Repubblica Centraficana, sempre piu’ grave la situazione

La Repubblica Centrafricana continua a vivere nel caos e nell’insicurezza. Il governo ha reintrodotto il coprifuoco notturno, anche se da mesi la gente ha smesso di uscire di casa dopo il tramonto.

   Bangui, Repubblica Centrafricana: il Centro pediatrico di EMERGENCY D

 

SEMPRE PIÙ GRAVE LA SITUAZIONE IN REPUBBLICA CENTRAFRICANA

 

Bambini e genitori in attesa del proprio turno al Centro pediatrico di Bangui (Rep. Centrafricana)

«La Repubblica Centrafricana continua a vivere nel caos e nell’insicurezza. Il governo ha reintrodotto il coprifuoco notturno, anche se da mesi la gente ha smesso di uscire di casa dopo il tramonto. Nella gran parte del Paese le persone vivono con un pasto al giorno, quando riescono a racimolarne uno; le esecuzioni e le violenze stanno terrorizzando il Paese. Larga parte della popolazione ha abbandonato i villaggi rifugiandosi nella foresta.

L’accesso ai centri sanitari, e quindi alle cure, è sempre più difficile. Le malattie sessualmente trasmesse, i casi di malaria e le malattie epidemiche sono drasticamente aumentate.

Nel nostro Centro pediatrico a Bangui, la capitale, stiamo assistendo a un aumento drammatico della mortalità all’arrivo in ospedale: i genitori fanno molti chilometri per poter far curare gratuitamente i loro figli, ma spesso quando arrivano è troppo tardi.

Al Complexe pédiatrique di Bangui, la struttura pubblica dove stanno lavorando i nostri chirurghi, riceviamo bambini provenienti da villaggi distanti anche centinaia di chilometri, che si mettono in viaggio con le loro famiglie nonostante la totale insicurezza; sono bambini feriti da colpi d’arma da fuoco o con infezioni gravi per le lunghe attese delle cure negli ospedali periferici.

La Repubblica Centrafricana chiede solo una cosa: calma e respiro, dopo un anno di grandi tensioni e bagni di sangue».

— Ombretta, coordinatrice delle attività di Emergency in Repubblica Centrafricana 

www.emergency.it

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