Gaza sotto bombardamento aereo di Israele dopo operazione Hamas. 160 palestinesi uccisi e 100 feriti

L’AntiDiplomatico – 07/10/2023

IN AGGIORNAMENTO. Gaza sotto bombardamento aereo di Israele dopo operazione Hamas. 160 palestinesi uccisi e 100 feriti – GUERRE E IMPERIALISMO – L’Antidiplomatico (lantidiplomatico.it)

 

15:23 Riepilgo eventi

  • Almeno 160 palestinesi sono stati uccisi a Gaza e oltre 1.000 sono rimasti feriti, secondo l’autorità sanitaria palestinese, dopo che Israele ha lanciato attacchi in rappresaglia all’offensiva a sorpresa di Hamas sul territorio israeliano.
  • Fonti sanitarie israeliane hanno affermato che 40 israeliani sono morti e 750 sono rimasti feriti a causa degli attacchi di Hamas.
  • Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che il suo paese è “in guerra”, mentre la Palestina ha ribadito che la fine dell’occupazione israeliana dal suo territorio è l’unica garanzia per “sicurezza, stabilità e pace” nella regione.
  • Gli Stati Uniti hanno annunciato che lavoreranno per garantire che Israele “abbia ciò di cui ha bisogno per difendersi” e Regno Unito, UE e Ucraina hanno condannato gli attacchi di Hamas contro Israele.
  • Un consigliere del leader supremo iraniano Ali Hosseini Khamenei ha affermato che l’Iran ha sostenuto l’attacco dei palestinesi. Anche il gruppo armato libanese Hezbollah ha riferito di essere “in diretto contatto con la leadership della resistenza palestinese”.
  • Mosca ha espresso “seria preoccupazione” per gli scontri militari tra palestinesi e israeliani. “Confermiamo la nostra posizione principale e coerente secondo cui questo conflitto, che dura già da 75 anni, non ha soluzione con la forza e può essere risolto solo con mezzi politico-diplomatici”, ha ribadito la portavoce del Ministero degli Esteri russo Maria Zakharova.

 

Il leader delle Brigate al-Qassam annuncia un’operazione militare contro Israele

Mohammad Deif, comandante in capo delle Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, ha annunciato, questa mattina, il lancio dell’operazione “Al-Aqsa Flood” a seguito di una raffica di razzi lanciati e di un’operazione di infiltrazione negli insediamenti nei dintorni di Gaza.

Il leader palestinese ha affermato che l’operazione arriva in risposta alla profanazione della moschea di al-Aqsa da parte dell’occupazione israeliana, come le aggressioni alle donne in preghiera.

Ha aggiunto che la Resistenza ha lanciato più di 5.000 razzi e proiettili durante la prima fase degli attacchi.

Deif si è rivolto ai combattenti della Resistenza Palestinese: “Questo è il vostro momento per far capire al nemico che il suo tempo è finito”, aggiungendo che la Resistenza aveva precedentemente messo in guardia l’occupazione israeliana dall’aggredire le donne adoratrici e dalla profanazione di al-Aqsa.

Il leader delle Brigate Al-Qassam si è rivolto anche ai palestinesi della Cisgiordania occupata, invitandoli a “organizzare operazioni contro gli insediamenti” e a “spazzare via” l’occupazione.

Ha poi esortato i palestinesi che risiedono ad al-Quds-Gerusalemme occupata , così come quelli nei territori occupati nel 1948, a unirsi alla lotta contro l’occupazione israeliana.

Secondo l’emittente del Qatar, Al Jazzera “almeno 35 tra soldati e coloni israeliani sono stati catturati dai combattenti della resistenza palestinese dallo scoppio dell’operazione Tempesta di Al-Aqsa” citando fonti israeliane”.

Anche le moschee nel campo profughi di Shuafat a Gerusalemme sostengono la resistenza palestinese a Gaza.

Deif ha invitato i palestinesi a imbracciare le armi, utilizzando ogni mezzo possibile.

Si è rivolto anche alla Resistenza in Libano, Siria, Iraq e Iran, dicendo: “Questo è il giorno in cui fronti e bandiere si uniranno”.

Inoltre, ha esortato gli algerini, i marocchini, i giordani, gli egiziani e il resto del mondo arabo ad agire a sostegno dell’operazione. 

Netanyahu: “Siamo in guerra”

Intanto, l’esercito israeliano nell’immediato ha dichiarato lo “stato di guerra” dopo che combattenti della Resistenza Palestinese si sono infiltrati negli insediamenti adiacenti a Gaza, chiedendo ai cittadini di trovarsi vicino o all’interno dei rifugi nelle aree circostanti della Striscia di Gaza.

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è stato più esplicito. Infatti, ha dichiarato poche ore dopo l’operazione della Resistenza palestinese che il suo paese è in guerra.

“Non è un’operazione, è una guerra”, ha affermato rivolgendosi ai suoi cittadini attraverso i suoi social network, aggiungendo: “Vinceremo”. “Il nemico pagherà un prezzo che non ha mai conosciuto”, ha minacciato il primo ministro.

 

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