Bologna 2 Agosto 1980, Fulvio Grimaldi: “Stragi, ricerca della verità?”

Fulvio Grimaldi – 02/08/2023

MONDOCANE (fulviogrimaldi.blogspot.com)

 

BOLOGNA, 2 AGOSTO 1980

STRAGI, RICERCA DELLA VERITA’? 

Basta che si guardino allo specchio

 

Il MANDANTE STORICO E ATTUALE: L’Atlantico, genocida per origine e vocazione, sostituitosi senza soluzione di continuità a quello germanico, a miglioramento di prestazioni, durata e risultati.

I MANDATARI: Una classe dirigente stragista, mantenutasi grazie all’insegnamento CIA della “strategia della tensione” e degli “opposti estremismi”. Tutti i governi succedutisi da De Gasperi (Portella della Ginestra) a Meloni (Ucraina), con brevi interruzioni duramente pagate dai suoi incauti protagonisti. Tutti i poteri economici, escluso Enrico Mattei. Tutti i poteri politici, partecipi o complici passivi, escluso il PCI, rimasto alla finestra.

GLI OPERATIVI: Tutta la massoneria, tutte le mafie, tutti indistintamente i Servizi Segreti.

LA MANOVALANZA SUL TERRENO: Cosa Nostra e il neofascismo, che oggi si esprime a livello governativo per assolvere all’incarico storico assegnato ai proconsoli della marca imperiale..

COME SI ESPRIME: Ridicolizzando la pretesa dell’esistenza, mai esistita, di una “Destra sociale” e confermandosi strumento dei massimi poteri nella guerra agli altri popoli, per procura mercenaria, e al proprio, per commissione diretta.

Dal cielo della patria incombe su 60 milioni di italiani, esclusa la minoranza criminale, la verità qui sopra definita. Basta aprire gli occhi e alzare lo sguardo. Come fece Pasolini, come sappiamo fare noi.

Prima che la coscienza di questa verità si impadronisca definitivamente della mente degli italiani, superati gli scogli dei grandi inganni depistanti, sanitari, militari, climatici, di genere e migrazione, si ricorre a rimedi sempre più di infima lega.

Nel giorno del 53° anniversario della strage di regime a Bologna, crimine apicale tra Portella della Ginestra, Avola, Reggio Emilia, i trucidati degli anni ’70, Piazza Fontana, Questura di Milano, Ustica, Brescia, Italicus, Roma-Firenze 1993, magistrati da Chinnici a Falcone e Borsellino, assistiamo all’ultimo, più miserabile, più fetecchioso, dei tentativi di scrollarsi di dosso l’evidenza di un’associazione a delinquere che ci è imposta da 75 anni esatti.

Primo ratto: “Bologna? Sono stati i palestinesi”. Con i quali era stato siglato un accordo di “non belligeranza” scrupolosamente osservato. Quattro gradi di giudizio, ripetuti processi, hanno tutti stabilito l’inequivocabile responsabilità di Licio Gelli e dei sicari fascisti, protagonisti provati di tutte le stragi con indirizzamento e assistenza dei Servizi.

Secondo ratto: Il DC9-Itavia è stato abbattuto su Ustica da una bomba piazzata nel gabinetto dell’aereo.

Patetico tentativo di smentire una ricostruzione incontestabile del giudice Priore, che pone l’episodio in linea con tutti gli altri atti di terrorismo stabilizzatore antipopolare. Per essersi trovati in volo nella notte in cui un missile NATO, mirato all’aereo libico, ha colpito il DC9, e per averlo visto, i piloti delle Frecce Tricolori, Mario Naldini e Ivo Nutarelli, sono stati fatti bruciare vivi in una collisione nei cieli di Ramstein del 28 agosto 1988.

Avendo partecipato, sull’Aermacchi di Naldini, poco prima della tragedia di Ramstein, a un volo della Frecce Tricolori per una diretta di Uno Mattina (TG1), ho poi avuto modo di intrattenermi con i due piloti nella base della Pattuglia Acrobatica a Rivolto (Aviano).

500 attacchi terroristici, 350 vittime, oltre 1000 feriti, inclusi poliziotti, magistrati, giornalisti, imprenditori, colpiti da apparati finto-politici, manipolati dallo Stato, ma senza i mai calcolati ragazzi del ’68-’77 falciati dalle forze dell’Ordine, o dai fascisti, o dall’eroina di Stato.

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