Lanciato l’appello dei Cento: il popolo dell’opposizione chiede unità

I primi cento firmatari, in rappresentanza dei movimenti che in tutta Italia si sono battuti in questi mesi contro il governo Draghi e le sue misure liberticide, lo hanno già sottoscritto.
A breve ogni cittadino potrà firmare l’“Appello dei cento” attraverso una landing page dedicata, su internet, per dare forza alla richiesta di unità che si leva nitida da tutte le piazze italiane.

L’Appello si basa su cinque punti fondamentali attorno a cui i movimenti di piazza di questi mesi possano convergere, nel rispetto dell’autonomia e dell’identità di ciascuno:

1) il ripristino di tutti i diritti di libertà cancellati, tra cui la libertà di scelta terapeutica;

2) il rifiuto dello stato di polizia e dei dispositivi elettronici di schedatura e sorveglianza;

3) l’abbandono del neoliberismo e il ritorno a un’economia che assicuri giustizia sociale e redditi dignitosi per tutti, in linea col dettato costituzionale del 1948;

4) la piena sovranità dell’Italia e quindi l’uscita dall’euro e dall’Unione Europea;

5) la neutralità del nostro Paese, una pace vera e la fratellanza tra i popoli, e quindi l’uscita dalla NATO e dalle sue strategie geopolitiche imperiali.

La lealtà e l’impegno fattivo verso questi obiettivi comuni saranno l’architrave di una opposizione VERA che si autodeterminerà attorno ad essi, attraverso un processo costituente, dal basso, realmente democratico, il cui protagonista sarà il “popolo delle piazze” e tutti i firmatari che si vorranno aggiungere: un processo aperto alla partecipazione e al contributo di tutti, anche di quei piccoli partiti di opposizione sorti negli ultimi mesi, a patto che dimostrino quella stessa lealtà e quello stesso impegno, dando prova di saper abbandonare personalismi e ambiguità politiche.

Tutti i firmatari dell’Appello saranno chiamati a partecipare ad assemblee locali per la costruzione di una grande alleanza e di una lista unica alle prossime elezioni. Se saremo in tanti a sottoscriverlo potremo innescare un processo virtuoso, una sorta di “effetto valanga” che ci consentirà, non solo di entrare in Parlamento con candidati agguerriti approvati dalle assemblee territoriali degli attivisti, ma anche di cacciare Draghi e il suo ignobile esercito di collaborazionisti, mettendo nuovamente al centro dell’azione politica l’interesse dell’Italia e degli italiani e non quello delle élite mondialiste e guerrafondaie che, per perseguire la loro sete di potere e di profitto, stanno cercando di portare il nostro Paese e il mondo intero verso il baratro.

“Soli siamo niente, uniti possiamo tutto!”

 

Appello dei Cento

NOI CI SAREMO !

Appello per una lista elettorale dei movimenti di Resistenza Costituzionale

 

Col pretesto della pandemia i fuorilegge che comandano hanno gettato le fondamenta di un regime di dittatura fondato sulla segregazione sociale e la persecuzione di chiunque si ribelli ai soprusi di stato. Simbolo di questo regime è il “green pass”: chi ce l’ha gode della libertà (provvisoria), chi non ce l’ha diventa un paria. Non è bastato, a questi fuorilegge, rubare alle persone i più elementari diritti di cittadinanza, addirittura del lavoro e di ogni fonte di reddito; questi banditi, mentre nulla hanno fatto per migliorare la sanità pubblica, sono giunti persino ad infierire sui bambini. Non si era mai visto un tale abominio. Nessun altro paese del mondo ha toccato tanta immorale nefandezza.

Ma al peggio non c’è limite. Davanti al conflitto tra la Russia e il blocco USA-NATO-UE-Ucraina il governo del satrapo liberista Draghi, in palese contrasto con la Costituzione e gli interessi nazionali, invece di agire per una pace giusta, ha occupato la prima linea del fronte militarista e oltranzista anti-russo. Come con la pandemia il conflitto viene usato per attuare un secondo violento shock così da imporre un’economia di guerra, inaccettabili spese militari volute dalla NATO, nuovi stati d’emergenza, ulteriori strette autoritarie per prevenire e schiacciare le incipienti proteste popolari. Siamo al nuovo capitolo della cospirazione mondialista denominata “grande reset”.

E’ urgente mettere in sicurezza il Paese, per farlo occorre rovesciare l’élite disfattista che comanda, cacciare Draghi e la sua corte di tecnocrati, dare quindi agli italiani un governo che apra la strada ad un secondo Risorgimento. Questo, nulla di meno, deve essere il punto di arrivo della marcia avviata due anni fa dal movimento contro la dittatura sanitaria. Ma per vincere occorre costruire un ampio fronte d’opposizione. Il movimento di resistenza che ha animato le piazze del Paese è la sola base reale per costruirlo.

Vinceremo se, oltre ad unire le lotte per la libertà, contro il carovita, la disoccupazione, la nuova austerità e il militarismo, sapremo proporre una seria alternativa di società che persegua la difesa dell’ambiente contro il falso ecologismo di regime.

Una tappa importante di questa battaglia saranno le elezioni politiche che si svolgeranno all’inizio del 2023 (forse addirittura nell’autunno di quest’anno). Serve fare del Parlamento la nostra trincea avanzata, serve una lista unica nazionale, con un simbolo unico e una piattaforma condivisa, servono candidati combattenti approvati da assemblee territoriali degli attivisti.

  1. Cinque sono i punti principali sui quali riteniamo si possa costruire un fronte ampio:
    Il ripristino di tutti i diritti di libertà cancellati in questi ultimi anni, tra cui la libertà di scelta terapeutica;
  2. Il rifiuto dello Stato tecnocratico di polizia e l’abolizione di tutti i dispositivi elettronici di schedatura e sorveglianza;
  3. L’abbandono del liberismo per un’economia che assicuri giustizia, lavoro e reddito per tutti, attuando ma aggiornando il modello di economia mista scolpito nella Costituzione del 1948;
  4. La piena sovranità politica, economica, alimentare, monetaria dell’Italia, quindi l’uscita dall’euro e dalla Ue;

Una politica di neutralità, di pace e fratellanza tra i popoli, quindi di liberazione dalle catene della NATO.
I piccoli e litigiosi partiti sorti negli ultimi anni dovrebbero agire per costruire questo fronte ampio. Invece, in barba alla diffusa domanda unità, proprio in vista della sfida elettorale, stanno procedendo ognuno per conto proprio. Andare alle elezioni con più liste sarebbe una iattura, un suicidio collettivo. Per questo il movimento di resistenza contro la nuova dittatura, con le sue migliaia di attivisti, può e deve entrare in gioco. A questo serve questo appello. Se saremo in tanti a sostenerlo ce la faremo. Tutti i firmatari verranno chiamati a partecipare ad assemblee locali (principalmente provinciali) e regionali, con all’ordine del giorno la costruzione di una grande alleanza e di una lista unica alle prossime elezioni. Tutte le adesioni saranno individuali. Alle forze già organizzate chiediamo di contribuire fattivamente al processo unitario.

Coordinamento nazionale dei movimenti di Resistenza Costituzionale

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