[npci] Fare del 25 Aprile una tappa della mobilitazione per cacciare il governo Meloni!

Comunicato CC 10/2024 – 14 aprile 2024

 

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Per una nuova liberazione dai gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE

Fare del 25 Aprile una tappa della mobilitazione per cacciare il governo Meloni!

I governi dei partiti delle Larghe Intese, di Draghi e ora di Meloni, sono governi della Repubblica Pontificia che è dalla sua nascita nel 1947-1948 un protettorato USA, legato ora anche all’Unione Europea, istituzione dei gruppi imperialisti europei a loro volta imbrigliati nella NATO, dominata dai gruppi imperialisti USA. Essi attuano il programma comune dei gruppi imperialisti che, per far fronte alla crisi per sovrapproduzione assoluta di capitale ripresa negli anni ’70 una volta finita la ricostruzione post-bellica, eliminano le conquiste strappate dalle masse popolari dei paesi imperialisti nel corso della prima ondata mondiale delle rivoluzioni proletarie (1917-1976), devastano il territorio e inquinano sempre più terra, mare e cielo, moltiplicano grandi opere ed eventi inutili se non anche direttamente nocivi, hanno come campi di grande espansione produttiva principalmente, se non solo, il turismo e la produzione militare. Ma proprio questo determina un distacco crescente delle masse popolari dalle istituzioni politiche della Repubblica Pontificia: lo hanno confermato anche i risultati delle recenti elezioni regionali in Sardegna e in Abruzzo, le proteste che si sono moltiplicate negli ultimi mesi, l’aumento degli atti di disobbedienza da parte delle masse popolari, degli scioperi e delle mobilitazioni, le crescenti manifestazioni di opposizione alla partecipazione alla guerra della NATO in Ucraina contro la Federazione Russa, le centinaia di iniziative in solidarietà con il popolo palestinese e contro il sostegno delle istituzioni italiane allo Stato sionista d’Israele, la crescente solidarietà contro la repressione (manganellate, arresti, divieti, precettazioni, ecc.) a cui ricorre il governo Meloni per contenere le iniziative di resistenza e lotta delle masse popolari, procedendo in maniera più spedita nell’opera del suo predecessore Draghi.

Chiedere a simili governi di cambiare rotta, di essere più generosi con i lavoratori le cui aziende delocalizzano, più clementi verso i migranti e più coscienziosi nello sperpero di denaro pubblico per le missioni militari all’estero, per la guerra in Ucraina e nel sostegno allo Stato sionista di Israele intento a sterminare il popolo palestinese, è da illusi o da imbroglioni.

Dobbiamo porre fine all’occupazione dei gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE!
Dobbiamo liberarci dai governi a loro sottomessi! Farlo è possibile!

L’Italia è un paese occupato e dobbiamo liberarlo. Manifestazione dell’occupazione sono:

– le 116 basi USA-NATO ufficialmente presenti su suolo italiano e per le guerre di aggressione in Africa, nel Medio Oriente e nel sostegno militare al governo fantoccio di Zelensky in Ucraina e allo sterminio del popolo palestinese da parte dei sionisti di Israele. Molte di queste basi e poligoni sono strumento di morte e devastazione anche per la stessa popolazione italiana, civile e militare, che all’interno e nei pressi di queste basi ci vive o lavora (esemplare il caso della Sardegna);

– le decine di progetti di natura militare in cui sono coinvolte le università, i centri di ricerca e altre istituzioni italiane con gli istituti della NATO, con aziende e agenzie israeliane e aziende italiane (esemplare la Leonardo) e straniere (esemplare la RWM) produttrici di armamenti e sistemi di controllo;

– la mano libera concessa alle multinazionali come Stellantis (ex FIAT), ArcelorMittal, Whirlpool, ecc. e ai fondi di investimento come KKR e Melrose di saccheggiare le risorse del nostro paese e successivamente di delocalizzare e produrre altrove, lasciando decine di migliaia di lavoratori sul lastrico, grazie alla collaborazione dei governi delle Larghe Intese che si sono succeduti negli ultimi trent’anni;

– il progressivo smantellamento del sistema di prevenzione e sicurezza sui luoghi di lavoro, che ha portato a stragi come quella del cantiere Esselunga di Firenze lo scorso 16 febbraio e quella della centrale Enel di Bargi (BO) del 9 aprile, lo smantellamento della sanità e dell’istruzione pubblica, la devastazione del territorio e l’inquinamento dell’ambiente e in generale lo smantellamento dei diritti e delle conquiste strappati dai lavoratori negli anni ‘70;

– la militarizzazione delle scuole e università attraverso il ruolo crescente di militari, in molti casi statunitensi o di reparti italiani spesso impegnati in missioni NATO all’estero, deputati a fare propaganda delle attività militari e a reclutare giovani e giovanissimi: una crescente intrusione di militari che fa il paio con le “porte aperte” delle basi e caserme alle scolaresche e alla cittadinanza in occasione di commemorazioni ed eventi istituzionali;

– il traffico di armi a paesi in guerra di cui sono strumenti porti e aeroporti italiani, anche civili, in aperta violazione dell’articolo 11 della Costituzione Italiana nata dal sangue dei Partigiani (anche se non a caso gli infiltrati nella Resistenza vi avevano infilato i Patti Lateranensi) e della legge 185/90.

Nonostante le innumerevoli misure a cui la classe dominante ricorre per far ingoiare alle masse popolari la sottomissione del nostro paese alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE, ogni manifestazione dell’occupazione del nostro paese da parte dei gruppi imperialisti è bersaglio della protesta di organismi operai e popolari. Quelli che dicono o hanno l’impressione che nel nostro paese “le masse popolari non lottano” e su questa base diffondono rassegnazione e sfiducia, semplicemente non hanno imparato quello che la storia ha insegnato: la lotta delle masse popolari contro la borghesia può crescere oltre un certo livello solo quando i comunisti hanno formato un partito capace di guidare le masse popolari ad avanzare verso la vittoria e l’instaurazione del socialismo. È quello che tutte le rivoluzioni proletarie, in negativo con la Comune di Parigi sconfitta (1871) e in positivo con la Rivoluzione d’Ottobre vittoriosa (1917) e le successive, insegnano a chi è capace e volenteroso di capire.

La crisi del regime politico della borghesia imperialista è inevitabilmente destinata ad aggravarsi. Cresce la mobilitazione reazionaria delle masse popolari (“la guerra dei poveri contro i poveri”) a cui la borghesia e il clero devono per forza fare ricorso, perché non hanno altra via. La mobilitazione reazionaria ha fatto passi avanti: la persecuzione degli immigrati, la spinta alla competizione globale come via per sopravvivere, la partecipazione alla guerra USA-NATO contro la Federazione Russa e alle “missioni di pace” contro i paesi oppressi, il genocidio del popolo palestinese e lo sviluppo più aperto e dispiegato della terza guerra mondiale in corso ne sono manifestazione. Ma il regime politico della borghesia imperialista è sempre più debole: gli interessi immediati delle masse popolari sono oramai irrimediabilmente antagonisti a quelli della borghesia imperialista perfino in base al comune buon senso. La mobilitazione reazionaria non risolve i problemi delle masse. Neanche nella prima metà del secolo scorso il fascismo ha risolto i loro problemi: le ha portate alla guerra e alla sconfitta.

Per una nuova liberazione dai gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE!

Nel nostro paese l’opposizione alla guerra è diffusa. Sono numerose e capillari le iniziative di denuncia, di protesta e di lotta, tanti e diversi sono gli organismi e i singoli individui che vi contribuiscono. Nel corso della settimana intercorsa tra il 1° e il 7 aprile scorso decine sono state le iniziative in Italia promosse da organismi popolari e di base, partiti e organismi del Movimento Comunista Cosciente e Organizzato italiano e sindacati di base in occasione del 75° anniversario della fondazione della NATO (4 aprile 1949), sotto la parola d’ordine “75 anni sono già abbastanza: fuori le basi USA-NATO dall’Italia”. Molte città italiane sono state coinvolte in mobilitazioni e iniziative varie per tipo e dimensione: Trento, Trieste, Brescia, Milano, Solbiate-Olona (VA), Bologna, Firenze, Pisa, Pontedera (PI), Livorno, Perugia, Roma, Napoli, Cagliari, Lecce, Catania, Piazza Armerina (EN). La settimana di mobilitazione ha dimostrato innanzitutto che nel paese esiste una capillare e diffusa presenza di organismi che intendono lottare con determinazione contro la sottomissione del nostro paese agli interessi dei gruppi imperialisti USA-NATO e che hanno la volontà di coordinarsi per rendere la propria azione più efficace e incisiva: la riuscita di iniziative coordinate a livello nazionale dà fiducia che è possibile farlo. Il passo successivo è far confluire le mobilitazioni contro gli imperialisti USA-NATO, sionisti e UE nelle mobilitazioni previste per il 25 Aprile. A 79 anni dalla Liberazione del paese dai nazifascisti di Hitler e Mussolini ad opera della Resistenza partigiana guidata dal primo PCI, dobbiamo promuovere la partecipazione di un gran numero di operai e altri lavoratori salariati, studenti, donne, disoccupati, lavoratori autonomi, pensionati a queste mobilitazioni sotto la parola d’ordine della nuova liberazione che serve al paese, la liberazione dai gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE e per cacciare il governo Meloni a loro asservito.

Cacciare dalle piazze del 25 Aprile i sostenitori della NATO, dei sionisti e della UE!

Gli agenti sionisti e della NATO operano sistematicamente da anni per legittimare la presenza, nelle piazze del 25 Aprile, dei sostenitori della NATO, dello Stato sionista d’Israele e del genocidio del popolo palestinese. Ai 75 anni di guerre, devastazioni e saccheggi ai danni di paesi e popoli oppressi ad opera della NATO, la classe dominante attraverso Sergio Mattarella, Elly Schlein, Giorgia Meloni e altri esponenti delle Larghe Intese propaganda la menzogna dei 75 anni di pace e prosperità che la NATO avrebbe garantito alle masse popolari italiane e la retorica della necessità di mantenere in piedi il Patto Atlantico per difendersi da quei paesi (Repubblica Popolare Cinese e altri paesi socialisti, Federazione Russa, BRICS e altri) che oggi non intendono sottomettersi alla Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE o agitano lo spauracchio della “lotta al terrorismo”.

È necessario cacciare dalle piazze del 25 Aprile i guerrafondai e i fautori della corsa al riarmo, del sostegno con armi e denaro al nazista Zelensky a scapito dei diritti e dei bisogni delle masse popolari che vivono nel nostro paese e del sostegno all’opera genocida dei sionisti in Palestina: il 25 Aprile è il corteo degli antifascisti, dei comunisti, di tutte quelle compagne e compagni che portano fieramente avanti il testimone della Resistenza che il 25 Aprile del 1945 insorse e, grazie al capillare lavoro clandestino portato avanti soprattutto dai comunisti organizzati nel primo PCI e dagli antifascisti nell’organizzare i lavoratori, le donne, i giovani e giovanissimi, liberò il nostro paese dall’occupazione nazi-fascista. Le masse popolari hanno la forza per porre fine alla partecipazione del nostro paese alla guerra USA-NATO così come con la Resistenza partigiana hanno posto fine al coinvolgimento dell’Italia nella II Guerra Mondiale. Useranno la propria forza e acquisiranno più fiducia in se stesse man mano che vedranno gli effetti delle loro prime operazioni contro la partecipazione alla guerra.

Dobbiamo riprenderci il 25 Aprile e tutte le piazze deturpate negli anni dai politicanti e scagnozzi della borghesia che non si fanno remore a sdoganare gli scimmiottatori del fascismo del XX secolo, a equiparare il comunismo al nazismo e la guerra che gli imperialisti USA fanno combattere alle masse popolari ucraine contro l’esercito russo alla resistenza partigiana, a giustificare lo sterminio del popolo palestinese come necessario per la “lotta al terrorismo di Hamas”.

Portare in ogni mobilitazione prevista per il 25 Aprile la parola d’ordine della liberazione dai gruppi imperialisti USA-NATO, sionisti e UE e della cacciata del governo Meloni: questo è il passo concreto che devono fare gli organismi operai e popolari, i comunisti, gli organismi sindacali e tutti coloro che si dichiarano contro i partiti delle Larghe Intese. Rafforzare il movimento di lotta contro l’occupazione del nostro paese da parte degli imperialisti USA-NATO, contro la sottomissione alle imposizioni dei gruppi imperialisti UE e contro l’appoggio ai sionisti nella colonizzazione della Palestina. Agli esponenti d’avanguardia e ai promotori di questo movimento spetta il compito di rendere impossibile al governo Meloni attuare le direttive di Washington, Tel Aviv e Bruxelles e governare il paese. Imporre ai vertici della Repubblica Pontificia un governo di emergenza che risponda agli interessi della stragrande maggioranza della popolazione del nostro paese e sostenuto dagli organismi operai e popolari, il Governo di Blocco Popolare, alternativo a quelli sostenuti dai partiti delle Larghe Intese,è l’obiettivo che passo dopo passo bisogna perseguire. Le masse popolari possono lottare con sempre maggiore efficacia se dirette da organismi e gruppi decisi a liberare il paese dalle forze di occupazione e a costituire a questo fine il Governo di Blocco Popolare. Questo governo riprenderà, con una comprensione più avanzata delle condizioni della lotta di classe, la strada dei governi del Comitato di Liberazione Nazionale sorti con la gloriosa vittoria della Resistenza!

Fuori i sostenitori della NATO, dei sionisti e della UE dalle mobilitazioni del 25 Aprile!

Cacciamo il governo Meloni, sottomesso e ubbidiente agli ordini della Comunità Internazionale dei gruppi imperialisti!

 

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