Sciopero di 4 ore alla Xerox Milano

Per lunedì 7 marzo i lavoratori della Xerox hanno dichiarato altre quattro ore di sciopero, dalle 8.30 alle 12.30.

 

 

Xerox: Cento licenziamenti o la riduzione del salario del 30%
E non siamo su “Scherzi a Parte”

Lunedì altre quattro ore di sciopero alla Xerox. Losio, CUB: “A questo nuovo piano di ristrutturazione proponiamo come unica strada quella dei contratti di solidarietà e la richiesta di applicare gli accordi aziendali vigenti a tutte le aziende del gruppo”.
4 marzo 2011. Per lunedì 7 marzo i lavoratori della Xerox hanno dichiarato altre quattro ore di sciopero, dalle 8.30 alle 12.30.
Continua infatti il delirio della multinazionale americana, la quale, dopo aver annunciato 100 licenziamenti, si è dichiarata disponibile a tornare sui propri passi ma in cambio di un’autoriduzione del 30%della retribuzione dei propri lavoratori.
Xerox, in Italia dal 1961, dopo aver raggiunto negli anni ‘80 un massimo di 2200 lavoratori, impiega attualmente 700 dipendenti, circa, di cui 250, circa, nella filiale milanese (di via Medici del Vascello, 26, ndr) e pur avendo quasi sempre i bilanci in attivo, dal 2001 a oggi Italia ha già licenziato oltre 600 persone attraverso ben nove procedure di mobilità.
Xerox ha semplicemente esternalizzato parte del lavoro, soprattutto l’assistenza tecnica ad aziende che utilizzano lavoratori precari e a partite IVA, impiegando i soldi dell’INPS per svecchiare la forza lavoro, e sostituendo a lavoratori anziani sindacalizzati con lavoratori giovani con contratti precari.
“E sull’esempio di Fiat, Xerox ha anche costituito una new company in cui trasferire più o meno volontariamente parte dei lavoratori in esubero” spiega Ernesto Losio dell’FLMUniti-CUB e lavoratore Xerox in mobilità “a cui però non si applicano quegli accordi aziendali che prevedono condizioni salariali e normative superiori al contratto nazionale, dalla riduzione dell’orario di lavoro alla 14esima mensilità”.
“Come lavoratori, e FLMUniti-CUB, abbiamo contrapposto a questo nuovo piano di ristrutturazione stile lacrime e sangue come unica strada praticabile quella dei contratti di solidarietà e la richiesta di applicare gli accordi aziendali vigenti a tutte le aziende del gruppo” conclude Losio.

———————
Alex Miozzi – Responsabile comunicazione Confederazione Unitaria di Base

 

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *