“Raffaele Bendandi… l’uomo che prevedeva i terremoti”

Bendandi diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saper predire una scossa di terremoto.

 

Raffaele Bendandi… l’uomo che prevedeva i terremoti

Si possono prevedere i terremoti? Bendandi diceva di essere in grado di prevedere le scosse di terremoto – Raffaele Bendandi, detto anche l’uomo dei terremoti, nacque a Faenza il 17 ottobre 1893.
Bendandi diceva di aver scoperto come si producono i terremoti e disse di saper predire una scossa di terremoto.

Nacque da un’umile famiglia nel quartiere tradizionalmente denominato Filanda Vecchia, che non potè permettergli di andare avanti con gli studi superiori (ultimò le scuole elementari, un corso di specializzazione per il disegno tecnico e fece l’apprendista da un orologiaio); ciononostante all’età di 10 anni era già appassionato di astronomia e geofisica, tanto da costruirsi da solo un telescopio ed alcuni giroscopi (in effetti lui era uno scultore di legno per professione). In seguito al terremoto di Messina del 28 dicembre 1908, si appassionò ai terremoti, e riuscì, secondo lui, anche a predirli. Dopo l’esperienza come apprendista presso un orologiaio, si iscrisse ad una Scuola d’Arte, per divenire un intagliatore di candelabri e statue sacre, nell’Emilia. Durante la Grande Guerra servì come meccanico in una squadriglia aerea. Si può definire il Bendandi come un ricercatore autodidatta, che nel 1920 formulò la propria teoria «sismogenica».

La sua teoria ha origine in una passeggiata lungo il bagnasciuga, mentre prestava servizio di guardia durante la sua naja: lui nel 1919 intuisce che la crosta terrestre, così come le maree, è soggetta agli effetti di attrazione gravitazione della Luna. La sua teoria per la previsione dei terremoti (mai riconosciuta dalla comunità scientifica) era infatti basata sul fatto che la Luna e gli altri pianeti (insieme al Sole) sono la causa dei movimenti della crosta terrestre, che effettivamente rigonfia, deforma e fa pulsare la crosta terrestre, con tempi e ritmi dipendenti dalla posizione dei corpi celesti. Andò avanti con i suoi studi anche sfruttando una sorta di mini laboratorio posto in una profonda grotta dell’Appennino tosco-romagnolo.

Una sua prima involontaria previsione la fece per il terremoto della Marsica il 13 gennaio 1915, quando si accorse che il 27 ottobre dell’anno precedente aveva lasciato un appunto al riguardo.

Fino ad allora erano in pochi a credere alle sue teorie; il 23 novembre 1923 davanti al notaio di Faenza decise di far scrivere una sua previsione: il 2 gennaio 1924 si verificherà un terremoto nelle Marche. Il terremoto effettivamente si verificò, ma due giorni dopo. Ciononostante il Corriere della Sera gli dedicò la prima pagina, chiamandolo Colui che prevede i terremoti; la sua fama così crebbe anche a livello internazionale. Nei suoi studi si occupò anche di astronomia, geofisica, magnetica, studi cosmici e atmosferici, e della radioattività atmosferica in relazione a scopi atomici.Oltre ai suoi personali, la sua principale attività era quella di falegname; grazie a questa attività costruì e riuscì a vendere alcuni suoi modelli di sismografi, anche in America. Riuscì nel suo piccolo a dotarsi anche di una piccola biblioteca scientifica.

Durante il periodo fascista, precisamente nel 1927 dapprima fu nominato da Mussolini Cavaliere dell’Ordine della Corona d’Italia, ma poi venne diffidato dal pubblicare ulteriori previsioni sui terremoti in Italia, pena l’esilio; in realtà egli continuò a farlo, ma su altri giornali americani.

Dopo averlo studiato a fondo, nel 1931 Bendandi affida all’Accademia Pontificia il metodo da lui scoperto per interpretare il ciclo undecennale del Sole, e nel seguito riesce autofinanziandosi a pubblicare “Un principio fondamentale dell’Universo”, dove descrive la sua precedente scoperta.

Durante la sua vita, precisamente nel 1959, Bendandi scoprì anche un nuovo pianeta all’interno del sistema solare tra Mercurio ed il Sole, cui diede il nome della sua città natale, Faenza.

Solo successivamente, nel 1972 l’astronomo americano Wood e nel 1976 l’astronomo inglese Smith portarono avanti il metodo elaborato dal Bendandi per la previsione dei movimenti tellurici, andando a migliorarne l’analisi ed i risultati.

Anche il terremoto del Friuli nel 1976 fu previsto dalla sua teoria; inutilmente lui cercò di avvisare le autorità competenti, le quali lo trattarono come un ciarlatano.

Venne trovato morto, forse per cause misteriose, il 3 novembre 1979, nella sua casa-osservatorio in via Manara 17 di Faenza.

Bendandi, attraverso il suo metodo, ha anche predetto una scossa di terremoto devastante per la città di Roma e aree limitrofe per il giorno 11 maggio 2011, e un altro sisma di dimensioni ancora più apocalittiche per tra il 5-6 aprile 2012, quando parecchie scosse di terremoto colpiranno a macchia di leopardo tutta la terra.

In questa ultima predizione, tra l’altro, molti vedono anche le catastrofiche profezie Maya per il 2012.

tratto da: http://www.abruzzo24ore.tv

———-

 

Giuliani sulla profezia di Bendandi: possibile sisma nel Lazio

”Pronti a monitorare il radon”

 

Il ricercatore aquilano studioso dei terremoti Giampaolo Giuliani nel suo nuovo libro ”La forza della memoria”, oltre a durissimi attacchi alla Commissione grandi Rischi, ad Enzo Boschi, alla Protezione Civile, dedica ampio spazio a Raffaele Bendandi, lo studioso di terremoti, morto nel 1979 e che avrebbe previsto numerosi terremoti, con tanto di previo deposito presso un notaio della previsione messa nero su bianco. O con la prova di comunicazioni ufficiali spesso inascoltate.

Una teoria previsionale la sua fondata sull’attrazione gravitazionale in particolare l’allienamento dei pianeti che causerebbe la deformazione della crosta terrestre e dunque lo strofinamento delle faglie.

A Bendandi è dedicato un intero capitolo del libro, avendo avuto Giuliani la possibilità di studiare una parte del carteggio di Bendandi e i suoi grafici originali, salvati dalle fiamme

E c’è come noto una sua previsione che desta crescente allarme: quella relativa ad un evento sismico significativo nel territorio laziale in data 11 maggio 2011.

Nella nostra intervista in esclusiva Giampaolo Giuliani, ritiene affidabile la teoria e la capacità previsionale di Bendandi, e dunque consiglia di non sottovalutare la previsione relativa all’imminente terremoto in Lazio. Nel libro Giuliani scrive che il limite della teoria di Bendandi era nella mancata determinazione dell’epicentro, con margini di errore anche di svariati chilometri. Ma sul ”quando” Bendandi era di un’incredibile precisione. Bendandi, ricorda Giuliani, aveva previsto il terremoto del 1915 della Marsica, il terremoto del 1924 nelle Marche quello del Friuli del 1976, quello recentissimo ad Haiti. Previsioni tutte documentabili. Altre previsioni però si dimostrarono errate. Ma su questo tema torneremo in un un prossimo articolo di approfondimento.

Comunque garantisce Giuliani e non bisogna sottovalutare il rischio. E annuncia: ”Nei prossimi mesi anche noi intensificheremo l’attenzione sul territorio laziale in quanto i nostri rilevatori sono ingrato di monitorare anche a quelle distanze il rilascio di radon per poter avvisare con 6- 12 ore di anticipo sulla possibilità di eventi sismici.”. Denunce per procurato allarme permettendo.

tratto da: http://www.abruzzo24ore.tv

Sharing - Condividi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *