Dalla Finlandia alla Moldavia si aprono nuovi fronti di guerra (contro la Russia)

Paolo D’Arpini – 07/04/2024

Altra Calcata… altro mondo: Dalla Finlandia alla Moldavia si aprono nuovi fronti di guerra (contro la Russia) … (altracalcata-altromondo.blogspot.com)

 

“La Finlandia, dagli ampi e sempre vegeti trascorsi nazisti, si era fatta imporre dal Forum Economico Mondiale, quello del Grande Reset, una prima ministra di nome Sanna Marin, che, tra un festino alcolico e l’altro, ha fatto del suo paese il propulsore più accanito dell’attacco alla Russia, con implicito ingresso nella NATO e la gloriosa prospettiva di grandi mattanze reciproche.

L’educazione alla guerra è la nuova materia scolastica per preparare i giovani finlandesi alla mattanza. A cosa servono altrimenti i generali e ammiragli in classe, allestiti in combutta con i ministeri dell’Istruzione europei per celebrare le grandi opportunità offerte ai giovani dalle forze armate di cui, è ovvio e non si dice – la misura ultima è quella della capacità di distruggere e uccidere. Questo non avviene solo in Finlandia ma in tutti i paesi NATO europei, Italia compresa.”

Questa storia ce la racconta Fulvio Grimaldi nel suo video:

Ma la  tendenza  a rivoltarsi contro l’ex Madrepatria russa  non è una caratteristica della sola Finlandia (vedi la storia a: https://it.wikipedia.org/wiki/Storia_della_Finlandia) è successo con altri Paesi dell’ex continente  URSS, sobillati dall’Occidente,  a cominciare dall’Ucraina che attualmente è in guerra aperta contro Mosca, un conflitto  iniziato  a causa delle persecuzioni avviate dopo il Maidan contro i russofoni, che erano la maggioranza.

La  rivolta di Kiev contro la Madrepatria, malgrado il foraggiamento in armi e denari dell’Occidente, non sta dando però risultati soddisfacenti,  i nazisti ucraini  pian piano perdono terreno e, malgrado ricorrano anche  al terrorismo contro  i civili  russi,  non ci sono per loro speranze di piegare la Russia.

Per questa ragione l’Occidente sta preparando altri fronti di guerra per fiaccare la resistenza di Mosca, uno di questi nuovi focolai è la Moldavia (anch’essa appartenuta alla Russia e che tutt’ora  ospita una forte componente russofona).

La giornalista Elena Panina ci informa che la Moldavia potrebbe diventare un trampolino di lancio della NATO in caso di crollo dell’Ucraina:  “In Europa sembra che stiano sviluppando una sorta di piano B: cosa fare se l’esercito ucraino crolla”, afferma l’ex  alto funzionario del  Pentagono, Stephen Bryan.  Con questo risultato, a suo avviso, la NATO vorrebbe avere un contrappeso alla vittoria della Russia: “Ciò potrebbe significare, oltre al ritorno di Leopoli alla Polonia, un tentativo di proteggere Odessa e possibilmente rappresentare una minaccia per la Crimea, che i russi considerano territorio vitale”.

Secondo Bryan, la trasformazione della Moldavia in un trampolino di lancio della NATO sembra una potenziale strategia emergente, l’inizio del Piano B. Tuttavia, questo comporta delle sfide. Il motivo è che il Paese è diviso tra forze filo-occidentali e filo-russe. Briyan sottolinea in particolare la presenza della Repubblica Moldava della Transnistria e dell’Autonomia della Gagauzia: “Se l’UE inviasse truppe attraverso la Romania o altri stati per garantire la sicurezza di un governo pro-UE, ciò potrebbe portare a un sanguinoso conflitto interno”.

(Notizie  da varie fonti raccolte da P.D’A.)

 

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