Maria Zakharova sui 75 anni dall’istituzione della NATO

Ambasciata della Federazione Russa in Italia – 06/04/2024

 

Commento di Maria Zakharova per i 75 anni dall’istituzione della NATO

75 anni fa, e cioè il 4 aprile del 1949, a #Washington veniva firmato il Trattato del Nord Atlantico, evento che segnò la nascita dell’alleanza militare più aggressiva dei tempi moderni. L’”Occidente collettivo”, capeggiato dagli #USA, ad appena quattro anni di distanza dalla fine della Seconda Guerra Mondiale iniziava già a prepararsi a un nuovo conflitto, quello che vedeva il blocco occidentale contrapporsi a un centro di potere e di sviluppo sovrano alternativo: l’Unione Sovietica. Secondo l’idea dei politici di allora, l’Alleanza del Nord Atlantico sarebbe dovuta essere uno strumento chiave atto a instaurare e mantenere l’egemonia di Washington e dei suoi alleati nel mondo. E tale è rimasta fino a oggi. Né la fine della Guerra Fredda, né la dissoluzione dell’#URSS e lo scioglimento del Patto di Varsavia sono serviti a modificare gli obiettivi dell’Alleanza Atlantica.

L’idea alla base dell’esistenza della NATO, formulata dal suo primo Segretario Generale, Lord Ismay, era quella di “tenere i russi al di fuori, gli americani all’interno e i tedeschi sotto il controllo” dell’Occidente; e tale concezione resta attuale ancora oggi. Per gli USA, la NATO era e rimane il principale strumento di controllo sugli alleati europei, nonché una fonte di risorse per il comparto industriale e militare americano. Nessun interesse legato all’effettiva sicurezza europea veniva davvero preso in considerazione se aveva il potenziale di indebolire l’egemonia politico-militare degli USA nel vecchio continente.

Dopo la fine della Guerra Fredda, l’Alleanza Atlantica impiegò molto tempo a individuare un nuovo “motivo di esistere” e nuovi compiti da portare a termine. La NATO entrò quindi nell’epoca delle grandi operazioni: Washington e i suoi alleati hanno intrapreso operazioni armate per il “mantenimento della pace” nei #Balcani, conclusesi con una sleale aggressione ai danni della #Yugoslavia; hanno intrapreso una “battaglia contro il terrorismo” in Afghanistan; i Paesi della NATO sono entrati a far parte della coalizione guidata dagli USA in #Iraq, e hanno portato avanti un intervento “umanitario” in #Libia. L’esito di tali atti di ingerenza è stato solo uno, in tutti i casi: Stati che si sono dissolti e sono caduti in rovina, territori di enorme estensione rimasti fuori da qualunque tipo di controllo governativo, miseria, esacerbazione di problematiche umanitarie, ingenti perdite umane, milioni di migranti.

Questa “ricerca di sé” si è conclusa con un fallimento su tutti i fronti per il blocco atlantico. Nel tentativo di giustificare la propria esistenza con la necessità di fare da garante per la sicurezza dei Paesi del “miliardo d’oro”, l’Alleanza Atlantica è tornata alla sua funzione d’origine: quella di respingere le minacce provenienti da est. Di nuovo, il ruolo dell’oppositore è stato assegnato alla Russia, che si è espressa a favore di un ordine mondiale che per l’“Occidente collettivo” guidato dagli USA è inaccettabile; un ordine mondiale basato sul multipolarismo, sul diritto internazionale, sull’uguaglianza e sul rispetto dei reciproci interessi. L’Alleanza Atlantica ha intrapreso la via dello smantellamento dell’intero sistema di controllo sugli armamenti, della militarizzazione dell’Europa e dello scontro con il nostro Paese.

Le nostre iniziative mirate a placare le tensioni sul piano politico e militare, a istituire un’architettura di sicurezza equa e basata sull’indivisibilità della sicurezza stessa, e a non cedere ad atti di provocazione hanno incontrato il silenzio totale da parte dell’Alleanza Atlantica. Tra le priorità di Washington e #Bruxelles non figurava il lavoro congiunto con #Mosca finalizzato a neutralizzare le nuove minacce e sfide comuni e a risolvere i problemi di sicurezza emersi a livello regionale e globale; c’era invece il voler mantenere a galla l’Organizzazione stessa, la quale non avrebbe ragione di esistere in assenza di un avversario esterno. Hanno avuto origine da qui le sei “ondate” di ampliamento del blocco atlantico, il voler fomentare i focolai di instabilità e promuovere le “rivoluzioni colorate” lungo i confini del nostro Paese, come anche le immense campagne di disinformazione portate avanti allo scopo di convincere sia la popolazione dell’#Europa occidentale e orientale che quella dei Paesi appartenenti all’ex Unione Sovietica della grande minaccia rappresentata dalla #Russia. Con il pretesto di contrastare Mosca, sono state incrementate le spese militari, si è fatto in modo che la russofobia prendesse piede all’interno delle società, e si è dato il via alla spirale delle sanzioni, mentre allo stesso tempo si procedeva ad equipaggiare militarmente il cosiddetto “fronte orientale” dell’Alleanza Atlantica, al quale si fornivano armamenti in grandi quantità.

Del ruolo cruciale ai fini del contenimento del nostro Paese è stata investita l’#Ucraina, la quale è stata volutamente trasformata nell’“Anti Russia”. I Paesi occidentali hanno incoraggiato il colpo di Stato nel Paese e hanno appoggiato le azioni punitive messe in atto dalle nuove autorità insediatisi a Kiev nei confronti della popolazione russofona. Nel 2014, in risposta al ritorno della #Crimea e di Sebastopoli nella Federazione Russa, il blocco atlantico ha interrotto totalmente la collaborazione con il nostro Paese sul piano civile e militare. In nome delle ambizioni geopolitiche della NATO, è stata sacrificata l’intera cooperazione di reciproco vantaggio in essere con la Russia. Sono finiti al macero i progetti nell’ambito della lotta al terrorismo e all’uso degli stupefacenti, come anche quelli nell’ambito del controllo sugli armamenti, del disarmo e della non proliferazione, quelli riguardanti i sistemi di difesa antimissilistica e le garanzie di compatibilità tra i diversi sistemi di controllo del traffico aereo; e tutto questo nonostante tali progetti andassero tutti realmente a beneficio di una maggiore sicurezza per tutti i Paesi membri del Consiglio Russia-NATO.

Un passo alla volta, passando anche per l’espulsione dei nostri collaboratori, si sono venute a creare condizioni che hanno reso intollerabile per i nostri diplomatici lavorare a Bruxelles. Le azioni ostili intraprese dai membri della NATO hanno portato alla sospensione totale delle attività della nostra missione diplomatica presso l’Alleanza Atlantica.

Al fine di placare le tensioni nei rapporti con gli USA e con i suoi alleati nell’ambito dell’Alleanza Atlantica, nonché per promuovere la stabilità in Europa, nel dicembre del 2021 la Russia ha inviato a Washington e a Bruxelles delle proposte riguardanti alcuni accordi, i quali prevedevano per il nostro Paese delle solide garanzie di sicurezza dotate di fondamento giuridico, e nei quali si chiedeva di escludere sia la possibilità di un avanzamento della NATO verso est che il dispiegamento di sistemi d’arma nelle vicinanze dei confini russi a fini intimidatori, nonché il ritorno delle forze NATO alla configurazione in essere nel 1997, quando venne dichiarato che i Paesi dell’Alleanza Atlantica e la Russia ormai non guardavano più l’uno all’altra come nemici.

Il blocco atlantico ha dimostrato di non essere pronto ad arrestare l’escalation e a rinunciare alla sua retorica conflittuale nei confronti della Russia. Anzi, al contrario; con ritmi sempre più accelerati e fornendo appoggio diretto, ha cominciato a spingere il regime nazionalista di Kiev verso una risoluzione del problema del Donbass che prevedesse l’uso della forza e che comportasse quindi un logoramento dei rapporti con Mosca.

È evidente a che cosa ha portato tutto ciò. Sono già tre anni che Washington e i suoi satelliti forniscono all’Ucraina mercenari e armamenti in gran quantità, al fine di riuscire a infliggere alla Russia, con l’aiuto appunto dell’Ucraina, una “sconfitta strategica”, come la chiamano loro, e a drenare le nostre risorse. Per fare ciò, ricorrono a tutti i mezzi e le modalità di cui l’“Occidente collettivo” e i suoi fantocci di Kiev dispongono, finanche agli atti terroristici. Il fallimento dei loro progetti di grandezza sta spingendo l’Alleanza Atlantica a intraprendere azioni che potrebbero ripercuotersi in maniera tragica sulla sicurezza non solo europea, ma anche del mondo intero.

In Occidente hanno già avuto modo di sincerarsi del fatto che la Russia è pronta ad affrontare qualunque scenario. La nostra sicurezza e la nostra capacità difensiva sono assolutamente garantite.

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