Rassegna 30/03/2024
Guerra a Gaza: secondo un’esperta dell’ONU ci sono“fondati motivi” per ritenere che Israele abbia commesso un genocidio
26 marzo 2024 – Middle East Eye
Francesca Albanese, relatrice speciale dell’ONU, ha chiesto un embargo sulle armi a Israele
Lunedì Francesca Albanese, l’esperta di diritti umani delle Nazioni Unite, ha presentato al Consiglio di sicurezza dell’ONU [ in realtà al Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU a Ginevra. ndt] un rapporto in cui sostiene che nella sua guerra contro Gaza Israele ha commesso diversi atti di genocidio e che dovrebbe essere sottoposto a un embargo sulle armi.
Albanese, relatrice speciale dell’ONU sui diritti umani nei territori palestinesi, nel suo rapporto ritiene che vi siano “fondati motivi” per stabilire che Israele ha violato tre dei cinque punti elencati nella Convenzione dell’ONU sul genocidio.
Queste violazioni sono: l’uccisione di palestinesi, il causare loro gravi danni fisici o mentali, e “l’infliggere deliberatamente condizioni di vita tali da provocare, in tutto o in parte, la distruzione fisica della popolazione”, azioni approvate da dichiarazioni di intenti genocidi da parte di funzionari militari e governativi.
“La schiacciante natura e portata dell’assalto israeliano a Gaza e le condizioni di vita devastanti inflitte rivelano l’intento di distruggere fisicamente i palestinesi come popolo”, afferma il rapporto.
Inoltre il rapporto accusa Israele di tentare di legittimare le sue azioni genocide etichettando i palestinesi come “terroristi”, “trasformando così tutto e tutti in un bersaglio o in un danno collaterale, quindi uccidibile o distruttibile”.
“È ovvio che in questo modo a Gaza nessun palestinese è al sicuro”, afferma.
Il rapporto aggiunge che l’attuale guerra a Gaza non è iniziata il 7 ottobre ma che si tratta dell’ultima fase “di un lungo processo di cancellazione coloniale da parte dei coloni”, che costituisce una “Nakba continua”, o catastrofe, riferendosi alla pulizia etnica della Palestina da parte delle milizie sioniste per far posto alla creazione di Israele nel 1948.
Inadempienza
Albanese esorta gli Stati membri a imporre un embargo sulle armi a Israele “poiché è chiaro che non ha rispettato le misure vincolanti imposte dalla Corte Internazionale di Giustizia (CIG)”, riferendosi alle misure provvisorie emesse dalla Corte a gennaio, dopo che il Sud Africa aveva portato Israele davanti al tribunale dell’Aja con l’accusa di genocidio contro i palestinesi.
La Corte ha ordinato a Israele, in attesa di una sua sentenza, di adottare, misure atte a prevenire azioni che rientrino nell’articolo II della Convenzione sul genocidio.
Il rapporto chiede inoltre “un’indagine approfondita, indipendente e trasparente” su tutte le violazioni del diritto internazionale e un piano per porre fine “allo status quo illegale e insostenibile che costituisce la causa principale dell’ultima escalation”.
Albanese ha aggiunto che l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, dovrebbe essere adeguatamente finanziata per affrontare la galoppante crisi umanitaria a Gaza. L’agenzia ha affermato di essere al “vicina al collasso” in seguito alla sospensione dei finanziamenti dopo che Israele ha affermato che 12 dei suoi dipendenti sarebbero coinvolti negli attacchi guidati da Hamas il 7 ottobre.
Israele ha imposto un divieto di visto ad Albanese dopo la sua affermazione su X che gli attacchi guidati da Hamas al sud di Israele sono stati una “risposta all’aggressione di Israele”.
La missione diplomatica israeliana a Ginevra ha respinto il rapporto, condannando le “accuse oltraggiose” di Albanese come “semplice continuazione di una campagna che cerca di minare la stessa istituzione dello Stato ebraico”.
“La guerra di Israele è contro Hamas, non contro i civili palestinesi”, ha affermato la missione in una nota.
(traduzione dall’inglese di Aldo Lotta)
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