Il comitato “Salviamo i prati” presenta la proposta di delibera d’iniziativa popolare che chiede di rendere inedificabile l’area.
Nel grande prato di via Madonna della Salette l’estate non è sembrata così rovente. Il calore è ammorbidito dal suolo profondo e dalle piante traspiranti. La sosta è fresca all’ombra dei giovani alberi, immersa nel fruscio delle foglie. Il traffico sembra lontano, l’orizzonte è ampio, finalmente libero dal cemento soffocante. Tutto intorno api, insetti, farfalle, vita e bellezza insomma.
Si tratta di uno degli ultimi terreni vergini della città, prezioso spazio di natura e socialità, pubblico e libero. Incredibilmente da alcuni anni molti cittadini e abitanti della zona sono costretti a lottare per salvarlo. Da Piano Regolatore risulta edificabile e l’amministrazione comunale ha più volte proposto progetti per costruire edifici per servizi (inizialmente un Palavolley, poi due edifici per le Universiadi 2025).
Oggi, lunedì 13 settembre, il Comitato “Salviamo i Prati” ha presentato in Comune la Proposta di Delibera d’iniziativa Popolare con la quale chiede di definire inedificabile l’area, destinandola esclusivamente a verde di quartiere. Questa estate il Comitato ha raccolto 2000 firme, quasi tutte su moduli cartacei; in due mesi era già stato raccolto il numero richiesto dalla normativa (1500). In questi mesi abbiamo avuto l’occasione di confrontarci con tantissime persone. Sulla necessità di mobilitarsi in prima persona, per difendere insieme e dal basso il territorio in cui viviamo, sul fatto che “non è giusto che ci costringano a vivere solo tra palazzoni e supermercati”, sulla esigenza di difendere le risorse naturali e le aree che sono di tutte/i da chi, definendole pretestuosamente aree degradate, vorrebbe disporne per interessi personali.
Dopo la verifica della validità delle firme raccolte, da parte degli uffici, il nuovo Consiglio Comunale sarà tenuto a discutere la Proposta di Delibera d’iniziativa Popolare e a decidere se approvarla o meno. Avrà così la possibilità di dimostrare se intende continuare il trend del consumo di suolo, portato avanti dalle amministrazioni che si sono avvicendate fino ad oggi e che ha reso Torino la Città Metropolitana più cementificata d’Italia (come ha segnalato il report di luglio del Sistema Nazionale Protezione Ambiente) oppure invertire la rotta, salvare uno degli ultimi prati con verde in piena terra e adottare, effettivamente e non con vuoti slogan, una politica urbanistica che si ponga come priorità l’arresto del consumo di suolo preferendo l’utilizzo di aree già urbanizzate e dismesse. Quest’ultima è l’unica scelta possibile a fronte della grave crisi ambientale in corso. Preservare il suolo libero è uno dei principali strumenti per combattere gli effetti dei cambiamenti climatici: stocca il carbonio, assorbe enormi quantità d’acqua, riduce la temperatura di molti gradi, costituisce l’habitat per specie animali e vegetali, garantisce la biodiversità.
Come Comitato Salviamo i Prati, insieme alle tante cittadine e ai tanti cittadini interessati, continueremo in ogni caso ad occuparci del pratone, continuando ad organizzare iniziative per farlo conoscere meglio, ma soprattutto vivendolo, proteggendolo e cercando di valorizzarne al massimo la naturalità.
Ribadiamo inoltre la nostra assoluta contrarietà alla proposta dell’amministrazione comunale uscente di costruire le strutture per le Universiadi al posto degli orti vicini al pratone di Via Madonna della Salette: gli orti vanno salvaguardati come qualunque altra area verde e non possono essere oggetto dell’operazione speculativa prospettata.
“Per distruggere suolo ci vogliono pochi giorni di bulldozer e betoniera. Perché esso si riformi naturalmente occorrono secoli” (Luca Mercalli).
Comitato “Salviamo i Prati”
Redazione Torino
14.09.21
Torino: consegnate in Comune più di 2000 firme per salvare il pratone di Parella (pressenza.com)