Biden modifica l’accordo sugli F-15 e raddoppia la fornitura all’amico Bibi

Antonietta Chiodo – 04/04/2024

Biden modifica l’accordo sugli F-15 e raddoppia la fornitura all’amico Bibi – News Academy Italia

 

Non è solo in Palestina che i bambini muoiono ogni giorno, eppure qualcosa si è spezzato dentro di noi, aprendo uno squarcio pregno di dolore, forse le migliaia di immagini sono state una mitragliata violenta sino a sentire l’odore del sangue. Quell’odore che solo la guerra porta con se, un puzzo inconfondibile che ti spezza lo stomaco incrociando occhi fermi nel passato, occhi che ti raccontano tutto, quel tutto che non vorresti mai conoscere.

I dati del genocidio sulla striscia di Gaza lasciano ogni giorno senza fiato, siamo in attesa che il conteggio si fermi, coscienti che le piccole anime volate in cielo non torneranno mai più.

I dati aggiornati al 4 aprile 2024 sono agghiaccianti:

41.600 Morti totali di cui 15.470 Bambini- 37.676 Civili –9.671 Donne – Feriti 77.250 – 349 Medici e Infermieri uccisi e 520 gravemente feriti – 2.000.000 Sfollati – 136 Giornalisti uccisi – 175 Operatori dell’ONU uccisi – 198 Soccorritori uccisi – 647 Moschee distrutte – 3 Chiese Cristiane distrutte.

La Casa Bianca in questi giorni è impegnata per l’approvazione di un pacchetto ulteriore che andrebbe ad ingrassare l’annuale rifornimento di 3,8 miliardi in armamenti ad Israele, si tratta di un piano distaccato però dai 95 miliardi da approvare anch’esso che includerebbero Ucraina e Taiwan, nonostante le mobilitazioni mondiali per il popolo palestinese e l’evidente narrazione fasulla in merito al recupero degli ostaggi sostenuta in questi mesi da Israele e Stati Uniti. Il presidente Biden ha recentemente presentato un disegno di legge per l’approvazione della vendita ulteriore di armi al suo inseparabile amico Benjamin Netanyahu. Pare sia stato confermato l’invio di 50 caccia F-15 da consegnare ad Israele nei prossimi anni, per una spesa totale di 18 miliardi di dollari.

Questo tipo di jet detto anche Eagle-Mc Donnel Douglas è definito “caccia di superiorità aerea”, entrò in scena per la prima volta nel luglio 1972 e sino ad oggi risulta non essere mai stato abbattuto, rappresenta infatti l’asso nella manica dell’ aeronautica militare israeliana da parecchi anni. Il pacchetto di vendita include fino a 50 nuovi aerei da combattimento F-15, 30 missili aria avanzati a medio raggio AIM-120 e una serie di kit di munizioni congiunte per attacco diretto che trasformano semplici bombe in armi a guida di precisione.

Biden modifica l’accordo sugli F-15 e raddoppia la fornitura all’amico Bibi News Academy Italia

Randy Reep, ex pilota di jet F-15, durante un’intervista rilasciata al canale Channel 24 mette in allerta in merito alle capacità di questo strumento e dei potenziali pericoli:

“ Il velivolo F-15 ha la capacità di trasportare molte armi con un’elevata precisione. Quindi, per quanto riguarda gli effetti derivanti dallo sganciare numerose bombe in brevissimo tempo sul bersaglio desiderato è incredibilmente efficace. Il parlamento statunitense si sta opponendo perché ogni volta che vendi la tecnologia degli Stati Uniti al di fuori dei nostri confini ne perdi il controllo, e quella tecnologia potrebbe poi essere diffusa a persone che non vuoi che la abbiano, parliamo di un mezzo con capacità distruttiva potentissima.”

La CNN ha confermato poche ore fa che questa vendita non sarà immediata ma che richiederà alcuni anni per completare il pacchetto di consegna, inoltre il Senato ha richiesto vengano depositati i documenti che attestino la fornitura ulteriore di armi ad alta precisione incluse nei 18 miliardi complessivi. Questo accordo tra Stati Uniti ed Israele in realtà venne siglato inizialmente nel 2023 prima del 7 ottobre ma includeva solo 25 jet, negli scorsi giorni il presidente Biden ha rivisto l’accordo depositando al Senato una maggiorazione di armamenti facendo salire il numero degli

F-15 da 25 a 50 più numerose munizioni. La consegna degli armamenti è stata una delle principali richieste del ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant in visita a Washington la scorsa settimana ottenendo un colloquio con i funzionari statunitensi, tra cui il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e il segretario alla Difesa Lloyd Austin.

Il governo statunitense sta riscontrando numerose resistenze in merito al recente accordo con Israele a causa dell’ impegno ddi numerose organizzazioni per i diritti umani riguardo alla decisione della Corte Internazionale di Giustizia che comprese nella sua valutazione di atto genocidario sulla Striscia di Gaza anche l’implicazione di attori terzi e fornitori di armi, inoltre i democratici hanno sollevato numerosi dubbi sulla fattibilità di questo accordo chiedendo al presidente Joe Biden di interrompere l’invio di armi che saranno evidentemente utilizzate per uccidere i civili inermi, come accaduto sino ad oggi.

Nei giorni scorsi alcuni senatori tra cui Bernie Sanders, Chris Van Hollen, Jeff Merkley, Mazie Hirono, Peter Welch, Tina Smith, Elizabeth Warren e Ben Ray Lujan hanno presentato una lettera dichiarando inattendibili le garanzie degli USA , nella lettera è sottolineata infatti la richiesta di consentire l’ingresso degli aiuti umanitari, sottolineando inoltre che gli Stati Uniti non dovrebbero sostenere guerre dove le morti civili siano evidentemente esagerate come in questo conflitto, appellandosi al documento stilato l’8 febbraio appunto dal presidente Biden in cui chiedeva garanzie ad Israele nell’utilizzo di questo tipo di forniture.

Le associazioni per i diritti umani Human Rights Watch e Oxfam hanno presentato il mese scorso un rapporto all’amministrazione Biden elencando un’ampia gamma di violazioni israeliane del diritto internazionale umanitario a partire dal 7 ottobre, compreso l’uso di fosforo bianco fornito dagli Stati Uniti nelle operazioni militari in Libano e Gaza, attacchi sproporzionati contro o vicino a diversi ospedali importanti e la distruzione di ambulanze.

Possiamo quindi trarre la conclusione che all’amministrazione Biden non interessino minimamente i morti che ad oggi sfiorano le 46,000 vittime di cui un notevole numero composto da bambini, la violazione sia del diritto internazionale che della recente risoluzione ONU per un Cessate il fuoco. Mentre nei giorni scorsi abbiamo potuto osservare Benjamin Netanyahu con un diabolico sorrisino impegnato in un video messaggio pubblicato in rete, dichiarando che l’uccisione dei 7 operatori del World Central Kitchen sia stato un errore nonostante sia evidente che i drone di ultima generazione siano in grado di fotografare la targa di un automobile a chilometri di distanza, significa quindi come provato dai numeri riportati in cima all’articolo che l’uccisione degli operatori umanitari non sia stato un danno collaterale, bensì un attacco mirato che Israele sa di poter compiere serenamente.

Sharing - Condividi