Alessandro Di Battista – 25/09/2025
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Tutto il mondo si è reso conto di quanto faccia schifo, di quanto faccia vomitare, lo Stato terrorista di Israele. Ma in Italia abbiamo il Ministro degli Esteri della Repubblica italiana che – invece di occuparsi di fermare un genocidio a poche centinaia di chilometri dalle nostre coste – preferisce attaccare in prima serata un libero cittadino come Enzo Iacchetti. E a Iacchetti va tutta la mia gratitudine perché denuncia questo orrore dall’8 ottobre 2023, non certo da ieri.
Quello che sta succedendo in queste ore è vergognoso. Israele ha intimidito con droni ed esplosioni un gruppo di cittadini disarmati che si sta dirigendo verso Gaza. La scorsa notte la Sumud Flotilla navigava in acque internazionali, a sud di Creta. Israele ha danneggiato undici navi. Undici. È abominevole. La maggior parte di quei ragazzi sono giovanissimi, studenti, cittadini che non ce la fanno più a stare zitti dinanzi al genocidio. E segnalo una cosa: Israele ha attaccato un’imbarcazione battente bandiera italiana. È un attacco diretto al nostro Paese.
Dinanzi a tutto ciò la Farnesina ha rilasciato questa dichiarazione: “Il ministro Tajani ha chiesto all’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv di assumere informazioni e di rinnovare la richiesta già fatta al Governo di Gerusalemme di garantire la assoluta tutela del personale imbarcato”. Quindi sostanzialmente Tajani chiede a chi assedia di andarci piano nell’assedio. Non so se ci rendiamo conto del livello di sudditanza politica a cui siamo arrivati.
Intanto Israele a Gaza continua ad ammazzare. Solo oggi hanno ucciso almeno cinquanta palestinesi. A Ramallah, in Cisgiordania – quella che viene considerata la capitale amministrativa della Palestina – i terroristi israeliani hanno rapito tre bambini: Yousef Adeeb Atta, 13 anni, Saif Ali al-Barghouthi, 14 anni, e Mahmoud Zahran, 15 anni. Non sono i primi e non saranno gli ultimi: Israele rapisce ostaggi da molto prima del 7 ottobre 2023. Ma per l’Unione europea e l’Italia ci sono ostaggi di serie A e ostaggi di serie B.
E mentre accade tutto questo, ieri Giorgia Meloni ha avuto il coraggio di dire: “Io penso che la principale pressione politica vada fatta nei confronti di Hamas”. Capite la follia? La Presidente del Consiglio ritiene più importante fare pressione su Hamas – vi ricordo che Israele ha bombardato i membri di Hamas mentre discutevano in Qatar la proposta di Trump che prevedeva il rilascio degli ostaggi – e non su uno Stato con uno degli eserciti più potenti del mondo, che possiede armi nucleari mai dichiarate e tecnologie belliche tra le più sofisticate al mondo. Per Meloni la pressione va fatta su Hamas, non su questo Stato terrorista che attacca e intimidisce civili disarmati, che uccide ogni giorno bambini, che ammazza quelli con cui deve trattare, che rapisce bambini in Cisgiordania, che occupa da settant’anni territori altrui, che colpisce moschee e chiese, che annienta ospedali come se nulla fosse, che ammazza membri di organizzazioni umanitarie. No, per Meloni va fatta pressione su Hamas. Che schifo!
