Antonio Castronovi: Multipolarimo, socialismo e decolonizzazione del mondo

Rassegna del 20/01/2024

Antonio Castronovi: Multipolarimo, socialismo e decolonizzazione del mondo

linterferenza

Multipolarimo, socialismo e decolonizzazione del mondo

di Antonio Castronovi

gettyimages 127966916 1024x1024.jpg“Nel mondo che emerge, un mondo fatto
di conflitti etnici scontri di civiltà,
la convinzione occidentale dell’universalità
della propria cultura comporta tre problemi:
è falsa, è immorale, è pericolosa…
l’imperialismo è la conseguenza
logica e necessaria dell’universalismo.”
(S. P. Huntington: Lo scontro delle civiltà e il nuovo ordine mondiale)

Il mondo è scosso come non mai da un moto tellurico che sta rompendo gli ingiusti “equilibri” secolari ereditati dal colonialismo occidentale che ha saccheggiato, depredato e colonizzato interi continenti: dall’Africa all’Asia, dalle Americhe all’Australia. Interi popoli stanno riemergendo oggi dall’oscurità della storia e dalla marginalità, e stanno ritrovando le vie del proprio riscatto e della propria indipendenza e sovranità, accelerando la tendenza al multipolarismo.La frattura che ha provocato questo evento è stata causata dalla decisione coraggiosa della Russia di non sottostare alle provocazioni della NATO di voler fare dell’Ucraina un avamposto anti-russo, minacciandone così la sicurezza. La guerra che ne è seguita sta mettendo in crisi l’ordine unipolare USA nel mondo, accelerando le spinte anticoloniali che si stanno liberando dall’egemonismo occidentale in Africa, in Asia, nel Medio Oriente, in America Latina.Sta prendendo sempre più forma un nuovo ordine mondiale multipolare, con nuove istituzioni, nuovi rapporti di cooperazione tra Stati e paesi, con nuovi e diversi valori alternativi e contrapposti a quelli neo liberali.

Leggi tutto

Gabriele Santoro: Oltre la Françafrique

iltascabile

Oltre la Françafrique

I colpi di Stato in Africa nel processo di decolonizzazione

di Gabriele Santoro

ènjuhg.jpegNei venti anni successivi all’indipendenza, ottenuta nel 1960, l’Alto Volta (dal 1984 Burkina Faso) vide tre colpi di Stato. Dopo quello del 1980 iniziò l’ascesa del militare e politico rivoluzionario Thomas Noël Isidore Sankara, classe 1949, il Presidente più giovane che l’Africa abbia conosciuto. Nominato Capitano, poi segretario di Stato per l’informazione, si distingueva spesso dalla condotta governativa quando questa avversava il popolo. Conquistavano il suo linguaggio coerente nel tempo con i comportamenti, la creatività, l’energia che sostanziarono un immaginario, quello del riscatto antimperialista dei vinti, che sostenne, seppure in assenza di libere elezioni, la sua scalata al vertice dello Stato.“Osiamo inventare l’avvenire” sosteneva Sankara e non era semplice farlo nel secondo Paese africano più povero, dove l’aspettativa di vita non raggiungeva i quarant’anni. Non era semplice denunciare il fallimento degli stati postcoloniali, creati in quella regione del continente sotto la forte influenza francese, divenuti delle “democrature” segnate da regimi gerontocratici e prive di alcun contrappeso nei poteri statuali. Uno degli elementi più interessanti della breve e intensa vicenda sankarista fu proprio la messa in discussione del paradigma della Françafrique, perpetuatosi anche dopo il 1960, che è tuttora una questione politica e sociale aperta. Negli ultimi tre anni cinque paesi francofoni hanno vissuto colpi di stato militari: Guinea, Mali, Burkina Faso, Niger e da ultimo il Gabon.Nel giorno della liberazione del Mali, Charles De Gaulle aveva ammonito: “L’indipendenza reale, l’indipendenza totale non appartiene a nessuno. Non c’è politica possibile senza cooperazione”.

Leggi tutto

Salvatore Bravo: Materialismo dialettico in Mao Tse-tung

sinistra

Materialismo dialettico in Mao Tse-tung

di Salvatore Bravo

mi vida Mao Tse tung.jpgIl marxismo è analisi oggettiva della realtà, è ricerca delle condizioni che conducono alla rivoluzione e all’emancipazione. Il materialismo dialettico è filosofia della prassi, essa con le sue categorie indaga la realtà permettendo di valutare i processi più idonei che conducono al comunismo. Il materialismo dialettico è una visione del mondo, aderire a esso significa partecipare alla lotta di classe nelle circostanze storiche date. Il materialismo dialettico è la Filosofia del proletariato, mentre l’Idealismo è la filosofia della borghesia capitalista. Mao Tse tung contrappone le due filosofie a cui corrispondono le classi sociali in lotta.La Filosofia per Mao Tse-tung è sviluppo analitico della realtà, è dialettica materialistica con la quale la classe subalterna diviene consapevole delle condizioni oggettive che conducono alla rivoluzione. Dal fatalismo dell’Idealismo che eternizza i rapporti di forza, il proletariato può uscirne sono con il materialismo dialettico con il quale diviene consapevole che la subalternità non è un dato naturale, ma una relazione materiale dinamica e come tale trasformabile. La Filosofia non insegna il semplice rispecchiamento, essa è movimento di liberazione dalle catene che opprimono i dominati. Le classi operaia e contadina decodificano politicamente le condizioni per ribaltare i rapporti di forza e lo sfruttamento mediante il materialismo dialettico. Mao Tse-tung è erede della lesione filosofica di Marx ed Engels:“Per quanto riguarda il problema dell’oggetto della filosofia, Marx, Engels e Lenin si opposero tutti quanti alla separazione della filosofia dalla realtà concreta e alla trasformazione della filosofia in una serie di dottrine indipendenti. Essi sottolinearono che la filosofia deve svilupparsi dall’analisi della vita reale e dei rapporti reali e si opposero al metodo della logica formale e dell’idealismo menscevico secondo il quale oggetto di studio sono i concetti logici o un mondo naturale di concetti logici.

Leggi tutto

Piccole Note: Israele si divide: guerra infinita o tregua prolungata

piccolenote

Israele si divide: guerra infinita o tregua prolungata

di Piccole Note

L’andamento della guerra e le pressioni USA portano verso una nuova fase. L’ipotesi, fragile, di una tregua e il conflitto Netanyahu-GallantNella diuturna mattanza di Gaza, 24mila ormai i morti di cui oltre 9mila bambini, con numeri in aumento per le durissime restrizioni imposte ai sopravvissuti, qualcosa si sta muovendo in Israele, anche se non è possibile trarre previsioni attendibili sul futuro della guerra.Quel che è certo è che Israele si è allineato ai suggerimenti americani, annunciando una nuova fase della guerra. Lo ha detto il ministro della Difesa Gallant, annunciando che la fase ad alta intensità si è chiusa nel Nord di Gaza e presto si chiuderà a Khan Younis. Un annuncio accompagnato dal ritiro di parte delle forze schierate nella Striscia.Due le ragioni di questa nuova fase. La prima è quella di evitare che la discrepanza con gli Stati Uniti, che hanno chiesto con insistenza moderazione (per evitare ulteriori danni all’immagine), diventi insostenibile. Due giorni fa, infatti, l’indiscrezione di Axios su Biden che stava “esaurendo la pazienza” nei confronti di Netanyahu.

Leggi tutto

Martino Dettori: Non si può essere antifascisti senza essere “sovranisti”

ilpetulante.png

Non si può essere antifascisti senza essere “sovranisti”

di Martino Dettori

Perché oggi non ci si può ritenere antifascisti se non si lotta contro la desovranizzazione nazionale, contro la repressione delle libertà personali e la disapplicazione della Costituzione economicaBen ritrovati a tutti gli iscritti e, anche se in ritardo, auguro a tutti Buon Anno. Scrivo perché ultimamente si parla molto di fascismo e antifascismo. Ma del resto, è scontato: siamo in Italia, dove la diatriba fascismo/antifascismo nasce e finisce nel folklore del braccio teso (saluto romano) o in qualche altro gesto nostalgico. Non si è mai andati oltre e non si è mai davvero analizzato in cosa consistano il fascismo e l’antifascismo oggi, tanto che siamo arrivati al paradosso che si considera fascismo un gesto esteriore, mentre non è fascismo obbligare una persona a un trattamento sanitario senza il quale non poteva entrare in un negozio di scarpe.La verità è che in Italia vige una sorta di antifascismo di maniera, che si contrappone a un fascismo gesticolante. Nessuno dei due però rispecchia né il vero sentimento antifascista né l’ideologia fascista. Che sono due modi precisi di approcciare alle libertà fondamentali, ai diritti sociali e al sentimento patriottico.

Leggi tutto

Zane Dangor: La prima volta per Israele

comuneinfo

La prima volta per Israele

Laura Burocco intervista Zane Dangor

Non era mai accaduto che in uno spazio internazionale su cui sono puntati gli occhi di mezzo mondo a Israele venisse chiesto di rendere conto del suo operato, dice Zane Dangor, direttore generale del Dipartimento delle Relazioni internazionali e della Cooperazione e consigliere speciale del governo sudafricano a Laura Burocco. Commentando le udienze della Corte dell’Aia e l’accusa a Israele di aver violato la Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio, Dangor precisa che il team legale sudafricano conosce bene il contesto di eccezionale “impunità istituzionale” di cui lo Stato ebraico gode e non è sorpreso neppure dal clamoroso intervento della Germania in soccorso dell’imputato: “Ce lo aspettavamo perché fa parte di un modello in cui i paesi potenti hanno sempre protetto Israele”. Eppure alla difesa dei palestinesi è stato concesso lo stesso tempo, tre ore, dato a Israele. E per la prima volta la questione palestinese veniva presentata da alcuni dei più importanti avvocati internazionali del mondo. “Ecco perché diciamo che quello a cui abbiamo assistito in questi due giorni è uno choc per il sistema”, aggiunge Dangor nell’intervista.Raggiungiamo Zane Dangor a poche ore dalla chiusura della seconda udienza all’Aja nel caso Sudafrica vs. Israele. Dangor è direttore generale del Dipartimento delle Relazioni internazionali e della Cooperazione e consigliere speciale del ministero delle relazioni internazionali e della cooperazione del governo sudafricano.

Leggi tutto

Pierluigi Fagan: Status quo

pierluigifaganfacebook

Status quo

di Pierluigi Fagan

Con spirito di servizio in favore della comprensione delle dinamiche del mondo, offro una nota sulle avvenute e temute elezioni a Taiwan. L’argomento ha due insidie. La prima è leggere le elezioni solo con occhi bipolari, favorevoli o contrari agli USA o alla Cina. La seconda è usare le sigle degli sconosciuti partiti taiwanesi e i nomi (Lai, Hou, Ko) dei loro leader e candidati presidenti che, se cosa corretta sul piano informativo preciso, credo si fa una gran fatica a seguire. Evitando le due insidie, come sono andate le elezioni?Il partito di governo, filo USA, ha rivinto. Ma ha vinto con il 40% mentre quattro anni fa aveva vinto col 57%. Ha inoltre perso parecchio nelle parallele elezioni legislative, perdendo tra l’altro la maggioranza assoluta e passando da 61 a 51 seggi. Ha dunque vinto, ma con riserva. Da quanto letto in passato e stante che i taiwanesi si aspettano un governo del Paese e dei suoi affari e problemi oltre la questione “da che parte stiamo?”, questo partito è in parte corroso da questioni di cattiva amministrazione, corruzione e nepotismo ovvero malattie tipiche di ogni potere. Sembra che questi problemi abbiamo pesato nel voto che, ripeto, agli occhi di un taiwanese riguarda uno spettro di questioni politiche molto più ampio che non la nostra fissa del “da che parte stai?”.

Leggi tutto

Francesco Cappello: Da vent’anni li aiutiamo a compiere i peggiori crimini

seminaredomande

Da vent’anni li aiutiamo a compiere i peggiori crimini

di Francesco Cappello

L’Italia è colpevolmente al fianco dei governi israeliani, in qualunque loro azione, contribuendo fattivamente alle sue reiterate criminali politiche di guerra. La scelta, ormai ventennale, di collaborare al potenziamento dell’apparato bellico israeliano ha avuto l’effetto collaterale della completa perdita di credibilità del ruolo di mediatore in Medio Oriente del nostro Paese2d04d8e9ad2c01d7891b6c5604f35b40 1.jpegLa cooperazione tra l’industria militare italiana e quella israeliana è stata ratificata dal terzo governo Berlusconi che codificò un precedente accordo generale nella forma di memorandum di intesa, sulla cooperazione militare tra Italia e Israele, con la Legge 94 del maggio 2005, passata grazie a uno schieramento “bipartisan”. Il memorandum coinvolge i Ministeri degli Esteri e della Difesa con la piena partecipazione del Ministero dell’Università e della Ricerca. Prevede misure per promuovere gli scambi di tecnologie, formazione, reciproco addestramento (1), ricerca militare, manovre militari congiunte, nonché il reciproco trasferimento di armi e tecnologia.L’industria militare e le forze armate del nostro Paese sono coinvolte in attività militari congiunte con Israele di cui persino il Parlamento della Repubblica Italiana non ha piena conoscenza. Siamo complici delle reiterate carneficine contro i civili palestinesi che loro chiamano guerra.Nel luglio 2012, è stato raggiunto un nuovo accordo per l’esportazione dei sistemi militari italiani verso Israele, inclusi gli aerei M-346 consegnati alle forze armate israeliane nel luglio 2014, nel bel mezzo della criminale operazione “Margine protettivo” a Gaza (Le vittime furono circa 2300, tra cui 600 bambini e 11100 feriti). Sebbene i nuovi velivoli siano utilizzati per l’addestramento al pilotaggio dei caccia, possono anche essere armati e utilizzati per bombardare. In particolare, grazie alla loro facilità di utilizzo, possono essere utilizzati in zone urbane e durante conflitti con forze armate a basso dispiegamento di contraerea.

Leggi tutto

Michele Blanco: I poveri non lo sanno

lantidiplomatico

I poveri non lo sanno

di Michele Blanco*

720x410c50mniuyxse.jpgGiulio Marcon con una precisa e puntuale ricognizione tratta dalle principali fonti economiche e statistiche italiane: Istat, Banca d’Italia e Agenzia delle Entrate, ricostruisce, non solo i reali numeri della ricchezza in Italia, ma anche i suoi tipici tratti distintivi, come le modalità di accumulazione e di trasmissione ereditaria, il sempre più stretto rapporto tra il potere e la politica, gli stili di vita, la formazione dei figli dei ricchi nelle scuole esclusive e nelle università d’élite, gli enormi interessi spesso nascosti della filantropia, l’elevata evasione italiana dal pagamento delle tasse e i paradisi fiscali, che permettono di nascondere all’erario enormi quantità di ricchezza da tassare.Dei ricchi e della loro ricchezza, in realtà, sappiamo poco o niente, e anche quando vengono pubblicate inchieste internazionali, che scoperchiano enormi giri finanziari illegali, società create fittiziamente in paradisi fiscali per evadere le tasse, liste infinite di ricconi evasori, sembra incredibile che l’interesse dei nostri media duri poche ore, nonostante si stimi che l’8% del patrimonio finanziario globale sia in paradisi fiscali. Diversamente dal mondo anglosassone, in Italia non ci sono molti studi che analizzano chi sono i ricchi nella nostra società, che cosa pensano, leggono, vivono, chi detiene la maggior parte della ricchezza in un dato periodo e per quali ragioni. Tutti noi italiani dovremmo saperne di più delle dinamiche economiche e sociali del Paese, capire come si esercita effettivamente il potere economico e finanziario, che influenza ha sul potere politico, come si formano le élite, perché in Italia ci sono tante ingiustificate diseguaglianze e tanta insopportabile povertà.

Leggi tutto

Fabrizio Russo: Un brutto segnale per la finanza occidentale e per l’economia globale

lafionda

Un brutto segnale per la finanza occidentale e per l’economia globale

di Fabrizio Russo

CalSTRS(California State Teachers’ Retirement System) prende in prestito 30 Mdl (10% dei suoi asset) invece di alleggerire il portafoglioUno dei più grandi piani pensionistici pubblici negli Stati Uniti sta cercando di prendere in prestito decine di miliardi di dollari per mantenere la liquidità invece di innescare una svendita dei suoi asset.Recentemente Bloomberg ha riportato che il California State Teachers’ Retirement System (CalSTRS) da circa 318 miliardi di dollari sta cercando di prendere in prestito 30 miliardi di dollari, ovvero circa il 10% del suo portafoglio, invece di trovare liquidità attraverso una vendita di asset che potrebbe innescare una ondata di realizzazioni (svendite!) sui mercati.I membri del consiglio di amministrazione di Calstrs esamineranno la prima bozza del piano giovedì 11 gennaio prossimo venturo. Se l’ipotesi verrà approvata, il prestito – quindi “la leva finanziaria” – verrebbe utilizzata “su base temporanea per soddisfare le esigenze di flusso di cassa in circostanze in cui è svantaggioso vendere attività”, afferma un documento connesso all’operazione di CalSTRS.

Leggi tutto

Francesco Dall’Aglio: L’Iran reagisce in Iraq e Siria

contropiano2

L’Iran reagisce in Iraq e Siria

di Francesco Dall’Aglio*

Sugli attacchi missilistici iraniani contro basi del Mossad o di formazioni terroristiche filo-occidentali lasciamo volentieri la parola al prof. Francesco Dall’Aglio, osservatore attento e competente delle dinamiche militari.Noi ci limitiamo a sottolineare che si tratta palesemente di una reazione ai numerosi omicidi mirati  contro dirigenti iraniani (militari e scienziati) oppure contro loro alleati (l’omicidio di Saleh al-Arouri, leader politico di Hamas ucciso a Beirut). Una “tattica” molto utilizzata da Israele e dagli yankee, ma che fino a oggi non riceveva una risposta ufficiale e rivendicata.E’ anche questo il segno che molte soglie sono state superate, al punto che quella parte del mondo non è più disposto a sopportare passivamente. Comunque la si pensi, è un fatto. E’ finita l’epoca dell’egemonia Usa incontrastata e delle “guerre asimmetriche”.*****Iran e Stati Uniti hanno deciso di giocarsi la partita cavallerescamente, proprio nel giorno in cui gli USA annunciavano l’invio di ulteriori 1500 soldati nelle loro basi in Siria e Iraq, notizia che mi pare sia sfuggita al dibattito pubblico.

Leggi tutto

Damiano Mazzotti: Hindman e le meravigliose trappole di Internet

lantidiplomatico

Hindman e le meravigliose trappole di Internet

di Damiano Mazzotti

“La trappola di internet” è un saggio molto approfondito che prende in esame le multinazionali digitali, la nuova economia dell’attenzione delimitata e il grande mondo del giornalismo americano (Matthew Hindman, Einaudi, 2019, 237 pagine, euro 22, https://twitter.com/matthindman).Oggi l’universo digitale è molto maturo e la forza del denaro compra l’attenzione limitata delle persone. Il libro di Hindman dimostra “come viene acquistato e venduto il pubblico” (p. 8). Alla nascita del Web non esistevano mega siti e oligopoli, ma nel 2016 “Google e Facebook insieme riunivano oltre il 73 per cento della pubblicità digitale negli Stati Uniti, un duopolio notevole su un settore da 60 miliardi di dollari”. Naturalmente per fare questo bisogna investire cifre da capogiro per attirare l’attenzione e trattenere il più a lungo possibile gli internauti. La velocità di accesso ai servizi è basilare e i nuovi algoritmi sono le formule segrete dell’eterna giovinezza commerciale.L’asimmetria di Internet si realizza nel fatto che “le forze che disperdono l’attenzione digitale” sono facili da identificare, ma “quelle che la concentrano no” (p. 8).

Leggi tutto

Laura Burocco: L’accusa sudafricana dell’evidenza

comuneinfo

L’accusa sudafricana dell’evidenza

di Laura Burocco

Nella giornata di avvio dell’azione legale intentata dal Sudafrica contro Israele all’International Criminal Court si è parlato di uccisioni di massa, di fosse comuni, di un numero ‘senza precedenti’ di civili morti. Fame, sete, danni fisici e mentali, l’ordine di per sé genocida di evacuazione in 24 ore di oltre un milione di persone – compresi bambini, anziani, feriti e infermi, interi ospedali senza alcuna assistenza. I bombardamenti sulle vie dichiarate “di fuga”. E poi le umiliazioni dei prigionieri, il sadismo dei soldati israeliani. La negazione della possibilità di accedere agli aiuti umanitari. Il tutto argomentato con una significativa attenzione all’uso limitato di materiale audiovisivo e “nel rispetto della dignità del popolo palestinese”.* * * *Si è aperta ieri, presso la Corte internazionale di giustizia (ICJ) dell’Aia, l’azione legale intentata dal Sudafrica contro lo stato di Israele. Alla corte non viene richiesto di stabilire se la condotta di Israele costituisca genocidio, ma se gli atti presentati configurino violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sul genocidio, così come era stato per il caso Gambia contro Myanmar, giudicato dalla stessa corte nel 2022, portato come giurisprudenza. Se tali violazioni saranno confermate si impone un intervento immediato.

Leggi tutto

Mauro Armanino: Lettere dal Sahel XII

sinistra

Lettere dal Sahel XII

di Mauro Armanino

Esperienze e vite migranti nel Sahel

Niamey, 10 dicembre 2023. La giunta militare al potere nel Niger ha abrogato la legge 036 del 2015 nata su pressioni europee in seguito all’incontro congiunto Europa Africa nella capitale maltese dello stesso anno per il ‘controllo’ dei migranti. Nel frattempo una novantina di migranti morti nel deserto tra il Niger e l’Algeria, soprattutto donne e bambini in viaggio verso Algeri, soprattutto per esercitare l’antico mestiere della mendicità. L’obiettivo, poco nascosto, dell’abrogazione citata della legge sull’immigrazione, è per demarcarsi dall’Unione Europea che ha rinnovato l’appoggio al presidente Mohammed Bazoum ancora detenuto dai militari. Tra gli obiettivi presunti dell’abrogazione c’è anche quello di avere elementi per negoziare con argomenti ‘sensibili’. La giunta ha pure messo fine ad altre collaborazioni attinenti alle migrazioni, come ad esempio la formazione nella gestione delle frontiere, nel progetto Eucap – Niger.Per comprendere e interpretare meglio ciò che sta accadendo nel campo delle migrazioni nel Sahel e altrove, dovremmo fare attenzione a non cadere in alcune trappole:

Leggi tutto

 

Sharing - Condividi