Rifiuti, Legambiente: basta discariche

Rifiuti, Legambiente: basta discariche, dalla Polverini serve piano per riduzione, riuso e differenziata. Subito confronto con le parti sociali.

LEGAMBIENTE LAZIO

Comunicato Stampa

“Basta discariche, se la Presidente Polverini vuole davvero evitare una nuova Malagrotta l’unica strada è quella di mettere in campo strategie, azioni attuabili e finanziamenti su riduzione, riuso e differenziata, coinvolgendo in un grande confronto pubblico gli amministrazioni, i cittadini, le parti sociali e tutti gli attori, altrimenti ci attende lo stesso percorso di Napoli, con barricate, proroghe e rifiuti per strada -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Peggio ancora poi sarebbe il commissariamento, una vera iattura come nei dieci anni passati, quando nella Regione Lazio, come in tante altre inutilmente commissariate, si sono visti solo allargamenti di tutte le discariche, deresponsabilizzando le amministrazioni locali. Ora che sono iniziati i primi frutti, dopo gli importanti investimenti sulla differenziata, i primi impianti di compostaggio, i Comuni ricicloni in costante aumento, non si può interrompere questo ciclo virtuoso, bisogna approvare il piano rifiuti stralciando la seconda assurda parte sullo scenario di controllo e procedere con celerità. Il problema più serio ce l’ha Roma, dove l’AMA e il Sindaco Alemanno pensano solo a come affossare la differenziata con strampalate raccolte miste che non funzionano affatto e con continui aumenti della tariffa per i cittadini, senza alcun risultato concreto.”
“Rincorrendo le possibili localizzazioni non si va da nessuna parte, sui rifiuti serve una politica pubblica seria e rigorosa, che non rincorra le esigenze dei privati, ma governi il settore puntando davvero su riduzione, riuso e riciclaggio e dando certezze -afferma Cristiana Avenali, direttrice di Legambiente Lazio-. Serve un grande coinvolgimento degli enti locali al contrario di quanto abbiamo visto finora, l’esatto contrario dell’anelato commissariamento, e un serio piani rifiuti che non preveda tutto e il contrario di tutto. Servono azioni concrete e finanziate, non si può compilare un libro dei sogni e prevedere pure un “piano B” fatto di discariche e inceneritori, se non si raggiungessero gli obiettivi fissati. I decreti di questi giorni ci preoccupano, dal luglio 2010 la Regione ha chiesto di attivare le unità di trito vagliatura a Malagrotta e di far marciare a pieno ritmo gli impianti di trattamento meccanico biologico autorizzati tra il 1999 e il 2002, perchè ora dovrebbero funzionare davvero?”

Roma, 29 giugno 2011
L’Ufficio Stampa

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