Alessandro Orsini: “Giorgia Meloni è coinvolta in un crimine politico in Palestina”

Alessandro Orsini – 05/12/2024

 

Giorgia Meloni è una criminale politica con le mani sporche del sangue di tanti bambini palestinesi.

Ricapitolo fatti e argomenti logici. Siccome Giorgia Meloni è coinvolta in un crimine politico, il crimine del genocidio del popolo palestinese, allora può essere legittimamente definita una criminale politica con le mani sporche del sangue di tanti bambini palestinesi.

Ieri un raid israeliano ha ucciso numerosi bambini palestinesi in coda per il pane nel campo profughi di Nuseirat. Giorgia Meloni non ha condannato Netanyahu e l’esercito israeliano per questo crimine efferato. Non ha detto: “Condanno Netanyahu per le sofferenze che infligge ingiustamente ai bambini palestinesi”. Ciò accade perché Giorgia Meloni è una nemica del popolo palestinese che opera per porre Netanyahu nella condizione di bombardare Gaza per tutto il tempo che il governo israeliano reputa necessario per raggiungere i propri obiettivi.

Giorgia Meloni è una criminale politica con le mani sporche del sangue di tanti bambini palestinesi. Mi accingo a esibire le prove su cui poggio questa mia affermazione.

Giorgia Meloni, Il 28 ottobre 2023, quando il sangue dei bambini palestinesi arrivava già fino alle ginocchia, si è rifiutata di votare in favore di una tregua umanitaria all’Onu per interrompere lo sterminio dei palestinesi a Gaza. In quell’occasione, Meloni ha dichiarato, per bocca dell’ambasciatore italiano all’Onu: “Sempre solidali con Israele”.

Il 19 maggio 2024, quando il procuratore capo della Corte penale internazionale, Karim Khan, ha chiesto un mandato d’arresto contro Netanyahu, Meloni, per bocca di Tajani, ha definito la richiesta “del tutto inaccettabile”.

Il 19 settembre 2024, Giorgia Meloni si è rifiutata di votare in favore di una risoluzione Onu che chiede a Israele di porre fine all’occupazione dei territori palestinesi in solidarietà con Netanyahu che, in quei luoghi, uccide i palestinesi tutti i giorni.

Giorgia Meloni ha dato a Netanyahu, a sterminio in corso, le seguenti armi: bombe, granate, siluri, mine, missili, cartucce ed altre munizioni, proiettili e loro parti, per un valore di 730.869,5 euro a dicembre 2023, quasi raddoppiati a 1.352.675 euro a gennaio 2024.

Giorgia Meloni, nell’ultimo MeD9 a Cipro, l’11 ottobre 2024, ha impedito l’inserimento di un brano contro la vendita di armi a Israele – richiesto da Macron e Sanchez – nella nota con cui Francia, Italia e Spagna hanno condannato l’attacco israeliano contro Unifil in Libano.

Giorgia Meloni ha riconosciuto di continuare a fornire assistenza militare a Netanyahu nel suo discorso del 15 ottobre 2024 alla Camera dei Deputati. Sebbene il 15 ottobre 2024 Israele fronteggiasse già un processo per genocidio all’Onu, Giorgia Meloni ha dichiarato alla Camera che ella continua a dare armi a Netanyahu.

Il 21 novembre 2024, quando la Corte penale internazionale ha spiccato il mandato di cattura contro Netanyahu, Meloni, per bocca di Tajani, si è affrettata ad attaccare la Corte delegittimando i suoi giudici. Secondo Meloni, il mandato di cattura è l’atto politico fazioso di un gruppo di giudici che vuole attaccare ingiustamente Netanyahu.

Nella foto: Mahmoud Ajjour, 9 anni

 

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