CNJ scrive all’ambasciatore russo: Radicali Italiani affiggono offensivi manifesti per incriminazione di Putin

A Sua Eccellenza Sergey Razov,  Ambasciatore della Federazione Russa in Italia

Abbiamo appreso con poco stupore ma ovvio sdegno la notizia che a Roma, in più zone della città, sono stati affissi manifesti a firma dei Radicali Italiani con appello rivolto alla popolazione per donare al loro partito il 2×1000 della Dichiarazione dei Redditi, a sostegno  dell’incriminazione del Presidente della Federazione Russa Vladimir Putin di fronte alla “Corte Penale Internazionale dell’Aja”, così come, sempre citando i suddetti cartelloni, fu fatto nel 1999 con Milošević.

Come associazione e singoli cittadini italiani contro la guerra abbiamo avuto modo di conoscere bene il reale carattere del “processo” intentato all’Aia contro Milošević, che in quella galera è stato infine ucciso, e la natura di quel “Tribunale Internazionale per i Crimini commessi sul territorio della ex-Jugoslavia” (ICTY), istituito ad hoc operando una forzatura dello Statuto dell’ONU (che non consentirebbe tali operazioni se non passate prima per l’approvazione della Assemblea Generale). Non possiamo perciò esimerci dal condannare con forza la campagna millantatoria, avviata già da settimane dai Radicali Italiani, che è offensiva e pericolosa per le relazioni tra i nostri Stati, già duramente danneggiate dalla inadeguatezza e purtroppo mancanza di responsabilità anche delle classi dirigenti occidentali, che si sommano alle difficoltà intrinseche delle parti direttamente coinvolte nel conflitto.

La nostra associazione ha molto lavorato in questi anni per investigare e far conoscere al pubblico i retroscena del “processo” a Milošević e delle attività illegali dell’ICTY, istituendo persino un premio per saggi specialistici (1) dalla cui seconda edizione sta scaturendo proprio in queste ore una nuova pubblicazione in lingua inglese (2) dopo la pubblicazione, mesi fa, di un libro interamente dedicato a documentare la figura dell’ultimo presidente jugoslavo e il processo-farsa intentato contro di lui (3).

Gli offensivi manifesti dei Radicali Italiani affissi a Roma

Purtroppo la Storia non sembra insegnare nulla, a nessuno. In questa iniziativa dei Radicali Italiani riconosciamo purtroppo la stessa propaganda, con lo stesso “disegno”, già vista in Europa negli anni dell’aggressione della NATO contro la Jugoslavia, che fu una vera e propria escalation di disinformazione e mistificazione dei fatti, fino al ribaltamento della realtà. Quella campagna fu molto rapida, finalizzata a disumanizzare il popolo della Serbia e a demonizzarne il Presidente Milošević per fare di lui il capro espiatorio di tutti i crimini commessi dall’Europa e dalla NATO.

Per quanto riguarda la richiesta dei Radicali Italiani di incriminare Vladimir Putin dinanzi alla “Corte Penale Internazionale dell’Aia” (ICC), evidenziamo come tale istituzione, nata appena nel 2002 a seguito della stipula del Trattato di Roma, sia ben distinta dall’ICTY e non sia attualmente riconosciuta né dalla Federazione Russa né dall’Ucraina e nemmeno dagli USA (4), per cui l’obiettivo dei Radicali Italiani sarebbe comunque irrealizzabile. I Radicali Italiani giocano intenzionalmente a confondere l’ICC con l’ICTY prendendo in giro i cittadini, consapevoli dell’impossibilità di istituire un nuovo tribunale ad hoc come quello per il caso jugoslavo, che culminò le sue attività con l’incriminazione di Milošević guarda caso proprio durante i criminali bombardamenti della NATO su Belgrado.

È ben vero che le classi dirigenti dell’UE e della NATO hanno abbandonato ogni formalità che si convenga nelle relazioni internazionali e travalicato il senso stesso della decenza e purtroppo l’Italia fa la sua parte, spesso nella veste di “pecora”. Ciononostante la propaganda dei Radicali Italiani allude a un “processo” impossibile e la cosa più grave è la raccolta pubblica di finanziamenti dei cittadini da versare al partito attraverso il 2×1000, effettuata usando un falso ideologico e quindi illegittima.

Questo comportamento deplorevole si accompagna a quello della stampa mainstream che contribuisce volentieri alla disinformazione strategica e ha “indossato l’elmetto“, dando spazio a fomentatori di odio e strilloni guerrafondai, più o meno consapevoli sostenitori del governo neonazista di Kiev e dei gruppi di estrema destra, che “pascolano” indisturbati per l’Europa da ormai svariati decenni, sdoganando il ritorno delle teorie più nere, utilizzate oggi come nel Novecento  per attaccare paesi non “occidentalizzati”, come la Russia o comunque fuori della sfera di influenza.

La nostra Associazione, pur condannando qualsiasi conflitto armato, non ha mai omesso di evidenziare la distruttiva irresponsabilità di molti leader europei e anglosassoni, la loro trasgressione delle Leggi e del Diritto Internazionale, l’inosservanza dei Trattati stipulati dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, che hanno determinato la grave situazione attuale. Questo scorretto e spietato modo di fare politica internazionale, che aveva già causato la guerra fratricida in Jugoslavia e con la violazione senza ritegno della Risoluzione 1244 dell’ONU ha portato al riconoscimento della “indipendenza” del Kosovo, sta trascinando l’Europa nel baratro di quella che potrebbe diventare una terza guerra mondiale, combattuta anche con armi tattiche nucleari, e un Olocausto del pianeta.

Il senso di responsabilità storica e le nostre coscienze umane libere di esprimerci ci spingono a schierarci ancora una volta dalla parte del bisogno di Verità, di Giustizia e del Diritto. Ribadiamo perciò la nostra solidarietà con il popolo russo e con chi lo rappresenta autenticamente, dinnanzi a questa ennesima campagna mistificatoria e guerrafondaia, alla quale ci opponiamo e che non riteniamo possa contribuire alla risoluzione del conflitto in essere. 

Per il Coordinamento Nazionale per la Jugoslavia – onlus 

Il Direttivo

11 Luglio 2022

 

NOTE:

(1) http://www.cnj.it/home/it/diritto-internazionale/9413-i-vincitori-del-concorso-g-torre-edizione-2020.html

(2) “The Strange Case of the Hague Tribunal for the Former Yugoslavia”, ed. Jugocoord Onlus, 2022 (in stampa – altre info su cnj.it ).

(3) http://www.cnj.it/home/it/informazione/milosevic/9464-orientamenti-4.html

(4) https://it.wikipedia.org/wiki/Stati_che_aderiscono_allo_Statuto_di_Roma

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