Peggio della sinistra radical chic del Partito Democratico che è complice acclarato del Nuovo Ordine Mondiale ma spande briciole di aiuti ai poveri per non tradire la propria sbiadita immagine socialista, potrebbe finire a governare l’Italia un centrodestra senz’anima che serve, con più ipocrisia e discrezione, gli stessi padroni ma è focalizzato solo ai privilegi dei ceti medio-alti.
Lo schieramento composto dalla rediviva Forza Italia di Silvio Berlusconi sempre più imbolsito, dalla Lega di Matteo Salvini sempre più prigioniero del suo alter ego Giancarlo Giorgetti amico delle Big Pharma che hanno speculato a man bassa sui vaccini antiCovid, palesemente inefficaci oltreché pericolosi vista la necessità di una quarta dose, e dal partito leader dei sondaggi Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, adepta del NWO, potrebbe rivelarsi una calamità ancora peggiore del centrosinistra se uscisse vincitore dalle prossime elezioni politiche del 25 settembre 2022 per il rinnovo del Parlamento Italiano.
A spiegare il perché è la stessa Meloni ormai calatasi a pieno agio nel ruolo di cortigiana, in senso strettamente politico, del Nuovo Ordine Mondiale che mira a realizzare il Great Reset per nuove forme di schiavitù della popolazione indigente e a implementare il “Capitalismo Inclusivo” di cui circola ormai un manifesto.
In questi giorni ha sferrato un prepotente attacco contro il Reddito di Cittadinanza destinato agli Italiani davvero poveri e con grave difficoltà nel trovare lavoro con una retribuzione minima dignitosa ma al tempo stesso ha ribadito la sua posizione favorevole all’invio di armi in Ucraina che consentono al presidente Volodymyr Zelensky di continuare a rigettare le proposte di tregua della Russia e di mantenere vivo l’incubo nucleare in Europa.
L’Ucraina “è una nazione orgogliosa” che “sta dimostrando a tutto il mondo cosa vuol dire combattere per la libertà” disse già il 26 febbraio negli USA dal palco della Conservative Political Action Conference (CPAC), la più grande riunione dei conservatori in tutto il mondo sponsorizzata dall’Unione Conservatrice Americana.
Qualche giornalista straniero potrebbe vedere un’affinità innata tra i Neonazisti che governano in Ucraina dopo il Golpe NATO del 2014 e l’eredità fascista del partito di Meloni, che molti media stranieri indicano come candidata di estrema destra.
Ma chi ben conosce le ambiguità palesate da Fratelli d’Italia negli ultimi anni sa che è uno schieramento divenuto semplicemente Atlantista che ha sacrificato ogni ambizione sovranista sull’ara dei potentati internazionali. Come spieghiamo nel dettaglio in questo articolo.
L’ATTACCO DELLA MELONI AI POVERI
«Il reddito di cittadinanza è stato un fallimento totale, nonostante abbia avuto per lo Stato un costo esorbitante pari a circa 9 miliardi di euro l’anno – dice Meloni – Stendendo un velo pietoso sulle migliaia e migliaia di truffe che ha generato – favorendo anche criminali, mafiosi e spacciatori – ha fallito come strumento di lotta alla povertà che doveva essere abolita e invece ha raggiunto i massimi storici e ha fallito come misura di politica attiva del lavoro, visto che pochissimi dei percettori del reddito di cittadinanza sono stati alla fine assunti e hanno trovato un lavoro dignitoso».
I dati dell’INPS evidenziano invece un’altra drammatica realtà. «Nei primi tre anni, il Reddito e la Pensione di Cittadinanza sono stati erogati a 2 milioni di nuclei familiari, per un totale di 4,65 milioni di persone, e per una spesa di quasi 20 miliardi di euro (per l’esattezza 19,83 miliardi). In un lungo report dell’Inps basato suii dati da aprile 2019 a dicembre 2021, ossia un arco temporale di 33 mesi, si evince inoltre che l’importo medio è di 546 euro, molto differenziato tra Rdc (577 euro) e Pdc (281 euro)» ha scritto nei mesi scorsi l’agenzia AGI.
L’Inps ha sottolineato che «tra le persone che hanno beneficiato della prestazione nei 33 mesi presi in esame ci sono neonati e centenari, componenti di famiglie numerose e persone che vivono da sole, chi ne ha beneficiato per un solo mese e chi per oltre due anni; studenti, lavoratori, titolari di pensione, inattivi, persone nel frattempo decedute».
In pratica sono quei 5 milioni di italiani che secondo le stime dell’Istat erano a rischio di povertà assoluta. Pertanto è in minima parte vero ciò che ha detto la Meloni: la misura del RDC, erogabile solo a chi ha avuto un reddito inferiore a 9mila euro negli ultimi due anni, è una manovra sociale insufficiente perché non prende in considerazione i circa 18 italiani a rischio di entrare nella fascia della povertà assoluta.
Pur di sostenere una posizione demagogica e in parte funzionale agli imprenditori che vogliono sfruttare la mano d’opera, la leader d Fratelli d’Italia, nata dal Movimento Sociale Italiano che era ben attento alle esigenze dei ceti bassi al pari del duce Benito Mussolini, pioniere di moltissime riforme assistenziali, palesa la surrettizia ignoranza sul fatto che il Reddito di Cittadinanza è una misura adottata, con differenti sfumature, da tutti i paesi dell’Unione Europea ad eccezione della Grecia che ha sperimentato una forma di solidarietà sociale nel 2017. In Danimarca, patria del Welfare, il sussidio è di 1.400 euro al mese: lo stipendio di un insegnante italiano.
I governanti danesi possono permettersi questa lauta solidarietà sociale perché il tasso di disoccupazione è mediamente intorno allo 0,9 %, una percentuale inferiore rispetto alla media OCSE dell’1,3%.
LA CRONICA DISOCCUPAZIONE IN ITALIA
Mentre in Italia Meloni vuole fare le pulci al Reddito di Cittadinanza quando il tasso di disoccupazione rimane 6 volte più alto della media OCSE. A maggio 2022, rispetto al mese precedente, è diminuito il numero di occupati e disoccupati e aumenta quello degli inattivi.
«L’occupazione diminuisce (-0,2%, pari a -49mila) per entrambi i sessi, per i dipendenti permanenti e le persone di età compresa tra i 25 e i 49 anni; aumenta invece per gli autonomi, i dipendenti a termine, gli under 25 e gli ultracinquantenni. Il tasso di occupazione scende al 59,8% (-0,1 punti)» scrive l’Istat.
Il calo del numero di persone in cerca di lavoro (-2,1%, pari a -44mila unità rispetto ad aprile) si osserva sia per gli uomini sia per le donne e in tutte le classi d’età ad eccezione dei 25-34enni. Il tasso di disoccupazione scende all’8,1% nel complesso (-0,1 punti) e al 20,5% tra i giovani (-2,1 punti).
Qual è la semplicistica risposta della Meloni a questa cronica situazione del mondo del lavoro italiano?
«Pronti a combattere la povertà, investendo sul lavoro. Noi crediamo che uno Stato giusto non debba mettere sullo stesso piano chi può lavorare e chi non può farlo. Uno strumento di tutela serve per chi non è in condizione di lavorare: over 60, disabili, famiglie senza reddito che hanno dei minori a carico».
«Ma per gli altri quello che serve è la formazione e gli strumenti necessari a favorire le assunzioni. Perché la verità è che l’unico modo di combattere ed abolire la povertà è consentire a chi è in una condizione difficile di migliorare quella condizione. Questo non si fa mantenendo le persone nella stessa realtà nella quale si trovano ma consentendo loro di avere un lavoro, un lavoro dignitoso e ben retribuito, che possa aiutarle a crescere indipendentemente dalla condizione dalla quale provengono» aggiunge la leader di Fratelli d’Italia.
Parole sacrosante, sotto il profilo filosofico, che riecheggiano la promessa di 1 milioni di posti di lavoro fatta a Berlusconi nel lontanissimo 1994. Grazie a tali sogni ben propalati dalle sue tv come un ottimo imbonitore da televendite, il cavaliere ha governato circa 20 anni ma non è riuscito a ridurre drasticamente la disoccupazione, anzi, ha creato una spirale in cui si è giunti alla riduzione degli stipendi culminata nella situazione drammatica post-pandemia: il 28 % dei salari annui sono al di sotto del Reddito di Cittadinanza!
A ciò si aggiunga la cancrena della mafia che nel Meridione, in particolare, impedisce lo sviluppo del lavoro per poter mantenere quel sistema di clientelismo funzionale alla sua sopravvivenza: non scordiamo che in varie inchieste sono stati arrestati parlamentari di Forza Italia e di Fratelli d’Italia per i loro legami mafiosi.
Dove ha vissuto la Meloni in tutti questi anni? Semplice: in Parlamento, dove siede come deputata da 14 anni! Dove non è riuscita ad attuare politiche di incremento dell’occupazione giovanile nemmeno quando ha avuto mandati di governo specifici.
La leader di Fratelli d’Italia dal 4 maggio 2006 al 28 aprile 2008 è stata Vicepresidente della Camera dei Deputati, ma dal 8 maggio 2008 al 16 novembre 2011 è stata pure Ministro per la Gioventù nel Governo Berlusconi.
Non solo: dal 29 settembre 2020, è stata presidente del Partito dei Conservatori e dei Riformisti Europei ma non ha saputo fare nulla di concreto contro i lockdown che hanno asfissiato l’Italia e gli obblighi di Green Pass e vaccinazione.
MELONI PRO ARMI ALL’UCRAINA MENTRE L’ITALIA TRACOLLA
«Ribadiamo che saremo garanti, senza ambiguità, della collocazione italiana e dell’assoluto sostegno all’eroica battaglia del popolo ucraino. Posso dire che un Italia guidata da Fdi e dal centrodestra sarà un’Italia affidabile sui tavoli internazionali» ha dichiarato la leader di Fratelli d’Italia.
In un’altra circostanza ha precisato: «L’Italia – ha sottolineato Meloni – non si deve discostare dalla comunità internazionale, perché la posizione italiana non decide il destino dell’Ucraina, ma decide il destino dell’Italia, la sua credibilità sul piano internazionale, la sua capacità di difendere i suoi interessi. Noi abbiamo un regime di esportazioni con la Russia che è dell’1,5% e dell80% in Occidente, se diventiamo dei paria in Occidente avremo enormi conseguenze anche economiche».
Come abbiamo spiegato in una precedente inchiesta la posizione della Meloni a favore degli aiuti militari all’Ucraina (finora già 150milioni di euro erogati) può essere una conseguenza del fatto che Guido Crosetto, co-fondatore con lei di Fratelli d’Italia, è presidente dell’AIAD, la Confindustria delle Armi che sta portando avanti importanti progetti strategici in ambito NATO a Torino grazie alla collaborazione di uno dei leader indiscussi del Nuovo Ordine Mondiale: Bill Gates.
In tal senso il ministro Lorenzo Guerini (PD) ha tenuto, lo scorso 3 agosto, un’audizione davanti al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica in cui ha illustrato al COPASIR i contenuti del quarto Decreto interministeriale che autorizza la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle Autorità governative dell’Ucraina.
In tale occasione Guerini ha presentato un Documento programmatico triennale che porta la spesa per il 2022 a 18 miliardi, contro i 16,8 dello scorso anno. L’incremento finisce tutto nel procurement, ossia i nuovi strumenti bellici, con 5,42 miliardi: si tratta del 34% in più rispetto al 2021.
«L’effetto dell’invasione dell’Ucraina arriva nel budget della Difesa: l’Italia quest’anno spenderà un miliardo e duecento milioni in più per le Forze armate» ha riportato Affari Italiani.
Ecco quindi che la Meloni definisce “costo esorbitante i 9 miliardi annui” destinati col Reddito di Cittadinanza agli Italiani poveri mentre ritiene accettabile i 18 miliardi delle spese in armamenti…
Ma ovviamente la leader di Fratelli d’Italia si scorda di considerare le ricadute indirette della guerra, innescata dalle provocazioni NATO cominciate fin dal Golpe a Juve del 2014, sostenuto dall’altro leader del Nuovo Ordine Mondiale George Soros.
«È il costo della guerra. Il prezzo da pagare per quei Paesi – praticamente tutti – coinvolti direttamente o indirettamente nella crisi ucraina. La Cgia di Mestre l’ha quantificato. E ha rivelato che in Italia, a causa del conflitto, il calo di ricchezza sarà dell’1,4%, pari a 24 miliardi di euro. A livello territoriale le famiglie più penalizzate saranno quelle residenti in Trentino Alto Adige (-1.685 euro), nella Valle d’Aosta (-1.473 euro) e nel Lazio (-1.279 euro), mentre la Sicilia registra la variazione meno significativa (437 euro)» scrive Italia Oggi.
Secondo il Centro studi della Cgia, l’inflazione, nel 2022, è prevista attorno al 6% e, come sostengono gli esperti, è una tassa della peggiore specie: non si versa come gli altri tributi, ma la si paga subendo la riduzione del potere d’acquisto che colpisce in modo particolare chi ha un reddito fisso. Se quella presente quest’anno è alimentata dall’aumento dei prezzi dei beni energetici che l’Italia importa dall’estero, Russia compresa, questo tipo di inflazione è ancor più allarmante, perché si abbatte sulle famiglie meno abbienti.
Purtroppo le previsioni non si sono rivelate del tutto azzeccate: «Non si ferma in Italia la corsa dell’inflazione, che a luglio cresce di un altro 0,4% e raggiunge quota 7,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente». Perché la situazione è andata ancor peggio a causa delle speculazioni sul gas per “per l’avidità grottesca delle multinazionali” come denunciato dal segretario generale ONU Antonio Guterres.
Ma Meloni è troppo impegnata a sostenere i guerrafondai atlantisti e a spulciare qualche milione di euro ai poveri per accorgersi di quanto sta accadendo intorno a lei. Grazie alla sua complicità quale cortigiana, in senso strettamente politico, del Nuovo Ordine Mondiale!
Carlo Domenico Cristofori
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18/08/2022
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