East (CJPME)
Center for Constitutional Rights
Center for International Policy
Centro Interdisciplinario de Estudios Estratégicos para la Seguridad y el Desarrollo Social CIESED A.C.
CNAPD – Coordination Nationale d’Action pour la Paix et la Démocratie
Coalition for Justice and Peace in Palestine
Collectif 69 de Soutien au Peuple Palestinien
Collectif BDS 57
Collectif Judéo Arabe et Citoyen pour la Palestine
Colombian Campaign to Ban Landmines
Columban missionaries Britain
Columbia Law Students for Palestine
Combatants for Peace
Comitato BDS Campania
Comité de Solidaridad con la Causa Árabe
Comité pour une Paix Juste au Proche-Orient asbl
Community Action Center – Al-Quds University
Confederación Intersindical Gallega (CIG)
Cultura è Libertà, una campagna per la Palestina
Dagropass
De Palestijnse gemeenschap in Nederland
Defense for Children -Palestine (DCI-Palestine)
Democracy for the Arab World Now (DAWN)
docP – BDS Netherlands
Egyptian Initiative for Personal Rights
European Coordination of Committees and Associations for Palestine (ECCP)
European Legal Support Center
Femmes Unies pour la Paix dans la région des Grands Lacs
FILEF Sydney Federation of Italian Migrant Workers
Finnish-Arab Friendship Society
Friends of Palestine Tasmania Inc
Gaza Action Ireland
Gesellschaft Schweiz Palästina GSP/ASP
Global Kairos Asia Pacific Solidarity For Palestine (GKAPS)
Good Shepherd Collective
Housing and Land Rights Network
Human Rights and Democratic Participation Center “SHAMS”
Human Rights Network Nigeria
ICAHD Finland
ICAHD UK
Independent Jewish Voices Canada
Indian Writers Forum
Indo Palestine Solidarity Forum
International Organization for the Elimination of All Forms of Racial Discrimination (EAFORD)
International Women’s Rights Action Watch Asia Pacific
Ireland-Palestine Solidarity Campaign
Jewish Voice For Peace
Jews for Palestinian Right of Return
Just Peace Advocates/Mouvement Pour Une Paix Juste
Karapatan
Kenya Human Rights Commission
Labor for Palestine
Manushya Foundation
National Association of Democratic Lawyers (South Africa)
National Justice & Peace Network (NJPN)
National Lawyers Guild, Palestine Subcommittee
Nederlands Palestina Komitee
Newweapons research group
Niagara Movement for Justice in Palestine-Israel (NMJPI)
North Notts Unite Community
NOVACT
Oakville Palestinian Rights Association
Palestine Solidarity Network – Edmonton
Palestinian and Jewish Unity
Palestinian Centre for Human Rights (PCHR)
Palestinian Grassroots Anti-Apartheid Wall Campaign (Stop the Wall)
Palestinian Non-Governmental Organizations Network (PNGO)
Pax Christi International
Pax Christi, England and Wales
Paz con Dignidad
Platform of French NGOs for Palestine
Salaam ragazzi dell’Olivo, comitato di Trieste
Samidoun Palestinian Prisoner Solidarity Network
SODePAZ
Solutions Not Punishment Collaborative
The Civic Coalition for Palestinians Right in Jérusalem
The Israeli Committee Against House Demolitions (ICAHD)
The Jerusalem Legal Aid and Human Rights Center (JLAC)
The National Association of Human Rights Defenders
The Oakville Palestinian Rights Association
The Palestinian Human Rights Organizations Council (PHROC)
The Palestinian Initiative for the Promotion of Global Dialogue and Democracy-MIFTAH
UJFP French Jewish union for peace
Union syndicale Solidaires
US Campaign for Palestinian Rights
US Campaign for the Academic and Cultural Boycott of Israel
Visualizing Palestine
Vrede vzw
Vredesactie
War on Want
Women for Palestine
Women in Black Vienna
Women’s Centre for Legal Aid and Counselling

 

Lettera aperta agli Stati parti del Trattato sul Commercio di Armi (ATT) sulla necessità di imporre a Israele un embargo completo e bilaterale sulle armi (pressenza.com)

 

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