Il bilancio del monitoraggio di Goletta Verde nel Lazio

Oltre la metà dei punti campionati lungo le coste del Lazio dai tecnici di Goletta Verde presenta cariche batteriche elevate: ben sedici punti, rispetto ai ventitré complessivi, ricevono un giudizio di inquinato o fortemente inquinato.

 

Terracina, 28 giugno 2016                                              Comunicato Stampa

Goletta Verde di Legambiente 

Lazio, oltre metà dei campionamenti è “fuorilegge”  

Su 23 punti monitorati lungo la costa ben 16 presentavano cariche batteriche elevate. Nel mirino principalmente le foci di fiumi e canali in tratti spesso molto frequentati dai bagnanti. Maglia nera alla provincia di Roma 

Legambiente: “È quanto mai urgente nel Lazio adeguare e rendere più efficiente il sistema depurativo per non compromettere il mare, e iniziare a rilanciare la blu economy in chiave sostenibili”

 

 

Oltre la metà dei punti campionati lungo le coste del Lazio dai tecnici di Goletta Verde presenta cariche batteriche elevate: ben sedici punti, rispetto ai ventitré complessivi, ricevono un giudizio di inquinato o fortemente inquinato, con la provincia di Roma a far da padrona del mare inquinato con undici punti su undici. Scarichi abusivi o non controllati che continuano a finire direttamente sulle spiagge e il noto deficit depurativo restano i principali fattori che continuano a mettere a dura prova il mare del Lazio. Legambiente chiede che Regione e amministrazioni comunali, di costa e dell’entroterra, siano finalmente attive nella risoluzione dei deficit depurativi ancora presenti, per non compromettere una delle principali risorse di questo territorio, e iniziare a rilanciare l’economia turistica e del mare in chiave sostenibile.

È questo la richiesta che arriva dalla storica campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane – realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati eil sostegnodei partner tecnici NAU e Novamont – che oggi chiude a Terracina la sua tappa nel Lazio. L’istantanea regionale sulle acque costiere dell’equipe tecnica dell’imbarcazione ambientalista è stata presentata questa mattina in una conferenza stampa al Palazzo della Bonificazione Pontina di Terracina da Roberto Scacchi, presidente Legambiente Lazio; Serena Carpentieri, responsabile Goletta Verde; Anna Giannetti, presidente Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” e Silvia Canzano, responsabile Campagne Circolo Legambiente di Terracina, alla presenza del comandante della Capitaneria di Porto di Terracina Marco Sansò;  di Antonio Pisterzi, responsabile rapporti pubblica amministrazione Acqualatina; Roberta Corona, dirigente Arpa Lazio; Roberta Pintari, consigliere comunale Terracina; Danilo Mastracco, fiduciario condotta Slow food Terracina; Gino Di Lello, rappresentante consorzio balneari.

Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare.

“Come da troppo tempo, torna ad emergere la mancata depurazione, soprattutto a Roma e provincia, quale elemento evidente capace di danneggiare la qualità del mare nella nostra regione – dichiara Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio -. Se è vero che il monitoraggio puntuale di Goletta Verde non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, restituisce un’istantanea che deve mettere in moto le amministrazioni locali nel rintracciare le cause dell’inquinamento per combatterle, anche al fine di migliorare la qualità delle acque già in questa stagione. Siamo all’inizio dell’estate e con le settimane aumenterà il carico antropico sulle coste e con esso il peso dei reflui da depurare. Noi saremo a disposizione di quei sindaci che, senza nascondere o negare il problema, vorranno agire difendendo la salute e lo sviluppo della blu economy in chiave sostenibile per il rilancio del mare del Lazio. Alla Regione chiediamo di assumere il compito determinate nel approntare velocemente il nuovo piano di tutela delle acque per organizzare al meglio la depurazione”.

 

 

Resta molto da fare anche sul fronte dell’informazione ai bagnanti.

“Così come in altre regioni, anche nel Lazio la cartellonistica in spiaggia è ancora troppo scarsa, nonostante da due anni sia scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi – dichiara Serena Carpentieri, responsabile di Goletta Verde -. Nel caso del Lazio sedici dei punti monitorati non sono campionati dalle autorità competenti e solo in sei casi abbiamo trovato cartelli di divieto di balneazione. Chiediamo quindi alle amministrazioni comunali di seguire le disposizioni di legge, che prevedono uno specifico format europeo, dove siano riportate tutte le informazioni circa qualità delle acque che prende in considerazione la media dei prelievi degli ultimi quattro anni, i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. I cittadini non possono essere lasciati soli, privi di indicazioni e di strumenti utili per sapere dove poter fare il bagno o no”.

Goletta Verde, come detto, chiude oggi il suo tour nel Lazio a Terracina: una tappa importante per la città laziale nel corso della quale si è parlato di tutela dell’ambiente, turismo sostenibile ed economia legata al mare.

“Anche a Terracina i tecnici della Goletta Verde hanno scovato un punto inquinato (quello alla foce del canale Sisto) che merita immediati approfondimenti da parte delle autorità preposte per fermare il carico inquinante che arriva a mare – dice Anna Giannetti, presidente del Circolo Legambiente Terracina “Pisco Montano” -. Ci fanno ben sperare per il futuro, invece, i due campionamenti effettuati nello specchio acqueo sotto al Monumento naturale Tempio di Giove Anxur, presso la Torre Gregoriana (scarico ex-depuratore) e e presso la Scogliera di Levante (sorgente Acqua Magnesia), risultati “entro i limiti” di legge. Diventa oggi ancor più importante lavorare nell’ottica di un ripristino di quel tratto di costa di straordinaria bellezza ancora deturpato dall’ecomostro dell’ex depuratore. Restituire alla totale fruizione dei cittadini questo preziosissimo tratto di costa di Levante, tutta adagiata sulla variante a mare dell’antica via Appia e alle pendici di un Monumento Naturale, è un dovere per questa città. Il circolo si rende fin da subito disponibile a discutere con l’amministrazione comunale, gli enti locali e la Capitaneria di porto per pianificare insieme le attività di tutela e bonifica necessarie”.

 

Il dettaglio delle analisi di Goletta Verde

I prelievi e le analisi di Goletta Verde sono stati eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente tra il 16 e il 17 giugno scorso. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come “inquinati” i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli che superano di più del doppio tali valori. I punti scelti sono stati individuati dalle segnalazioni non solo dei circoli di Legambiente ma degli stessi cittadini attraverso il servizio Sos Goletta.

In provincia di Latina soltanto un terzo dei campionamenti ha evidenziato cariche batteriche elevate: a Formia (alla spiaggia foce rio Santacroce) con un giudizio di “fortemente inquinato”; a Terracina (foce del canale Sisto) e a Gaeta (foce del torrente Lorgato) con un giudizio di “inquinato”. Nella norma, invece, gli altri due prelievi effettuati a Terracina (sotto il monumento naturale Tempio Giove Anxur- scarico ex depuratore e scogliera di Levante- sorgente Acqua Magnesia); a Latina (alla foce dell’Astura); a Sabaudia (foce del canale Torre Paola); a Fondi (foce canale Sant’Anastasia) e a Minturno (foce rio Recillo). 

Tre i campionamenti in provincia di Viterbo. “Fortemente inquinato” il giudizio per quello a Tarquinia (alla foce del fiume Marta). Dei due effettuati a Montalto di Castro, uno ha dato un giudizio di “inquinato” (quello alla foce del fiume Fiora); e uno è risultato “entro i limiti” (alla spiaggia di fronte il fosso Chiarone).

Una fotografia a tinte fosche, quella dei campionamenti effettuati sul litorale della provincia di Roma, senz’altro peggiore dell’estate 2015, con undici campionamenti su undici con un risultato di “fortemente inquinato”. Tre i punti che rientravano nei limiti nel 2015 sono risultati con cariche batteriche elevate: a Cerveteri presso la foce del fosso Zambra e a Ladispoli presso la foce del Rio Vaccina e quella del fiume Statua. Non sono da meglio gli altri campionamenti che risultano ancora fortemente inquinati come lo scorso anno: a Fiumicino (alla foce del fiume Arrone a Fregene); a Roma – Ostia (alla foce del fiume Tevere e alla foce del canale al cancello n.1); a Pomezia – Torvajanica (alla foce del canale Crocetta, alla foce del canale Orfeo e alla foce del Rio Torto); a Ardea (alla foce del fosso Grande); a Nettuno (foce del canale Loricina).

 

Anche quest’anno il Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati è main partner della campagna estiva di Legambiente. Attivo da 32 anni, il COOU garantisce la raccolta degli oli lubrificanti usati su tutto il territorio nazionale e nel 2015 ha raccolto nel Lazio 10.062 tonnellate di questo rifiuto pericoloso, evitandone così la possibile dispersione nell’ambiente. L’olio usato – che si recupera alla fine del ciclo di vita dei lubrificanti nei macchinari industriali, ma anche nelle automobili, nelle barche e nei mezzi agricoli – è un rifiuto pericoloso per la salute e per l’ambiente che deve essere smaltito correttamente: 4 chili di olio usato, il cambio di un’auto, se versati in acqua inquinano una superficie grande come sei piscine olimpiche. Ma l’olio usato è anche un’importante risorsa perché può essere rigenerato tornando a nuova vita in un’ottica di economia circolare: il 90% dell’olio raccolto viene classificato come idoneo alla rigenerazione per la produzione di nuove basi lubrificanti, un dato che fa dell’Italia il Paese leader in Europa. “La difesa dell’ambiente, in particolare del mare e dei laghi – spiega il presidente del COOU, Paolo Tomasi – rappresenta uno dei capisaldi della nostra azione. L’operato del Consorzio con la sua filiera non evita solo una potenziale dispersione nell’ambiente di un rifiuto pericoloso, ma lo trasforma in una preziosa risorsa per l’economia del Paese”.

 

 

I RISULTATI DELLE ANALISI DI GOLETTA VERDE DEL MARE NEL LAZIO*

 *prelievi effettuati tra il 16 e il 17 giugno 2016

 

PV

Comune

Località

Punto

Giudizio 2016

LT Latina Foce Astura Entro i limiti
LT Sabaudia Foce canale di Torre Paola Entro i limiti
LT Terracina San Vito Foce del canale Sisto Inquinato
LT Terracina Sotto Monumento Naturale Tempio Giove Anxur – Torre Gregoriana (scarico ex depuratore) Entro i limiti
LT Terracina Sotto Monumento Naturale Tempio Giove Anxur – Scogliera di Levante (Acqua Magnesia) Entro i limiti
LT Fondi Santa Anastasia Foce canale di sant’Anastasia Entro i limiti
LT Gaeta Torre San Vito Foce torrente Lorgato Inquinato
LT Formia Gianola Spiaggia foce rio Santacroce Fortemente inquinato
LT Minturno Scauri Foce rio Recillo Entro i limiti
VT Montalto di Castro Pescia Romana Spiaggia fronte fosso Chiarone Entro i limiti
VT Montalto di Castro Montalto Marina Foce del fiume Fiora Inquinato
VT Tarquinia Lido di Tarquinia Foce del fiume Marta Fortemente Inquinato
RM Cerveteri Marina di Cerveteri Foce fosso Zambra Fortemente Inquinato
RM Ladispoli Ladispoli Foce rio Vaccina Fortemente Inquinato
RM Ladispoli Marina di S. Nicola Foce fiume Statua Fortemente Inquinato
RM Fiumicino Fregene Foce fiume Arrone Fortemente Inquinato
RM Roma Ostia Foce fiume Tevere Fortemente Inquinato
RM Roma Ostia Foce canale cancello n.1 Fortemente Inquinato
RM Pomezia Torvajanica Foce canale Crocetta (via Filadelfia) Fortemente Inquinato
RM Pomezia Torvajanica Foce canale Orfeo Fortemente Inquinato
RM Pomezia Foce rio Torto Fortemente Inquinato
RM Ardea Foce del fosso Grande Fortemente Inquinato
RM Nettuno Foce del canale Loricina Fortemente inquinato

 

Il Monitoraggio scientifico

I prelievi e le analisi di Goletta Verde vengono eseguiti dai tecnici di Legambiente che anticipano il viaggio dell’imbarcazione a bordo di un laboratorio mobile attrezzato. I campioni per le analisi microbiologiche sono prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che avviene nel laboratorio mobile lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, escherichia coli) e chimico-fisici (temperatura dell’acqua, pH, conducibilità / salinità). Le analisi chimico-fisici vengono effettuate direttamente in situ con l’ausilio di strumentazione da campo.

Il numero dei campionamenti effettuati viene definito in proporzione ai chilometri di costa di ogni regione.

 

LEGENDA

Facendo riferimento ai valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) i giudizi si esprimono sulla base dello schema seguente:

INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 200 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 500 UFC/100ml

FORTEMENTE INQUINATO = Enterococchi intestinali maggiori di 400 UFC/100 ml e/o Escherichia Coli maggiori di 1000 UFC/100 ml

 

Su www.legambiente.it/golettaverde sezione Analisi è possibile visualizzare la mappa interattiva del monitoraggio, con i punti di campionamento e i risultati delle analisi.

 

 

Segui il viaggio di Goletta Verde

sul sito www.legambiente.it/golettaverde

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Goletta Verde è una campagna di Legambiente

Main partner: COOU – Partner tecnici: Novamont, Nau! – Media partner: La Nuova Ecologia, Rinnovabili.it

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