A Roma biblioteca “incartata” per protesta

Biblioteca “incartata” per protestare contro la mancata riapertura ad un anno dalla chiusura, con le sue pareti piene di amianto nell’indifferenza delle Istituzioni.

Quello che a giugno 2010 temevamo è accaduto: sono passati 365 giorni dalla chiusura della biblioteca Pigneto di Via Mori, 365 giorni passati senza libri ma con il pericolo amianto sempre in agguato, mentre il PD (al Municipio) e il PDL (al Comune) fanno a gara a sperperare denaro pubblico e a negare spazi e beni comuni.

In questi giorni, grazie alle pressioni dei genitori della Toti e del Comitato di Quartiere, il consiglio comunale dovrà approvare in bilancio 500.000€ per bonificare e ristrutturare la sede storica di via Mori, per garantire la salute dei cittadini e riconsegnare uno spazio pubblico necessario.

Vogliamo evitare colpi di mano che, come negli anni passati, all’ultimo momento facciano sparire questi fondi mentre continuiamo a denunciare lo sperpero di 350.000€ di denaro pubblico per “ristrutturare” i locali nuovi della ex-Serono per metterci per forza la biblioteca, invece di destinarli all’uso previsto dal “Contratto di quartiere”.

Per questo abbiamo deciso di “incartare” la Biblioteca Pigneto di Via Mori che da un anno è chiusa, abbandonata con le sue pareti piene di amianto nell’indifferenza dei vari Palmieri (presidente del Municipio Roma 6), Mollicone (presidente commissione cultura del Comune di Roma), Antonelli (Presidente Istituzioni Biblioteche) costringendo residenti, studenti, famiglie non solo a rinunciare al diritto alla salute ma anche a quello alla cultura dovendo acquistare libri invece di poterli prendere in prestito gratuitamente.

Ma noi non ci stiamo.

Per conoscere l’intera vicenda vedi il dossier

http://www.lapigna.info/index.php?option=com_content&task=view&id=159&Itemid=53

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