[PCARC] Bilancio, insegnamenti e prospettive degli scioperi di novembre e dicembre

Newsletter n.24-2023

 

Bilancio, insegnamenti e prospettive degli scioperi di novembre e dicembre

– Mobilitarsi in massa per sostenere lo sciopero del 15 dicembre –

Dopo la manifestazione nazionale del 7 ottobre della Cgil e associazioni varie, in cui 200 mila persone sono scese in piazza per “attuare la Costituzione” e in cui la parola d’ordine più diffusa era “sciopero generale”, e dopo le anticipazioni sulle misure antipopolari contenute nella manovra finanziaria del governo Meloni che hanno suscitato proteste spontanee da parte di alcuni lavoratori e categorie, la Cgil e la Uil hanno indetto uno sciopero generale “per contrastare una legge di bilancio che non ferma il drammatico impoverimento di lavoratori e pensionati e non offre futuro ai giovani, a sostegno di un’altra politica economica, sociale e contrattuale che non è solo possibile, ma necessaria e urgente”. In sostanza, uno sciopero per indurre il governo Meloni a cambiare la manovra finanziaria e la politica economica e sociale. [Leggi tutto]

 
Il P.CARC aderisce e rilancia l’appello lanciato dal Collettivo di Fabbrica degli operai ex Gkn!

Ai lavoratori ex Alitalia, ai lavoratori ex Ilva e dell’indotto ed ex Lucchini, ai lavoratori della Tim, agli operai Stellantis, ai lavoratori dei trasporti da mesi precettati, agli operai della Wartsila di Trieste, ai portuali di Genova, di Livorno, di Napoli, agli operai ex Whirlpool di Napoli… siete stati e siete un baluardo contro le pretese dei padroni, padroni e governi vogliono piegarvi, ricattarvi, prendervi con le lusinghe o per fame.

Governo e padroni stanno trasformando le fabbriche in caserme e pretendono di farvi scoppiare per stipendi da fame, vi mettono gli uni contro gli altri e cercano di convincervi che ognuno di voi può salvarsi solo se di fronte agli altri che affondano gira la testa dall’altra parte e fa finta di niente, fa finta che va bene così.

L’ora x non esiste, esiste l’ora della riscossa.

La battaglia contro i licenziamenti alla ex Gkn è diventata il simbolo della riscossa dei lavoratori e della lotta contro lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese ad opera delle multinazionali e dei fondi d’investimento.

Sosteniamo tutti insieme la lotta dei lavoratori ex Gkn per rafforzare e allargare il movimento di resistenza popolare che si sviluppa nel paese.

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Il P.CARC aderisce all’appello lanciato dal Collettivo di Fabbrica degli operai ex Gkn per una mobilitazione di fronte ai cancelli della fabbrica il 31 dicembre 2023 e chiama i membri, i simpatizzanti, tutti i partiti e le organizzazione del movimento comunista, tutte le le associazioni popolari del nostro paese ad aderire e partecipare.

Il P.CARC, nelle città in cui è presente, darà il proprio contributo affinché le tappe dell’Insorgiamo tour e alle altre iniziative che gli operai della exGkn stanno svolgendo in queste settimane alimentino la mobilitazione contro i licenziamenti che – secondo i piani e i programmi di Borgomeo – diventeranno effettivi dall’1 gennaio 2024 e per inserire questa battaglia nelle lotta più generale per cacciare il governo Meloni, il governo asservito alle multinazionali, agli imperialisti Usa, Ue e sionisti.

In ogni città in cui il P.CARC è presente, come è avvenuto a Firenze dall’inizio della mobilitazione contro la chiusura della Gkn nel luglio 2021, si mette a disposizione per ogni tipo di iniziativa che il Collettivo di Fabbrica riterrà utile.

Il P.CARC sta muovendo tutti i contatti e le relazioni con realtà operaie – singoli e organismi – per rafforzare e allargare il fronte della lotta contro i licenziamenti e si sta adoperando affinché il presidio del 31 dicembre davanti alla fabbrica abbia la più ampia partecipazione, affinché le iniziative di avvicinamento abbiano successo e affinché in ogni azienda in cui batte il cuore della resistenza operaia, sia essa “in crisi”, “sotto minaccia” o “in pieno funzionamento”, si rafforzi il fronte contro la precarietà, l’insicurezza, lo sfruttamento.

A partire da questo ultimo punto sviluppiamo un ulteriore ragionamento. [Leggi tutto]

25 novembre. Una giornata di lotta contro le Larghe Intese che ora deve essere rilanciata su ampia scala

Altro che “unità nazionale”…

Il 25 novembre le strade della Capitale sono state attraversate da una marea di 500 mila persone: erano donne e uomini, giovani, pensionate, lavoratrici, famiglie con bambini, provenienti da tutte le parti d’Italia. La manifestazione nazionale di Non Una di Meno è stata un’importante giornata di lotta contro il Governo Meloni. Non Una di Meno è stata in grado di far convergere a Roma tutta l’indignazione, la rabbia, il dolore di migliaia di proletarie che anche nel nome e nel ricordo di Giulia Cecchettin hanno indicato responsabili ben precisi dei femminicidi e della cultura patriarcale: il Governo, il Vaticano, le Forze dell’Ordine. La portata che la mobilitazione del 25 novembre ha avuto è tanto più grande se consideriamo che, in contemporanea a quella di Roma, c’erano una manifestazione nazionale anche a Messina e grandi cortei in altre città italiane come Torino e Milano.

Quello di Roma è stato un corteo combattivo e determinato, nel quale è risuonato altissimo l’appello lanciato da Elena Cecchettin, sorella di Giulia, che ha ripreso alcuni versi di una poesia dell’attivista peruviana C. Caceres: “Per Giulia non fate un minuto di silenzio, per Giulia bruciate tutto”. A quel “bruciate tutto”, diventato virale sui social, promotrici e partecipanti al corteo – con cori, cartelloni, striscioni e azioni militanti – sono riuscite a dare contenuto. Lo hanno fatto in più modi: fronteggiando a testa alta la Celere schierata a difesa della sede dell’associazione antiabortista ProVita & Famiglia, chiedendo agli sbirri dove fossero tutte le volte in cui una donna ha denunciato violenze ed è stata inascoltata o sminuita e ottenendo, in risposta, le manganellate.

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Si scrive finanziaria si legge attacco alla sanità pubblica!

Meloni straccia-pensioni. Ancora sulla finanziaria

 

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Il 2023 si chiude col protagonismo dei lavoratori, dei giovani e delle donne che stanno promuovendo la lotta contro il governo Meloni. Un governo di nostalgici del ventennio fascista, razzisti in doppio petto e questurini incalliti, un governo servo della NATO e degli USA. Cacciamolo e avanziamo con decisione nella lotta per fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

È un’impresa ambiziosa, ma giusta e impellente. Per compierla abbiamo bisogno del sostegno di tutti quelli che hanno la falce e il martello nel cuore.

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Le Edizioni Rapporti Sociali hanno ripubblicato

La nostalgia e la memoria” di Sante Notarnicola

“Attraverso la poesia ho inteso coltivare tutte le cose che mi hanno sottratto: l’amore per la natura e per la mia donna. E, ancora, sentimenti più intimi come il ricordo dei compagni caduti, di coloro che tutto hanno fatto e hanno dato per mutare i rapporti tra gli uomini. Queste poesie sono anche un mezzo per rompere l’isolamento, sono una voce, un grido, un urlo che spazza via il muro di cinta della prigione”.

Con un contributo in prefazione di William Frediani.

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Un calendario per il 2024

LIBERAZIONE

Da quando si è affermato il capitalismo,
la liberazione dalla proprietà privata dei mezzi di produzione
è il motore di ogni lotta di emancipazione e autodeterminazione

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