Comuni italiani: “Toglieteci il Patto di stabilità”

La Consulta Anci Toscana chiede di mettere almeno fuori dal Patto le spese per la messa in sicurezza del territorio e tutela dell’assetto idrogeologico.

COMUNICATO STAMPA

 

Piccoli comuni toscani: “Toglieteci il Patto di stabilità”
La Consulta Anci Toscana chiede di mettere almeno fuori dal Patto le spese per la messa in sicurezza del territorio e tutela dell’assetto idrogeologico

 

Firenze, 27 novembre 2013. “Toglieteci il Patto di stabilità, che sta paralizzando i bilanci, o almeno mettete fuori dal Patto le spese per la tutela dell’assetto idrogeologico e per la messa in sicurezza del territorio”. E’ la pressante richiesta che arriva dalla consulta dei Piccoli Comuni dell’Anci Toscana che si è riunita a Firenze.

I sindaci che compongono la Consulta hanno espresso una forte preoccupazione perché, soprattutto nelle zone collinari e montane della regione, i rischi di dissesto sono molto accentuati e le opere di prevenzione sono quasi inesistenti: “Servono tempestivi interventi programmati e coordinati, sostenuti da adeguati finanziamenti perché non possiamo e non vogliamo rassegnarci al ripetersi di eventi drammatici come quelli che hanno colpito la Sardegna”.
“La Consulta – ha sottolineato il suo coordinatore Pierandrea Vanni, sindaco di Sorano – ha ribadito ancora una volta quanto sia stato sbagliato e ingiusto estendere al 2013 il Patto di Stabilità anche ai Piccoli Comuni. Il risultato è che anche le scarse risorse disponibili per investimenti restano bloccate con un danno gravissimo. Pensiamo che cosa questa significa per gli interventi a difesa del suolo ma anche per l’edilizia scolastica, compresa la messa in sicurezza gli edifici”.

La Consulta ha poi rinnovato e fatta propria la richiesta alla giunta regionale, avanzata dal presidente regionale dell’Anci Alessandro Cosimi, perchè siano riviste alcune norme attuative della legge regionale che prevede annualmente un intervento a sostegno dei Comuni disagiati: “Se non è possibile aumentare la dotazione della legge – ha sottolineato il coordinatore – almeno si tolgano alcuni paletti restrittivi”.

Alla luce di una prima apertura, nel corso dell’esame dal Senato della Legge di stabilità, rispetto ad una proroga di sei mesi alla data del 31 dicembre 2013 per la gestione obbligatoria delle funzioni comunali da parte delle Unioni (per i comuni sotto i cinquemila abitanti o sotto i tremila se appartenenti a Comunità Montane), la Consulta ha preso atto che questo consentirebbe di dare parzialmente risposta ad un problema complesso per la cui soluzione, a parte le scadenze, mancano indicazioni chiare e coerenti.
La Consulta intende aprire a breve, d’intesa con Anci regionale, un confronto approfondito con la giunta regionale e in particolare con l’assessore Bugli, sul ruolo e le prospettive delle Unioni dei Comuni, sulle disponibilità in termini finanziarie e sulla volontà della Regione di rilanciarle e di superare una serie di difficoltà. Altri temi che la Consulta intende affrontare sono le fusioni, e quindi le valutazioni e gli orientamenti della giunta, e la richiesta dell’Anci di rivedere i criteri per i finanziamenti ai comuni disagiati.

 


Ufficio stampa Anci Toscana

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