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Ricerca, blitz lavoratori Ispra

Non si ferma la mobilitazione dei lavoratori dell’ISPRA che hanno fatto irruzione nella sala del Ministero dell’Ambiente dove era in corso la presentazione dell’Annuario dei Dati Ambientali.

 

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COMUNICATO STAMPA

RICERCA: BLITZ LAVORATORI ISPRA A PRESENTAZIONE

ANNUARIO DATI AMBIENTALI

USB, protezione e ricerca ambientale boicottate da Governo e da interessi politici

 

 

Non si ferma la mobilitazione dei lavoratori dell’ISPRA organizzati con l’USB P.I., che questo pomeriggio hanno da poco fatto irruzione nella sala del Ministero dell’Ambiente dove è in corso la presentazione dell’Annuario dei Dati Ambientali, in  via Cristoforo Colombo 44 a Roma.

Il blitz intende denunciare che le attività dell’Istituto Superiore per la Ricerca e la Protezione Ambientale sono messe a rischio a causa della mancata approvazione alla Camera dell’emendamento alla Legge di Stabilità, essenziale per il funzionamento dell’Ente e per la stabilizzazione di 130 precari con anzianità decennali. A seguito della protesta i lavoratori hanno avuto un colloquio con il Sottosegretario Barbara Degani.

“Sono passati oltre otto anni dalla  legge 133/2008 istituiva dell’ISPRA, l’Istituto di riferimento del Ministero dell’Ambiente per la protezione e la Ricerca Ambientale. Otto anni di grave insufficienza organizzativa, gestionale ed economica – denuncia Nicola Lugeri, dell’USB P.I. Ricerca –  trascorsi nel totale disinteresse del Ministro Gianluca Galletti. A rendere più preoccupante la situazione, i nuovi compiti strategici attribuiti all’Ente con la legge 132/2016, che istituisce il Sistema Nazionale Protezione Ambiente, approvata senza oneri aggiuntivi a carico dello Stato”.

Precisa il rappresentante USB: “In questo sistema ‘a rete’ è attribuito a ISPRA un ruolo centrale di indirizzo, coordinamento e intervento nelle vicende più rilevanti, come con i cosiddetti Lepta, ovvero i livelli essenziali delle prestazioni ambientali cui dovranno adeguarsi le Arpa regionali. Tuttavia non vengono rafforzati né l’organico né i finanziamenti, già insufficienti a svolgere le attuali funzioni attribuite all’Ente.

“Domani mattina saremo in presidio al ministero dell’Ambiente – annuncia Lugeri – e la mobilitazione proseguirà fino a che non avremo risposte. Indipendentemente dai capricci di Renzi e dagli effetti sul Governi, al Ministro chiediamo di prendersi carico, già tramite la legge di bilancio, dei problemi economici dell’Ente con investimenti strutturali; di obbligare l’Ente ad assumere i 130 precari storici; di avviare il rilancio anche attraverso vertici autorevoli, che vanno scelti in maniera trasparente, sia sulle tematiche istituzionali che sulla ricerca applicata e di base. Da anni lottiamo per l’ISPRA e non smetteremo sino a che non si prenderà atto che questo istituto è centrale per il Paese”, conclude Lugeri.

 

Roma, 6 dicembre 2016

Ufficio Stampa USB

 


 

 

COMUNICATO STAMPA

RICERCA: USB ISPRA, I MINISTRI PASSANO MA NECESSITA’ ISTITUTO RESTANO

Vogliamo rilancio di Istituto fondamentale per ambiente e cittadini

 

Non si ferma la protesta dei lavoratori dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: dopo il blitz di ieri alla presentazione dell’Annuario dei Dati Ambientali, stamattina a Roma un centinaio di lavoratori e lavoratrici ISPRA aderenti all’USB hanno manifestato sotto il Ministero dell’Ambiente per chiedere finanziamenti e assunzioni, a partire da quelle di 130 precari.

Inutili i tentativi di raffreddare gli animi da parte del Segretario generale, Antonio Agostini, e di Giuseppe Marchese, dell’ufficio del Gabinetto del Ministro, che hanno incontrato una delegazione dei manifestanti senza tuttavia fornire risposte sul merito della protesta.

“Dopo anni di tagli al contributo ordinario, l’Istituto non è più in grado di garantire il mandato istituzionale, figuriamoci le nuove attribuzioni date dalla legge 132/2016 che istituisce il sistema nazionale per la protezione dell’ambiente”, denuncia Nicola Lugeri dell’USB ISPRA.

Prosegue il rappresentante USB: “Siamo senza CdA da Ottobre e a gennaio scadrà il mandato dei vertici dell’Istituto. Vogliamo figure autorevoli per rilanciare le attività di ricerca, monitoraggio e controlli ambientali ed altre attività importantissime per la qualità della vita dei cittadini, quale la prevenzione dei dissesti idrogeologici, la qualità dell’aria che respiriamo e dell’acqua che beviamo”.

 “Decisamente Gian Luca Galletti è stato il ministro con la più scarsa attitudine alle politiche ambientali tra quelli che si sono avvicendati dall’anno di istituzione del l’Ispra nel 2008. L’unica continuità che lo unisce ai predecessori è stato il sistematico trasferimento di fondi pubblici alla Sogesid, che ha permesso di aggirare le regole degli appalti pubblici e del reclutamento del personale. I ministri passano, ma l’Ispra resta e noi siamo pronti a dare il benvenuto al nuovo ministro”, conclude Lugeri.

 

Roma, 7 dicembre 2016

Ufficio Stampa USB

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