“C’eral’acca”: un prezioso Centro di Documentazione

Nato nel 2015, il Centro di Documentazione “C’eral’Acca” di Perugia si è basato su una stretta collaborazione tra l’AIPD locale (Associazione Italiana Persone Down) e l’Università del capoluogo umbro, coinvolgendo otto persone con sindrome di Down, impegnate nella gestione della biblioteca, una psicologa e due tutor.

 

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Segnaliamo la pubblicazione in Superando.it dei seguenti articoli

“C’eral’acca”: un prezioso Centro di Documentazione
Nato nel 2015, il Centro di Documentazione “C’eral’Acca” di Perugia si è basato su una stretta collaborazione tra l’AIPD locale (Associazione Italiana Persone Down) e l’Università del capoluogo umbro, coinvolgendo otto persone con sindrome di Down, impegnate nella gestione della biblioteca, una psicologa e due tutor. Dallo scorso anno dispone anche di un laboratorio di tecnologie inclusive, che risponde ai bisogni di tutti gli studenti e in particolare a quelli degli studenti con disabilità o con DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento)
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Porte Aperte alla Fragilità
Traduzione in LIS di alcuni incontri, abbattimento delle barriere architettoniche nelle location della manifestazione, schede dedicate a molti eventi in linguaggio facile da leggere e da capire (a cura dell’ANFFAS di Cremona), laboratori di lettura per bambini utilizzando gli Inbook, i libri in simboli basati sulla CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa): non mancherà certo l’attenzione all’inclusione, durante il “Porte Aperte Festival” di Cremona, in programma da domani, 29 giugno, al 1° luglio, che non a caso ha previsto l’iniziativa speciale denominata “Porte Aperte alla Fragilità”
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Cristina ha vinto la sua sfida allo Stretto di Messina (e alla sclerosi multipla)
«Io ho la sclerosi multipla, ma ho dimostrato che le cose le possiamo fare come tutti gli altri!»: lo ha detto Cristina Guidi, dopo avere completato in un’ora, 13 minuti e 43 secondi la traversata a nuoto dello Stretto di Messina, vincendo la sua sfida con la sclerosi multipla con la quale convive da sette anni. Insieme a lei – che è uno dei volti della campagna “#Smuoviti”, lanciata dall’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla), per celebrare i cinquant’anni della propria attività – c’era anche Massimiliano Granata, affetto dalla stessa malattia
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Un’opportunità in più per il lavoro delle persone con disabilità visiva
«Oggi il collocamento mirato attraverso i canali pubblici è in grossa difficoltà. Con la sottoscrizione di questo protocollo d’intesa vogliamo offrire alle persone con disabilità visiva un’opportunità in più»: lo dichiara Franco Lepore, presidente dell’UICI e dell’IRIFOR di Torino, a proposito del protocollo d’intesa sottoscritto nei giorni scorsi con Abile Job, Società che si pone sul mercato del lavoro come realtà di facilitazione per l’inserimento delle persone con disabilità. L’obiettivo è segnatamente quello di favorire l’inserimento lavorativo di persone cieche e ipovedenti gravi
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Servono risposte concrete ai bisogni delle persone sordocieche
Sono circa 190.000, in Italia, le persone affette da patologie che coinvolgono sia la vista sia l’udito e 108.000 di esse sperimentano importanti restrizioni alla propria autonomia, non potendo uscire di casa a causa di altre forme di disabilità che si sommano a quelle della vista e dell’udito. «È vitale – ha dichiarato il presidente dell’UICI Mario Barbuto, in occasione della Prima Giornata Nazionale dei Sordociechi – far comprendere al Governo e alle Istituzioni italiane quanto sia importante irrobustire, ampliare e proseguire il percorso di tutela di questa ampia collettività»
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Caro Ministro, vi sono parecchie cose da sistemare…
«Caro Ministro per la Famiglia e le Disabilità – scrive Rosa Mauro -, noi siamo proprio i suoi utenti tipo: sposati, di due sessi diversi, con un ragazzo di vent’anni con autismo e ipovisione, e io stessa cieca parziale e con problemi motori. Per noi e per tante altre famiglie con disabilità ci sono parecchie cose da sistemare e per molte di esse mi dirà che è necessario un coordinamento con altri Ministeri. Converrà dunque con me che è il momento di cominciare a colloquiare, discutere, mediare. Chiedere fondi e possibilmente ottenerne, e prima si comincia…»
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