Fulvio Grimaldi: “Dall’Ucraina all’Egitto: Rocchelli non è Regeni”

“Guerre sul balon d’essai. Glia fa’? Nun glia fa’”

 

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GUERRE MULTIPLE E DIVERSIFICATE. STESSI FELDMARESCIALLI, SERGENTI E VIVANDIERE

In questa puntata di “Sancho” facciamo, al solito, come lo scudiero di Don Chisciotte: guardiamo alle cose del mondo e ai fatti del giorno dal basso (con gli occhi del sapiente asinello), ma anche più lontano delle pale dei mulini a vento. In questo caso, ciò che abbiamo visto è il grande intreccio tra due tipi di guerra d’aggressione. Si tratta di quella classica di chi si vuole appropriarsi di tesori, terre e popolazioni, e dell’altra, anch’essa di antica tradizione, ma stavolta evoluta psicotecnologicamente: guerra contro gli esseri rimasti umani e, detta anche green, contro il loro corredo di animali e piante.

In poche parole, da quanto vanno conducendo sui due fronti gli  autori, primari, comprimari, fantocci coronati, cortigiani, comparse, servitori, si va evidenziando che sono sempre gli stessi. Da Blackrock a Bill Gates, da Goldman Sachs a Mario Draghi, dal Pentagono all’OMS, dal Vaticano ai Green, dalla Nato ad Amnesty International (che ora va coprendo, con una ramanzina all’Israele della più sanguinaria apartheid di tutti i tempi, le operazioni comissionatele dal Dipartimento di Stato, MI6 e Cia).

Qui aggiungiamo un pensierino sulla Cina. L’altro grande polo dei contenziosi che rischiano di divfentare bellici, sta conducendo la meno dinamitarda delle contese, i Giochi Olimpici, edizione inverno. Ovviamente l’occasione, ha scatenato, non ancora il diversivo di una guerricciola CIA (Georgia-Ossezia-Russia) come per l’altra Olimpiade, quella estiva del 2007, ma l’uragano di incriminazioni, rampogna, dileggi, anatemi, sullo Stato autocratico, sul impenetrabile despota, sui martiri Uiguri dello Xinjang (terroristi islamici), sui tibetani oppressi (monaci già padroni di fanciulli contadini, vite e beni della regione).

Personalmente, un tempo solidale con Mao, non ho idee proprio chiarissime sull’impero celeste. Non mi entusiasmano nè i crediti sociali che impongono il conformismo, nè la strategia antivirale, che rincorre quella di Draghi e Speranza. Trovo migliori i rapporti tra nazioni coltivati con vie della seta, che quelli che fioriscono sulla Via della Nato. Comunque, a chi, qui in Occidente, ha alle e sulle spalle una storia e un presente di brutale colonialismo, di sanguinario  imperialismo guerresco o dirittoumanista, di ipocrita truffa politicamente corretta, di milioni di morti ammazzati con le esplosioni, la chimica e la fame e come progetto strategico la riduzione della specie realmente umana, nego il diritto di proferire anche un solo accenno di giudizio sulla Cina. E tanto, tanto, meno, sulla Russia. In effetti su chisivoglia fuori dal mondo monoteista.

Parola d’ordine AIFA: tante vittime, niente effetti avversi

Detto questo con tasti di piombo, alcune notiziole. Draghi riapre l’Italia agli amici degli amici. Non a milioni e milioni di connazionali, tra No Vax, No Green Pass, no Terza Dose, no Guariti da Troppo Tempo, che saranno multati, esorcizzati, estromessi, esclusi, sotterrati dal vituperio, pure dal Papa e dai Wako, pur tanto “inclusivi”. Dicono che sia giusto così e celebrano la vittoria.

Nella conigliesca fuga di massa dalla travolgente avanzata della verità, ce n’è uno dei virologi (magnificamente inceneriti dalla satira incandescente di Checco Zalone nella palude wako di Sanremo) che fa da tamburino in testa ai flagellanti del testacoda: Andrea Crisanti. Già vaxista dall’ossessione compulsiva che neanche il comprato Ghebrejesus (OMS), o il compratore Bourla (Pfizer), la virostar annuncia “I morti sono quasi tutti vaccinati. Ad esempio, degli oltre 400 morti di ieri i non vaccinati saranno al massimo 20/30. E poi: “con il 90% di vaccinati certe restrizioni non hanno più senso. Infine, neobattezzato come  Achille Lauro, se la prende con la mancata trasparenza delle “case farmaceutiche che non ci danno i dati sulla terza dose”.

Lui e i suoi compagni (tipo l’iracondo ipervaxista Bassetti: “Basta con l’isteria dei tamponi!”), in fuga da ciò che Speranza, Conte e Draghi si spera non eviteranno, cioè il giudizio e la condanna in tribunale (una volta rifatta la magistratura italiana), si sono però scordati di dire che certi dati, quelli più importanti, quelli sull’ecatombe di morti e feriti da puntura, l’AIFA, a ciò demandata, da settembre non ce li dice. E che nessuno ci dice che di quei 400, o giù di lì, morti al giorno, sparati ad aerosol in giro dal sandwichman Enrico Mentana (uno che fa reclame a La7), quasi tutti sono rimasti vittime di almeno tre altre patologie. Magari, con un tampone infilatogli nel naso, magari da morti.

Che altro? Ah già, c’è quell’eterno rompiscatole di Mike Yeadon, già vicepresidente per le epidemie dell’Impero del Male (Pfizer), che va girando il mondo scongiurando medici e pazienti e, soprattutto, bimbetti, di non farsi bucare: quella roba è peggio dell’eroina. Di fronte al giubilo farlocco per la fine dell’epidemia, celebrata con toni scomposti e ottusi, perfino a Sanremo, Yeadon avverte; “Non è finita, ci riproveranno. Anche se dichiareranno ufficialmente la vittoria, il loro gioco riprenderà. Per favore non c’è nulla da festeggiare. I cittadini rimangano all’erta. Quanto al già accaduto, a mio avviso ci vuole l’arresto di tutti i politici e scienziati che hanno condotto questa operazione e un processo per cospirazione, in modo da imporre un cambio del loro programma. Altrimenti, fra un paio d’anni, se non prima, torneremo a mangiare mascherine”.

Altro ancora? Spi-spi:  Spigolature spinose.

Apri e stupisci: cosa l’AIFA nasconde a noi e ammette all’agenzia regolatrice europea EMA

Dunque l’AIFA del Dr. Magrini non ci dice niente sui danni inflittici dal “salvavita” di Big Pharma, ma qualcosina dice al corrispettivo UE, EMA. Che nessuno di noi sa come andare a sfrucugliare. E guarda la scoperta: il “salvavita” ferisce, rende disabili, fa danni vari e perfino uccide (e non si sa nemmeno cosa combina alla lunga, giacchè nessuno ci è arrivato). 24.000 segnalazioni e una su sei grave.

Pensate che sia tutto? Pensate male, poichè quei dati sono frutto di comunicazioni “passive”. Non c ‘è nessun organismo pubblico che vada a cercarsi, lui, i dati paziente per paziente, morto per morto. Arrivano solo quelli segnalati da qualche medico, o infermiere, o clinica. Temerari, che affrontano le intimidazioni di chi, in alto, non ne vuole sapere di effetti avversi e poi, magari li vaglia e li respinge. Si calcola che quei datti andrebbero perciò moltiplicati per 100, a essere credibili.

Ciò che va bene per una spia, non va bene per un giornalista

La magistratura mainstream italiana (Appello di Milano), sempre quella, nei suoi livelli più alti, dopo una condanna a 24 anni, ha assolto Vitaly Markiv, per quisquilie procedurali. Il militare italo-ucraino, il 24 maggio del 2014 a Sloviansk (Donbass), ha ucciso a colpi di mortaio il giornalista italiano Andrea Rocchelli e il suo amico e interprete Andrej Mironov. L’ordine di colpire i due, riparatisi in un fosso, è stato impartito dal comandante del reparto ucraino, generale Mikhailo Zabrodskvi.

Dunque qui si sa, grazie alle ricerche del ROS e un’ineccepibile inchiesta de L’Espresso, il famoso wwwww all’inglese, il cosa, dove, quando, chi, perchè del fatto. Ma con chi sta questo nostro paese, con l’Ucraina, o con i “ribelli antinazi” del Donbass?. Con Washington e la Nato, o con Mosca? E dunque niente Amnesty, Manconi, la FNSI con Giulietti, il “manifesto”, a reclamare “verità per Andrea Rocchelli” nelle piazze, sui giornali e sugli schermi, e niente striscioni sui municipi.

Regeni ripreso di nascosto dal sindacalista egiziano, mentre gli promette “10.000 dollari per un progetto

Invece di Giulio Regeni si sa tutto alla Pasolini, ma non si sa niente di certo, se non il dove, il quando e il chi. Quanto alla logica, al cui prodest, già fin da prima della lezione di dissennatezza Covid, quella ci fa schifo.  Di ciò che conta si pretende – politici, media, propagandisti e, dunque, giudici – di sapere invece tutto. E si condanna a priori, si pescano imputati con rete a strascico, si va verso una sentenza soddisfacente. Soddisfacente, ovviamente, per i nostri alleati e i loro proconsoli, sguatteri e strilloni. L’Egitto non è mica l’alleata quasi-Nato, Ucraina, con quei suoi baldi sbandieratori della cara svastica. Rocchelli non era mica uno che andava a cercare, sobillare e pagare arcobalenisti di Soros, CIA e MI6, perchè allestissero una bella rivoluzione colorata contro qualche paese atlanticamente dissoluto e politicamente scorretto.

E allora, che volete?

Fulvio Grimaldi

04/02/2022

MONDOCANE: Guerre sul balon d’essai — GLIA FA’? NUN GLIA FA’ — Dall’Ucraina all’Egitto: Rocchelli non è Regeni (fulviogrimaldi.blogspot.com)

 

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