Abbiamo dovuto leggerlo e rileggerlo perché sembra veramente surreale, ma il comunicato degli organizzatori di una “manifestazione di pace” indetta per il 5 marzo dalla “rete pace e disarmo” non dedica neanche una riga sui neo-nazisti ucraini che si sono macchiati di migliaia di civili morti dal 2014 nelle regioni a cui, per gli accordi di Minsk, avrebbero dovuto garantire l’autonomia.
Non una riga di condanna al governo italiano che, in ottemperanza ai diktat di Ue e Nato, invierà armi a Kiev, mettendo il nostro paese a serio rischio – come ha confermato con un comunicato chiaro Mosca – di entrare in guerra contro la Russia.
Non una riga contro la Nato e sulle promesse fatte dopo il 1991 alla Russia, l’allargamento a est, le esercitazioni militari e le provocazioni in Lettonia, Lituania, Polonia negli ultimi anni.
Non una riga, sui mercenari che stanno arrivando a combattere con il regime nato a Kiev dopo il colpo di stato del 2014.
Non una riga sui crimini della Nato.
Non una riga sui milioni tra morti e profughi prodotti dalla Nato in Libia.
Non una riga sui milioni tra morti e profughi prodotti dalla Nato (e gli amici terroristi) in Siria.
Non una riga sui milioni tra morti e profughi prodotti dalla Nato in Afghanistan.
Non una riga sui crimini in Iraq basati sulla fake news del millennio.
Non una riga sulle barbarie prodotte nell’ex Jugoslavia.
E la lista potrebbe seguire a lungo…
La pace, il dialogo, il disarmo e la neutralità sono obiettivi che ogni vero amante della pace si deve porre oggi. I 5 punti che pone Mosca per le trattative che la parte ucraina prova a rimandare sono un punto di partenza a cui rispondere con la diplomazia. La manifestazione del 5 marzo va nella direzione opposta: guerra prolungata, armi al regime di Kiev e rischio concreto di entrata in guerra dell’Italia contro la Russia.
CESSATE IL FUOCO
CONTRO LA GUERRA CAMBIA LA VITA
DAI UNA POSSIBILITA’ ALLA PACE
Bisogna fermare la guerra in Ucraina.
Bisogna fermare tutte le guerre del mondo.
Condanniamo l’aggressione e la guerra scatenata dalla Russia in Ucraina. Vogliamo il “cessate il fuoco”, chiediamo il ritiro delle truppe.
Ci vuole l’azione dell’ONU che con autorevolezza e legittimità conduca il negoziato tra le parti.
Chiediamo una politica di disarmo e di neutralità attiva.
Dall’Italia e dall’Europa devono arrivare soluzioni politiche e negoziali.
Protezione, aiuti umanitari, diritti alla popolazione di tutta l’Ucraina, senza distinzione di lingua e cultura.
Diamo segnali concreti di solidarietà. Ognuno contribuisca all’accoglienza e al soccorso degli Ucraini in fuga.
Costruiamo ponti e solidarietà tra i popoli con la democrazia, i diritti, la pace.
Basta armi, basta violenza, basta guerra!
Vogliamo un’Europa di pace.
La Redazione de L’Antidiplomatico
03/03/2022